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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-10272005-130600


Tipo di tesi
Tesi di laurea specialistica
Autore
Palla, Maria-Francesca
Indirizzo email
marifra77@yahoo.it
URN
etd-10272005-130600
Titolo
INDAGINI BIOSISTEMATICHE SULLA FLORA APUANA. VII. RHODODENDRON FERRUGINEUM (ERICAEAE): ASPETTI MORFO-ANATOMICI ED ECOLOGICI
Dipartimento
SCIENZE MATEMATICHE, FISICHE E NATURALI
Corso di studi
GESTIONE E VALORIZZAZIONE DELLE RISORSE NATURALI
Relatori
relatore Prof. Garbari, Fabio
Parole chiave
  • indagini biosistematiche
  • morfo-anatomiche
  • rhododendron
Data inizio appello
18/11/2005
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
18/11/2045
Riassunto
INTRODUZIONE

Rhododendron ferrugineum L. è un’ericacea diffusissima sulle Alpi. Nota come rosa delle Alpi, rododendro rosso o rododendro ferrugineo; generalmente vive su substrati silicei, dove può formare popolamenti molto estesi e molto densi.
Al di fuori dell’arco alpino la sua presenza è nota solo per un limitato numero di stazioni a carattere relittuale, legate al periodo glaciale, situate nel settore settentrionale della dorsale appenninica fino al M. Libro Aperto, dove compare nella brughiera a mirtilli, sulle rupi e sui macereti prossimi al crinale. Le glaciazioni quaternarie hanno lasciato segni evidenti specialmente nei versanti settentrionali dell’Appennino: rocce levigate, valli glaciali sbarrate da ammassi morenici, circhi glaciali ora colmi d’acqua ora di torba con polline fossile lo studio del quale ha consentito di ricostruire le vegetazioni passate di questo tratto dell’Appennino (Ferrarini, 1977).
La maggior parte delle entità che oggi popolano l’Appennino settentrionale proviene dall’arco alpino; molte vi sono pervenute quando il clima era più freddo dell’attuale e vi sono rimaste, accantonate non differenziate, in poche stazioni (Ferrarini, 1977), mentre altre si sono differenziate in nuove entità endemiche, come Primula appennina o come Murbeckiella zanonii (Ferrarini, 1979).
Se percorriamo da nord a sud la catena appenninica troviamo via via il limite meridionale dell’areale di numerose entità, fenomeno noto come “caduta floristica”; questo è particolarmente evidente in alcune porzioni della catena, tra le quali l’Appennino Tosco–Emiliano ed in particolare nella zona del Passo dell’Abetone, forse per le particolari condizioni delle cime, superiori ai 1900 m, con basse temperature medie annue e con alti innevamenti. Tali condizioni hanno consentito la persistenza anche di un’importante cenosi relitta d’abete rosso (Chiarugi, 1936; Ferrarini, 1977) oltre a quella del rododendro stesso.
Per la sua rarità in ambito appenninico, Rhododendron ferrugineum è specie inclusa nella legge 56/2000 della Regione Toscana e nella legge 2/1977 della Regione Emilia-Romagna (Alessandrini et al., 2003). È inoltre inserita nella Lista Rossa Toscana ed in quella dell’Emilia-Romagna (Conti et al., 1997) nella categoria VU (vulnerabile).
Nel 2004 Rhododendron ferrugineum L. viene segnalato per la prima volta nelle Alpi Apuane, in una stazione che presenta caratteristiche molto diverse rispetto a quelle delle vicine stazioni appenniniche (Ansaldi et al., 2004).
Il presente lavoro ha avuto come finalità lo studio di questa popolazione, sia tramite confronti tra le diverse stazioni (appenniniche e apuana) dal punto di vista climatico, geologico, geomorfologico e vegetazionale, sia tramite analisi comparative di tipo morfo-anatomico tra il rododendro apuano e i campioni prelevati nelle stazioni appenniniche e alpine già note.
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