Tesi etd-10282020-160956 |
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Tipo di tesi
Tesi di specializzazione (5 anni)
Autore
GIUNTOLI, MICHELE
URN
etd-10282020-160956
Titolo
I sensori di pressione nella Protesi Totale di Ginocchio: confronto clinico e funzionale mediante Gait Analysis tra la tecnica convenzionale e il sistema VERASENSE
Dipartimento
RICERCA TRASLAZIONALE E DELLE NUOVE TECNOLOGIE IN MEDICINA E CHIRURGIA
Corso di studi
ORTOPEDIA E TRAUMATOLOGIA
Relatori
relatore Prof. Scaglione, Michelangelo
Parole chiave
- bilanciamento legamentoso.
- GAIT Analysis
- gap balance
- mid flexion instability
- orthosensor
- PTG
- sensori di pressione
- TKA
- Verasense
Data inizio appello
17/11/2020
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
17/11/2090
Riassunto
Nonostante l’impianto di una Protesi Totale di Ginocchio (PTG) rappresenti una procedura chirurgica di successo, una quota non trascurabile di Pazienti si definisce ancora insoddisfatta e continua a riferire una certa sensazione di cedimento, dolore, ed una funzionalità al di sotto delle aspettative. Questi aspetti, da una parte, sono riferibili alla maggior durata della vita attiva e alla necessità dei pazienti di svolgere attività che richiedono alte performance. Dall’altra parte persiste una certa instabilità articolare, soprattutto ai gradi intermedi di flessione (Mid-Flexion Instability), frutto della necessità di semplificazione della tecnica chirurgica e dei design protesici, che devono garantire stabilità e libertà di movimento.
Negli ultimi decenni per ovviare a questo problema sono state proposte diverse soluzioni, ognuna delle quali con dei rischi e dei benefici: è stato re-introdotto il concetto di allineamento cinematico, di sotto correzione del varismo o del valgismo, sono stati introdotti design a singolo raggio di curvatura, multi-raggio con inserti ultra congruenti, medial pivot, sono stati perfezionati gli inserti postero-stabilizzati (PS) e PS-Constrained (PSC) con la possibilità di utilizzare piatti tibiali anatomici, simmetrici o asimmetrici. Tutte queste innovazioni hanno contribuito a raggiungere l’obiettivo di rendere stabile e al contempo efficiente un’articolazione complessa come il ginocchio, in cui le strutture capsulo-legamentose svolgono un ruolo chiave.
Oltre a queste innovazioni di design e di tecnica, sono stati introdotti altri sistemi così detti “CAS” (Computer Assisted Surgery). In questa categoria rientrano i sistemi di navigazione, di robotica, le maschere di taglio su misura ed i sensori di pressione, oggetto di questo lavoro.
I sensori di pressione, commercializzati in Italia come VERASENSE, possono essere utilizzati in sala operatoria durante l’intervento e vengono posizionati tra componente protesica femorale e tibiale. I sensori forniscono dati in tempo reale visualizzabili su uno schermo, disponibile in sala operatoria, e permettono al chirurgo di verificare la pressione relativa tra comparto interno e comparto esterno del ginocchio, nonché le rotazioni reciproche tra femore e tibia ed il tracking articolare durante tutto il ROM. In questo modo il chirurgo può effettuare un accurato release legamentoso per raggiungere l’adeguata stabilità articolare.
In questo studio abbiamo valutato l’efficacia clinica e funzionale del sistema VERASENSE confrontando 2 gruppi di 5 pazienti trattati con la PTG S&N Legion PS. I Pazienti sono stati accuratamente selezionati in funzione del BMI, dell’età e della presenza di comorbidità fino ad ottenere due gruppi omogenei. La valutazione clinica è stata effettuata mediante i medesimi questionari (FJS-12, WOMAC score e KSS), come sottocategoria di uno studio clinico più ampio. La valutazione radiografica è stata effettuata prima dell’intervento e all’ultimo FU mediante Rx dell’arto inferiore sotto carico in ortostatismo (AP e LL), mentre la valutazione funzionale è stata effettuata mediante Gait Analysis con un sistema dotato di telecamere ad infrarossi ad alta frequenza e di una pedana con due piattaforme di forza (valutazione cinematica e dinamica). I dati ottenuti sono stati confrontati tra i due gruppi e con la popolazione standard mediante Test-T e Test-U (Mann-Whitney).
Dall’analisi dei dati ottenuti abbiamo riscontrato, agli score clinici, una differenza sostanziale, ma non significativa, a favore dei pazienti con protesi bilanciata mediante VERASENSE.. Anche alla valutazione radiografica gli impianti apparivano ben posizionati, secondo il planning preoperatorio, e senza segni di mobilizzazione o linee di radiolucenza. La GAIT Analysis ha fornito un’elevata quantità di dati che tuttavia non hanno dimostrato una differenza statisticamente significativa tra i due gruppi in esame, mentre ha dimostrato che, nonostante i passi avanti compiuti, non siamo ancora in grado di riprodurre la biomeccanica e la cinematica articolare di un ginocchio fisiologico. Sono stati tuttavia riscontrati dei trend e delle tendenze tra i due gruppi confrontati e tra pazienti protesizzati e popolazione di riferimento, che potrebbero essere utilizzati come base di partenza per lavori futuri.
Il nostro lavoro presenta sicuramente dei limiti dovuti al ridotto numero di pazienti in studio e alla grande quantità e variabilità di dati ottenuti. Il ridotto numero di Pazienti studiati è dovuto in parte a problemi logistici, in parte a problematiche di salute pubblica ed in parte alle tempistiche di acquisizione, analisi ed interpretazione dei dati.
Negli ultimi decenni per ovviare a questo problema sono state proposte diverse soluzioni, ognuna delle quali con dei rischi e dei benefici: è stato re-introdotto il concetto di allineamento cinematico, di sotto correzione del varismo o del valgismo, sono stati introdotti design a singolo raggio di curvatura, multi-raggio con inserti ultra congruenti, medial pivot, sono stati perfezionati gli inserti postero-stabilizzati (PS) e PS-Constrained (PSC) con la possibilità di utilizzare piatti tibiali anatomici, simmetrici o asimmetrici. Tutte queste innovazioni hanno contribuito a raggiungere l’obiettivo di rendere stabile e al contempo efficiente un’articolazione complessa come il ginocchio, in cui le strutture capsulo-legamentose svolgono un ruolo chiave.
Oltre a queste innovazioni di design e di tecnica, sono stati introdotti altri sistemi così detti “CAS” (Computer Assisted Surgery). In questa categoria rientrano i sistemi di navigazione, di robotica, le maschere di taglio su misura ed i sensori di pressione, oggetto di questo lavoro.
I sensori di pressione, commercializzati in Italia come VERASENSE, possono essere utilizzati in sala operatoria durante l’intervento e vengono posizionati tra componente protesica femorale e tibiale. I sensori forniscono dati in tempo reale visualizzabili su uno schermo, disponibile in sala operatoria, e permettono al chirurgo di verificare la pressione relativa tra comparto interno e comparto esterno del ginocchio, nonché le rotazioni reciproche tra femore e tibia ed il tracking articolare durante tutto il ROM. In questo modo il chirurgo può effettuare un accurato release legamentoso per raggiungere l’adeguata stabilità articolare.
In questo studio abbiamo valutato l’efficacia clinica e funzionale del sistema VERASENSE confrontando 2 gruppi di 5 pazienti trattati con la PTG S&N Legion PS. I Pazienti sono stati accuratamente selezionati in funzione del BMI, dell’età e della presenza di comorbidità fino ad ottenere due gruppi omogenei. La valutazione clinica è stata effettuata mediante i medesimi questionari (FJS-12, WOMAC score e KSS), come sottocategoria di uno studio clinico più ampio. La valutazione radiografica è stata effettuata prima dell’intervento e all’ultimo FU mediante Rx dell’arto inferiore sotto carico in ortostatismo (AP e LL), mentre la valutazione funzionale è stata effettuata mediante Gait Analysis con un sistema dotato di telecamere ad infrarossi ad alta frequenza e di una pedana con due piattaforme di forza (valutazione cinematica e dinamica). I dati ottenuti sono stati confrontati tra i due gruppi e con la popolazione standard mediante Test-T e Test-U (Mann-Whitney).
Dall’analisi dei dati ottenuti abbiamo riscontrato, agli score clinici, una differenza sostanziale, ma non significativa, a favore dei pazienti con protesi bilanciata mediante VERASENSE.. Anche alla valutazione radiografica gli impianti apparivano ben posizionati, secondo il planning preoperatorio, e senza segni di mobilizzazione o linee di radiolucenza. La GAIT Analysis ha fornito un’elevata quantità di dati che tuttavia non hanno dimostrato una differenza statisticamente significativa tra i due gruppi in esame, mentre ha dimostrato che, nonostante i passi avanti compiuti, non siamo ancora in grado di riprodurre la biomeccanica e la cinematica articolare di un ginocchio fisiologico. Sono stati tuttavia riscontrati dei trend e delle tendenze tra i due gruppi confrontati e tra pazienti protesizzati e popolazione di riferimento, che potrebbero essere utilizzati come base di partenza per lavori futuri.
Il nostro lavoro presenta sicuramente dei limiti dovuti al ridotto numero di pazienti in studio e alla grande quantità e variabilità di dati ottenuti. Il ridotto numero di Pazienti studiati è dovuto in parte a problemi logistici, in parte a problematiche di salute pubblica ed in parte alle tempistiche di acquisizione, analisi ed interpretazione dei dati.
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