Tesi etd-10272011-095924 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea specialistica
Autore
CORBELLINI, CHIARA
URN
etd-10272011-095924
Titolo
La nullita dell'atto amministrativo (le modifiche alla legge n. 241 del 1990 introdotte dalla legge n. 15 del 2005)
Dipartimento
ECONOMIA
Corso di studi
CONSULENZA PROFESSIONALE ALLE AZIENDE
Relatori
correlatore Prof. Milazzo, Pietro
relatore Prof.ssa Azzena, Luisa
relatore Prof.ssa Azzena, Luisa
Parole chiave
- diritto amministrativo
- inesistenza atto amministrativo
- invalidità atto amministrativo
- legge 15/2005
- legge 241/1990
- nullità atto amministrativo
Data inizio appello
05/12/2011
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
05/12/2051
Riassunto
La legge n. 241 del 1990 è stata modificata per effetto della legge n. 15 del 2005 che ha rivoluzionato il sistema dell’invalidità degli atti amministrativi nel nostro ordinamento. Il nuovo art. 21-septies dispone sulla nullità dei provvedimenti amministrativi ed è stato oggetto dell’interesse di molti studiosi.
La nullità è una categoria dell’invalidità, prevista in via generale dal codice civile, ma la dottrina tradizionale, con riguardo agli atti amministrativi, sosteneva la non sussistenza di tale categoria. L’invalidità di ogni tipo pertanto portava alla mera annullabilità sulla base del regime stabilito dal T.U. sulle leggi sul Consiglio di Stato, risalente, per questa parte, alla legge fondamentale del 1889.
La Suprema Corte di Cassazione tuttavia ammetteva la categoria della nullità infatti rilevò che alcuni vizi di particolare gravità del provvedimento amministrativo, come l’emissione in carenza di potere, generano una patologia diversa dall’annullabilità, legittimando i destinatari dell’atto a ricorrere davanti al giudice ordinario, poiché non è possibile la cd. “degradazione” dei diritti soggettivi, colpiti dal provvedimento, in interesse legittimo.
Il presente lavoro, ha lo scopo di trattare, in termini generali, l’invalidità dell’atto amministrativo (Capitolo I) e focalizzare l’attenzione sull’originaria disciplina della nullità (Capitolo II) e su quella risultante dalle modifiche introdotte dalla legge n. 15 del 2005 (Capitolo III).
La nullità è una categoria dell’invalidità, prevista in via generale dal codice civile, ma la dottrina tradizionale, con riguardo agli atti amministrativi, sosteneva la non sussistenza di tale categoria. L’invalidità di ogni tipo pertanto portava alla mera annullabilità sulla base del regime stabilito dal T.U. sulle leggi sul Consiglio di Stato, risalente, per questa parte, alla legge fondamentale del 1889.
La Suprema Corte di Cassazione tuttavia ammetteva la categoria della nullità infatti rilevò che alcuni vizi di particolare gravità del provvedimento amministrativo, come l’emissione in carenza di potere, generano una patologia diversa dall’annullabilità, legittimando i destinatari dell’atto a ricorrere davanti al giudice ordinario, poiché non è possibile la cd. “degradazione” dei diritti soggettivi, colpiti dal provvedimento, in interesse legittimo.
Il presente lavoro, ha lo scopo di trattare, in termini generali, l’invalidità dell’atto amministrativo (Capitolo I) e focalizzare l’attenzione sull’originaria disciplina della nullità (Capitolo II) e su quella risultante dalle modifiche introdotte dalla legge n. 15 del 2005 (Capitolo III).
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