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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-10272021-112813


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
BELLEGGIA, SEBASTIANO
URN
etd-10272021-112813
Titolo
Categorie 2-4: prospettive antiche e nuove
Dipartimento
CIVILTA' E FORME DEL SAPERE
Corso di studi
FILOSOFIA E FORME DEL SAPERE
Relatori
relatore Centrone, Bruno
Parole chiave
  • Categorie
  • Aristotle
  • Aristotele
  • Andronicus of Rhodes
  • Andronico di Rodi
  • Categories
Data inizio appello
15/11/2021
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
15/11/2061
Riassunto
Questo studio si propone di discutere i recenti sviluppi dell’indagine contemporanea sulle Categorie di Aristotele e alcuni aspetti di grande interesse della loro interpretazione antica e tardo-antica.
Nel primo capitolo sono discusse le tesi che R. Bodéüs ha presentato nell’introduzione alla sua edizione critica delle Categorie (2001). Innanzitutto, si presta particolare attenzione alla questione del titolo Prima dei Topici, che pare essere più antico del titolo Categorie tramandatoci dai manoscritti, e al conseguente problema dell’antica collocazione del trattato nel corpus degli scritti logici di Aristotele, con particolare riferimento alla testimonianza di Adrasto di Afrodisia, che pare aver ordinato l’Organon ponendo i Topici tra Categorie e De interpretatione. Infine, si accenna alla questione dei rapporti tra dottrina categoriale e dialettica, argomentando a favore dell’ipotesi che la dottrina categoriale si sia sviluppata a partire dalla dialettica e solo in seguito sia diventata oggetto di un’indagine ontologica.
Il secondo capitolo si prefigge di esporre alcuni degli aspetti di maggiore interesse dell’interpretazione antica e tardo-antica delle Categorie, tra i quali l’organizzazione complessiva del corpus degli scritti di Aristotele e il posto occupato in esso dalle Categorie; la questione dello scopo del trattato, che riguarderebbe le espressioni vocali significanti in quanto significanti (a questo proposito, si presta particolare attenzione all’evoluzione di tale formulazione nella storia dell’aristotelismo, da Boeto di Sidone fino a Giamblico e ai commentatori successivi); l’interpretazione tradizionale del cap. 2 delle Categorie (quadruplice suddivisione degli enti) e le aporie connesse alla definizione di ciò che è in un soggetto. Si cercherà di mostrare, in questo capitolo così come nel precedente, quanto il confronto (o piuttosto lo scontro) con lo Stoicismo abbia influenzato l’esegesi del corpus aristotelico nel suo complesse e in particolare l’esegesi delle Categorie.
Nel terzo capitolo si considerano le difficoltà che l’interpretazione tradizionale di Cat. 2 deve fronteggiare, con particolare attenzione al problema dello statuto delle differenze specifiche. Infine, l’autore argomenta a favore di una interpretazione alternativa di Cat. 2, avanzata per la prima volta nel I sec. a.C. da Andronico di Rodi e poi riproposta negli anni ’70 da Russell Dancy, secondo la quale in Cat. 2 Aristotele non intenderebbe fornire una suddivisione degli enti in essenze universali, essenza particolari, accidenti universali, accidenti particolari, bensì proporre alcune riflessioni sui rapporti tra imputazioni ed inerenze, tra astratti e concreti, ricollegandosi al concetto di denominativo presentato in Cat. 1.
This study aims at discussing the recent developments of the contemporary enquiry about Aristotle’s Categories (the relationship between Categories and dialectics, the problem of the title of the Categories) and some interesting aspects of their ancient and late-ancient interpretation (the discussion about the aim of the treatise, the interpretation of chapter 2 and the apories about the notion of being-in-a-subject). Then, the author discusses the difficulties that the standard view about Cat. 2 has to face, with particolar attention to the problem of the statute of differentiae. Eventually, the author argues in favour of an alternative interpretation of Cat. 2, proposed for the first time in the I sec. B.C. by Andronicus of Rhodes and then supported by Russel Dancy in the seventies.
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