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Archivio digitale delle tesi discusse presso l'Università di Pisa

Tesi etd-10282019-094259


Tipo di tesi
Tesi di specializzazione (4 anni)
Autore
FARCI, FABIOLA
Indirizzo email
fabiolafarci@gmail.com
URN
etd-10282019-094259
Titolo
Caratterizzazione molecolare di 2425 carcinomi polmonari: esperienza di un singolo centro
Dipartimento
PATOLOGIA CHIRURGICA, MEDICA, MOLECOLARE E DELL'AREA CRITICA
Corso di studi
ANATOMIA PATOLOGICA
Relatori
relatore Prof.ssa Fontanini, Gabriella
correlatore Dott.ssa Proietti, Agnese
Parole chiave
  • NSCLC
  • molecolare
  • adenocarcinoma
  • polmone
  • target therapy
Data inizio appello
19/11/2019
Consultabilità
Completa
Riassunto
Il carcinoma del polmone è il secondo tumore più frequente nella popolazione e rappresenta la prima causa di morte per neoplasia. Nel corso dell’ultimo decennio sono stati fatti importanti passi avanti nella comprensione di questa patologia; in particolare la caratterizzazione molecolare ha permesso di confermare che i diversi istotipi presentano alterazioni molecolari differenti. L’analisi molecolare ha aperto la strada allo sviluppo di terapie di precisione, personalizzate per il singolo paziente. Il presente studio rappresenta un’ampia casistica di pazienti con carcinoma polmonare in fase avanzata, dunque suscettibili alle terapie a bersaglio molecolare. Sono state analizzate le alterazioni di EGFR, KRAS, BRAF, HER2, PIK3CA, MET, ALK, ROS1 e PDL1 nelle neoplasie polmonari da diverse tipologie di preparati allestiti in Anatomia Patologica. Gli esami sono stati effettuati in un singolo centro di riferimento per la patologia molecolare. Lo scopo di questo studio è stato la verifica dell’incidenza delle alterazioni molecolari in geni target del carcinoma polmonare e la valutazione dell’adeguatezza delle diverse tipologie di preparati (citologici, citoinclusi, biopsie e pezzi operatori) per questo tipo di analisi. L’incidenza delle alterazioni geniche è diversa a seconda dell’istotipo, del sesso e dell’età del paziente. Abbiamo potuto verificare una maggiore incidenza dell’istotipo squamoso nel sesso maschile con età avanzata alla diagnosi (p<0.01). Le donne hanno una maggiore frequenza di mutazione di EGFR. Nella nostra casistica il sesso femminile ha una maggiore incidenza di adenocarcinoma; inoltre le mutazioni insorgono ad un’età inferiore rispetto agli uomini (p<0.01). Le alterazioni di ALK, ROS1 e MET si verificano più frequentemente in pazienti giovani, con differenze di 10-20 anni nell’età mediana rispetto ai wild-type. Al contrario le alterazioni di PIK3CA correlano con una maggiore età alla diagnosi (p=0.04). La frequenza delle alterazioni genetiche nel nostro studio è sovrapponibile con i dati riportati in letteratura: EGFR 13.25%, KRAS 32%, PIK3CA 4.6%, MET 4.4%, BRAF 3.9%, HER2 (mutazione) 1.2%. La più frequente alterazione di EGFR è stata registrata come delezione nell’esone 19 con (51.3%) seguito dalle mutazioni nell’esone 21 (36.6%), nell’esone 20 (6.6%) e l’esone 18 (5.1%). La mutazione di EGFR ha mostrato delle differenze di genere nel nostro studio: la mutazione dell’esone 19 è maggiormente presente nelle donne (p>0.0001) e quella dell’esone 21 è maggiormente presente negli uomini. Le mutazioni di KRAS si sono registrate per la maggioranza dei pazienti nel codone 12 (86%) seguite dal codone 13 (8%), codone 61 (5.2%) e co-delezione ai codoni 12 e 13 (0.7%). Nel nostro studio abbiamo utilizzato tutte le tipologie di campioni disponibili per effettuare la ricerca di alterazioni nei geni target, e abbiamo confermato la possibilità di effettuare tutte le analisi necessarie anche nel liquido citologico qualora questo fosse l’unico disponibile per l’analisi.
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