Tesi etd-10282021-104515 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
AGOSTINI, GIULIA
URN
etd-10282021-104515
Titolo
I Disturbi dello Spettro Autistico: un percorso tra storie, letteratura e processi inclusivi
Dipartimento
CIVILTA' E FORME DEL SAPERE
Corso di studi
FILOSOFIA E FORME DEL SAPERE
Relatori
relatore Fantozzi, Donatella
Parole chiave
- autismo
- disturbo dello spettro autistico
- inclusione scolastica
- sindrome di asperger
Data inizio appello
15/11/2021
Consultabilità
Completa
Riassunto
Nel primo capitolo affronto l’autismo assumendo un punto di vista storico, passando attraverso i momenti più rilevanti e significativi della ricerca scientifica, accompagnata dai nomi degli studiosi più celebri in ambito di disturbo dello spettro autistico. Per prima cosa illustro il lavoro compiuto da Sante de Sanctis , uno dei precursori italiani della neuropsichiatria infantile e della pedagogia speciale, e dallo psichiatra svizzero Eugene Bleuler , per arrivare a dedicare diverse pagine ai due solidi pilastri, su cui nel corso degli anni si edificheranno i numerosi studi sull’autismo, Leo Kanner , con la sua prima definizione di Autismo Infantile Primario, e Hans Asperger , con l’introduzione del concetto di pedagogia curativa e l’individuazione della sindrome specifica, che solo con Lorna Wing prenderà il nome di “Sindrome di Asperger”. Successivamente espongo il pensiero di Bruno Bettelheim , Margaret Mahler e Frances Tustin , tre studiosi posti fortemente a sostegno di un’interpretazione psicodinamica delle cause dell’autismo, in quanto associavano la nascita del disturbo ad una primordiale disfunzione nel rapporto madre-figlio, per poi passare ad Uta Frith e Simon Baron Cohen con la teoria della mente, secondo cui era necessario far passare la ricerca delle cause dell’autismo da un piano psicodinamico ad uno biologico. Arrivata a questo punto compio un balzo indietro nel tempo per descrivere due tra i casi più affascinanti e noti nella storia del disturbo dello spettro autistico: quello di Victor, il ragazzo selvaggio trovato nella foresta dell’Aveyron all’inizio dell’Ottocento, la cui storia è raccolta in due relazioni del medico francese che se ne prese cura, Jean Itard , e il caso di John Howard, un pioniere della riforma carceraria inglese del Settecento, il quale, secondo lo psichiatra Philip Lucas , manifestava tutte le caratteristiche e peculiarità della sindrome di Asperger. Poi, nel paragrafo successivo, traccio le linee di alcuni tra i più significativi studi epidemiologici, per dare un quadro generale sull’incidenza dell’autismo in Europa: a partire da quello di Victor Lotter del 1966 condotto nella contea del Middelsex a Londra e quello del 1970 portato avanti da Lorna Wing e Judith Gould nella contea di Camberwell, sempre a Londra, per arrivare allo studio più recente di Fombonne . Infine, nell’ultimo paragrafo del primo capitolo, chiarisco la questione delle vaccinazioni e l’infondata correlazione tra vaccino trivalente e autismo, teoria sostenuta dal medico britannico Andrew Wakefield che, sul finire degli anni Novanta, ha invaso ed influenzato negativamente buona parte dell’Occidente.
Nel secondo capitolo affronto la complessa relazione tra autismo e mezzi di comunicazione e di diffusione culturale di massa, scomponendo e analizzando l’ampia questione dei falsi stereotipi, per compiere un processo di sensibilizzazione, tra narrazioni e rappresentazioni cinematografiche, tra dati scientifici e aspetti normativi. Per trattare questo argomento nel modo più realistico e veritiero possibile mi servo delle diverse autobiografie di persone con disturbo dello spettro autistico, come Temple Grandin , Donna Williams , Guinilla Gerland , e di narrazioni scritte sia da genitori di bambini con autismo che da studiosi, come ad esempio Oliver Sacks , che hanno dedicato buona parte della propria vita ad occuparsi di persone con disturbo dello spettro autistico. Infine chiudo il capitolo compiendo alcune riflessioni sulla Giornata Mondiale per la Consapevolezza sull’Autismo e osservando l’evoluzione degli aspetti normativi relativi alla disabilità nel corso del tempo, i quali si mostrano, a mano a mano, sempre più ampi ed inclusivi.
Nel terzo capitolo presento la semeiotica dell’Autismo Infantile Primario a partire dall’analisi della percezione sensoriale e delle emozioni, per poi passare a quella del pensiero, della comunicazione e del linguaggio e concludere con la descrizione dei comportamenti tipici e degli aspetti relazionali; anche in questo capitolo utilizzo come fonti principali le autobiografie delle persone con autismo, precedentemente citate, e diverse opere di Lucio Cottini .
Nel quarto ed ultimo capitolo prendo in esame la questione dell’inclusione scolastica e sociale del soggetto con disturbo dello spettro autistico: osservo le relazioni educative, non solo tra insegnanti e alunno ma anche tra genitori e figlio, mi soffermo sul ruolo di unità di cura che la famiglia della persona con disabilità ricopre e sull’importanza del parent-training, rifletto sulla necessità di costruire relazioni sociali che vadano oltre quelle proprie dell’ambiente familiare e, quindi, sul ruolo di rilievo che i compagni di classe, ed in generale i coetanei, ricoprono, infine, nell’ultimo paragrafo, espongo alcuni dei possibili percorsi pensati per l’età adulta finalizzati alla realizzazione del progetto di vita, esaminando con particolare attenzione il modello delle farm communities . In questo capitolo ho come punti di riferimento diversi autori tra cui Andrea Canevaro , Dario Ianes , Anna Maria Favorini e, ovviamente, Lucio Cottini , che rimane una colonna portante per quanto riguarda il tema dell’inclusione scolastica e sociale dei soggetti con disturbo dello spettro autistico.
Nel secondo capitolo affronto la complessa relazione tra autismo e mezzi di comunicazione e di diffusione culturale di massa, scomponendo e analizzando l’ampia questione dei falsi stereotipi, per compiere un processo di sensibilizzazione, tra narrazioni e rappresentazioni cinematografiche, tra dati scientifici e aspetti normativi. Per trattare questo argomento nel modo più realistico e veritiero possibile mi servo delle diverse autobiografie di persone con disturbo dello spettro autistico, come Temple Grandin , Donna Williams , Guinilla Gerland , e di narrazioni scritte sia da genitori di bambini con autismo che da studiosi, come ad esempio Oliver Sacks , che hanno dedicato buona parte della propria vita ad occuparsi di persone con disturbo dello spettro autistico. Infine chiudo il capitolo compiendo alcune riflessioni sulla Giornata Mondiale per la Consapevolezza sull’Autismo e osservando l’evoluzione degli aspetti normativi relativi alla disabilità nel corso del tempo, i quali si mostrano, a mano a mano, sempre più ampi ed inclusivi.
Nel terzo capitolo presento la semeiotica dell’Autismo Infantile Primario a partire dall’analisi della percezione sensoriale e delle emozioni, per poi passare a quella del pensiero, della comunicazione e del linguaggio e concludere con la descrizione dei comportamenti tipici e degli aspetti relazionali; anche in questo capitolo utilizzo come fonti principali le autobiografie delle persone con autismo, precedentemente citate, e diverse opere di Lucio Cottini .
Nel quarto ed ultimo capitolo prendo in esame la questione dell’inclusione scolastica e sociale del soggetto con disturbo dello spettro autistico: osservo le relazioni educative, non solo tra insegnanti e alunno ma anche tra genitori e figlio, mi soffermo sul ruolo di unità di cura che la famiglia della persona con disabilità ricopre e sull’importanza del parent-training, rifletto sulla necessità di costruire relazioni sociali che vadano oltre quelle proprie dell’ambiente familiare e, quindi, sul ruolo di rilievo che i compagni di classe, ed in generale i coetanei, ricoprono, infine, nell’ultimo paragrafo, espongo alcuni dei possibili percorsi pensati per l’età adulta finalizzati alla realizzazione del progetto di vita, esaminando con particolare attenzione il modello delle farm communities . In questo capitolo ho come punti di riferimento diversi autori tra cui Andrea Canevaro , Dario Ianes , Anna Maria Favorini e, ovviamente, Lucio Cottini , che rimane una colonna portante per quanto riguarda il tema dell’inclusione scolastica e sociale dei soggetti con disturbo dello spettro autistico.
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