Tesi etd-10282015-120829 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
LOTTI, PAOLA
URN
etd-10282015-120829
Titolo
Gli aspetti contabili e fiscali del concordato preventivo e degli accordi di ristrutturazione ex art. 182 bis Legge Fallimentare e i riflessi sul bilancio di esercizio per il debitore e per i creditori.
Dipartimento
ECONOMIA E MANAGEMENT
Corso di studi
CONSULENZA PROFESSIONALE ALLE AZIENDE
Relatori
relatore Prof. Poddighe, Francesco
Parole chiave
- Accordi di ristrutturazione dei debiti
- Concordato preventivo
- Imposte indirette
- Perdite su crediti
- Plusvalenze
- Ristrutturazione del debito OIC n. 6
- Sopravvenienze
Data inizio appello
01/12/2015
Consultabilità
Completa
Riassunto
L’esercizio dell’attività d’impresa porta con sé un rischio legato alla possibilità che molteplici fattori esterni, o errori di gestione, possano compromettere il conseguimento degli obiettivi attesi dall’imprenditore, e quindi la non remunerazione delle risorse investite oltre ad eventuali riflessi negativi sulla capacità di adempiere gli impegni assunti con i terzi. Ecco che la crisi d’impresa è da inquadrarsi in un fenomeno assolutamente non eccezionale. L’obiettivo della presente tesi è quello di analizzare procedure, come il concordato preventivo o gli accordi di ristrutturazione dei debiti, grazie alle quali il debitore ha la possibilità di superare lo stato di crisi in cui si trova. La tesi si suddivide in quattro capitoli. Nel capitolo primo ho voluto ripercorrere tutte le fasi essenziali relative al concordato preventivo e agli accordi di ristrutturazione dei debiti, cercando di offrire una panoramica aggiornata della disciplina alla luce degli importanti interventi di riforma degli ultimi anni (soprattutto il D.L n. 83/2012 e D.L. n. 69/2013). Nel capitolo secondo il focus riguarda essenzialmente l’analisi della disciplina civilistica e quindi quelli che sono i riflessi contabili in bilancio sia per il creditore che il debitore. La trattazione si concentra sull’analisi del nuovo Principio Contabile OIC n. 6, emanato nel 2011, il quale ci fornisce un’analisi circa le conseguenze contabili che si trova ad avere un’impresa che decide di porre in essere un’operazione di ristrutturazione dei debiti. Nel capitolo terzo, invece, mi soffermo sugli aspetti fiscali caratterizzanti la gestione dell’impresa in ogni suo aspetto. Pongo l'accento sulle sopravvenienze attive vedendo che, rispetto a quanto previsto prima del Decreto Sviluppo, si è estesa la non imponibilità disciplinata già nell’art 88, comma 4, TUIR all’interno del concordato preventivo, anche con riferimento ad un accordo di ristrutturazione dei debiti. L’intervento legislativo ha esteso agli accordi di ristrutturazione dei debiti anche la regola della deducibilità automatica delle perdite su crediti, già prevista per quelle perdite sorte a causa dell’assoggettamento del debitore ad una procedura concorsuale, fra cui il concordato preventivo. L’attenzione si focalizza anche sul trattamento delle plusvalenze, per le quali la giurisprudenza di legittimità ha previsto l'irrilevanza fiscale anche nel caso in cui la cessione di beni sia effettuata verso soggetti terzi e non necessariamente creditori, e le imposte indirette. Infine, per comprendere meglio il tutto, ho analizzato un caso pratico.
File
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TESI.pdf | 796.43 Kb |
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