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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-10272022-003348


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
SERVOLINI, ALESSANDRO
URN
etd-10272022-003348
Titolo
La predazione sulle tartarughe in ambiente marino
Dipartimento
BIOLOGIA
Corso di studi
BIOLOGIA MARINA
Relatori
relatore Prof. Casale, Paolo
Parole chiave
  • anecdotal observations
  • bibliographic research
  • centri di recupero/ predation
  • contenuto stomacale
  • evidence of predation
  • evidenze di predazione
  • osservazioni aneddotiche
  • preda
  • predator
  • predatore
  • predazione
  • prey
  • recovery centres
  • ricerca bibliografia
  • sea turtles
  • sharks
  • squali
  • stomach contents
  • tartarughe marine
Data inizio appello
13/12/2022
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
13/12/2092
Riassunto
(RIASSUNTO)

La predazione subita da una specie è una componente molto importante della sua ecologia in quanto il ruolo che un organismo va a rivestire come fonte di cibo per il suo o i suoi predatori ha un impatto non solo diretto verso di essi, ma anche indiretto su tutta la catena alimentare e sulle interazioni che i componenti di questa rete trofica possono avere con l’ambiente e con altri organismi. Nonostante questo, poco si sa sul ruolo di preda che le tartarughe rivestono a livello ecologico.
La predazione in ambiente terrestre (spiagge di nidificazione) risulta quella più conosciuta, in questo contesto infatti risulta relativamente semplice indagare l’azione predatoria che topi, volpi, uccelli, o altri animali carnivori che possono essere presenti nei pressi di una spiaggia attuano nei confronti dei piccoli ancora all’interno delle uova, dei neonati durante il loro avvicinamento al mare, e in misura minore anche delle femmine adulte che escono dall’acqua per deporre. Lo stesso non si può dire per gli eventi predatori che a partire dal momento dell’ingresso in acqua dei piccoli appena nati potranno verificarsi per tutto il resto della loro vita nell’ambiente acquatico, dato che eseguire indagini sulla predazione in ambiente costiero risulta molto più difficile e addirittura quasi impossibile in mare aperto.
Considerando che la maggior parte della vita delle tartarughe marine si svolge in mare, questa è un’importante lacuna riguardo la loro ecologia.

L’obiettivo di questa tesi è quello d’indagare quelle che sono ad oggi le informazioni disponibili riguardanti la predazione delle tartarughe in ambiente marino, raccogliendo e organizzando fonti d’informazione di varia natura, sia pubblicate sia originali.
Ho utilizzato informazioni provenienti da diverse tipologie di fonti per cercare di reperire quanti più dati possibili riguardanti la predazione acquatica delle tartarughe marine, organizzandoli e analizzandoli in modo tale da ricavare una panoramica generale dell’argomento che aiuti a chiarirne quanti più aspetti possibile, e soprattutto fornire una base per riflessioni e considerazioni future.
Per fare questo il lavoro è stato organizzato in tre fasi, ciascuna corrispondente alla ricerca di informazioni presso una diversa fonte di dati.
La prima fase ha riguardato la ricerca di informazioni presenti in letteratura: ho svolto una ricerca bibliografica classica sfruttando un motore di ricerca convenzionale per le indagini scientifiche come Scopus, e una più approfondita utilizzando un motore di ricerca come Google Scholar che passasse in rassegna un maggior numero di articoli al fine di poter trovare un quantitativo di informazioni che provenissero non solo da articoli che trattassero effettivamente il tema della predazione marina delle tartarughe, ma anche da articoli che menzionassero solo marginalmente questo argomento; lo scopo era infatti quello di eseguire un’ambiziosa e ampia ricerca, in modo da ottenere alla fine una gran mole di dati da analizzare e da cui trarre quante più informazioni possibili.
Nella seconda fase sono state richieste a esperti di tartarughe marine e a vari centri di recupero nel mondo informazioni su casi di predazione di cui fossero in possesso. Per recuperare tali informazioni da uno di questi centri mi sono recato personalmente al centro di recupero di Lampedusa per analizzarne l’archivio alla ricerca di evidenze di predazione riguardanti le tartarughe passate per il centro nel corso dei suoi anni di attività: l’archivio cartaceo del centro contiene schede riepilogative delle condizioni di una tartaruga all’arrivo, con annotazioni riguardanti dati particolari come appunto una sospetta predazione avvenuta sull’animale. Queste schede sono state però compilate con modalità che sono cambiate sia nel corso degli anni sia a seconda del personale presente, e un’analisi del contenuto dell’archivio direttamente sul campo si è quindi resa fondamentale per poter valutare nel complesso tutte le schede presenti e stabilire quali considerare effettivamente come testimonianze di una sospetta predazione e quali invece scartare.
Infine, nella terza fase sono stati chiesti dati e informazioni a esperti di squali (un importante gruppo di predatori di tartarughe marine), chiedendo dati (anche non pubblicati) riguardanti la predazione su questi rettili che potessero condividere, per integrare le informazioni già acquisite.
Non essendo possibile standardizzare con un unico criterio tutte le informazioni raccolte, essendo esse di diversa natura, i dati sono stati prima raggruppati a seconda della loro tipologia e poi per ciascuno di questi gruppi sono state svolte separatamente le opportune analisi, i cui risultati saranno indicati nella sezione dedicata.

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(RESUME)

The predation suffered by a species is a very important component of its ecology because the role an organism plays as a food source for its predator(s) has not only a direct impact on them, but also an indirect impact on the entire food chain and the interactions that the members of this trophic network can have with the environment and other organisms. Despite this, little is known about the role that turtles play as prey at an ecological level.
Predation in the terrestrial environment (nesting beaches) is the best known, indeed in this context it is relatively easy to investigate the predatory action that mouses, foxes, birds, or other carnivorous animals that may be present near a beach take on young turtles still inside their eggs, hatchlings as they approach the sea, and to a lesser extent also adult females that come out of the water to lay. The same cannot be said for predatory events that may occur from the moment the newly hatched young enter the water for the rest of their lives in the aquatic environment, since investigating predation in the coastal environment is much more difficult and even almost impossible in the open sea.
Considering that most of the life of sea turtles takes place at sea, this is an important gap in their ecology.

The aim of this thesis is to investigate what information is available to date regarding turtle predation in the marine environment, by collecting and organising information sources of various kinds, both published and original.
I used information from different types of sources to try to find as much data as possible regarding the aquatic predation of sea turtles, by organising and analysing them in such a way as to derive a general overview of the topic, which helps to clarify as many aspects as possible, and above all provide a basis for future reflections and considerations.
To do this, the work was organised in three phases, each corresponding to the search for information from a different data source.
The first phase concerned searching for information in the literature: I carried out a classic bibliographic research using a conventional search engine for scientific investigations such as Scopus, and a more in-deep one using a search engine such as Google Scholar that reviewed a larger number of papers in order to be able to find a quantity of information that came not only from papers that actually dealt with the topic of turtle predation in the marine environment, but also from papers that only marginally mentioned this topic; The aim was in fact to carry out an ambitious and extensive research, so as to eventually obtain a large amount of data to be analysed and from which as much information as possible could be drawn.
In the second phase, sea turtle experts and various sea turtle rescue centres around the world were asked about predation cases they had in their possession. In order to retrieve these information from one of these centres, I personally went to the Lampedusa recovery centre to analyse its archive in search of evidence of predation on turtles that had passed through the centre during its years of activity: the paper archive of the centre contains cards summarising the condition of a turtle upon arrival, with notes regarding particular details such as a suspected predation occurred on the animal. These cards, however, were compiled in a way that changed both over the years and according to the personnel present, and an analysis of the contents of the archive directly in the field was therefore essential in order to be able to evaluate all the cards as a whole and establish which ones to actually consider as evidence of a suspected predation and which ones to discard.
Finally, in the third phase, data and information were requested from shark experts (an important predator group of sea turtles), asking for data (even unpublished) regarding the predation on these reptiles that they could share, to integrate the information already acquired.
Since it is not possible to standardize all the information collected with a single criterion, as they are of a different nature, the data were first grouped according to their type and then for each of these groups, the appropriate analyses were carried out separately, the results of which will be indicated in the dedicated section.
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