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Archivio digitale delle tesi discusse presso l'Università di Pisa

Tesi etd-10272022-003501


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
BONI, BELINDA
URN
etd-10272022-003501
Titolo
Sui Priori di Pisa durante la prima dominazione fiorentina (1422-1471)
Dipartimento
CIVILTA' E FORME DEL SAPERE
Corso di studi
STORIA E CIVILTÀ
Relatori
relatore Prof. Petralia, Giuseppe
Parole chiave
  • priori
  • Pisa
  • dominazione
  • Firenze
  • quattrocento
Data inizio appello
14/11/2022
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
14/11/2092
Riassunto
Della storia tardo medievale del Comune di Pisa e del suo inserimento all’interno del nascente stato territoriale fiorentino esistono approfonditi studi. Sappiamo molto anche riguardo l’evoluzione sociale e politica dei ceti dirigenti pisani e del loro destino nel periodo successivo alla conquista fiorentina, quando furono travolti da un forte fenomeno di emigrazione. Questi magistrati, o come venivano chiamati durante il periodo comunale Anziani, sono tutti noti fino al 1406 grazie all’elenco del Breve Vetus che riporta gli eletti alla carica. Per il Quattrocento, quando ormai sotto il governo fiorentino si chiamavano Priori, non abbiamo più un elenco completo che ci permetta di identificarli tutti, ma una serie di registri piuttosto incompleti e lacunosi. Lo scopo di questa tesi è appunto quello di scoprire, attraverso la lettura dei registri che ci sono rimasti, quali furono i magistrati pisani che ricoprirono il Priorato durante il periodo della dominazione fiorentina. Questo lavoro lo farò, appunto, esaminando i registri dal numero 79 al 116 del Comune, Divisione B, conservati presso l’Archivio di Stato di Pisa che contengono gli elenchi nei quali, ad ogni bimestre, venivano registrati i dodici Priori in carica.
Prima di procedere però all’analisi dei dati raccolti dalle fonti, cercherò di spiegare il contesto storico e politico entro il quale venne maturata da parte del governo fiorentino la trasformazione delle magistrature cittadine pisane e quindi del vecchio Anzianato.
Inizierò, quindi, col descrivere nel Capitolo 1 gli eventi storici che portarono la città di Pisa a perdere la propria libertà comunale e a cadere sotto il dominio della Repubblica fiorentina nel 1406, soffermandomi maggiormente sulla resistenza pisana alla dominazione.
Nel Capitolo 2 parlerò, invece, delle continuità e dei cambiamenti apportati dal governo fiorentino dopo la conquista. Tratterò, quindi, del ridimensionamento della città e della sua popolazione, accennando anche al fenomeno del fuoriuscitismo e cercherò di chiarire in che misura i pisani furono coinvolti nella ripresa economica avviata dal governo fiorentino durante il Quattrocento. Infine, dopo aver illustrato in che cosa consistette la riorganizzazione territoriale dell’antico contado pisano, parlerò anche delle trasformazioni avvenute all’interno della Chiesa pisana e del clero cittadino.
Nel Capitolo 3 affronterò, invece, in modo più approfondito il tema dei ceti dirigenti pisani, ripercorrendo a grandi linee l’evoluzione dell’Anzianato a partire dalla sua istituzione alla metà del XIII secolo, quando si formò il governo di Popolo, fino alle trasformazioni che questo collegio subì sotto la dominazione fiorentina, a partire dal cambiamento di nome in Priorato. Qui mi soffermerò maggiormente sui meccanismi del ricambio interno all’Anzianato durante il Trecento, sulla loro correlazione con le dinamiche economiche e politiche pisane e, infine, sul fenomeno quattrocentesco del fuoriuscitismo dei ceti dirigenti e del ricambio interno al Priorato voluto dal governo fiorentino.
Nel Capitolo 4, infine, ultimerò la mia tesi andando a sviluppare la ricerca riguardo l’identità dei magistrati che ricoprirono il Priorato quattrocentesco attraverso la consultazione dei registri custoditi presso l’Archivio di Stato di Pisa. In particolare, andrò ad individuare quali fra i casati trecenteschi, che ebbero una certa frequenza all’Anzianato nel ventennio precedente alla conquista, mantennero una tale presenza anche nel Priorato istituito dal governo fiorentino. Inoltre, andrò a identificare quali furono le ‘nuove presenze’ all’interno del collegio. A questo proposito faccio riferimento sia a quelle famiglie pisane che si affermarono socialmente e politicamente solo durante il periodo della dominazione, sia alle famiglie dell’antica nobiltà pisana alle quali fu aperto l’accesso alla carica solo durante il governo fiorentino. In ultimo, andrò a individuare le professioni dalle quali la Signoria selezionò maggiormente gli ufficiali pisani.
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