Thesis etd-10262023-215331 |
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Thesis type
Tesi di specializzazione (4 anni)
Author
TONELLI, ALBERTO
URN
etd-10262023-215331
Thesis title
Applicazioni della manometria faríngea HD nello studio delle disfagie neurogene: esperienza con la malattia di Parkinson.
Department
PATOLOGIA CHIRURGICA, MEDICA, MOLECOLARE E DELL'AREA CRITICA
Course of study
OTORINOLARINGOIATRIA
Supervisors
relatore Prof. Fattori, Bruno
Keywords
- disfagia
- Parkinson
- PHRM
Graduation session start date
14/11/2023
Availability
Withheld
Release date
14/11/2063
Summary
La disfagia è una complicanza comune e in grado di alterare grandemente la qualità della vita nei pazienti con malattia di Parkinson (PD). La fisiopatologia è tuttora sconosciuta ma sembra essere legata sia a lesioni della sostanza grigia sottocorticale si ad alterazioni periferiche. Da una parte, a livello centrale il sistema dopaminergico dei gangli della base, che è prevalentemente colpito nel processo neuropatologico della patologia, svolge un ruolo importante nel controllo sopramidollare della deglutizione; Dall’altra, a livello periferico un accumulo di α-sinucleina nelle fibre nervose motorie e alterazioni molecolari delle catene pesanti di miosina nelle fibre muscolari contribuiscono alla disfunzionalità motoria nell’atto deglutitorio. Questi cambiamenti ultrastrutturali sono associati a un continuum di fenomeni di denervazione e reinnervazione e sono responsabili di vari cambiamenti istologici come atrofia, fibrosi e aggregazione delle fibre muscolari.
La presente tesi analizza l'utilità della manometria faringea (PHRM) e dello studio endoscopico a fibre ottiche della deglutizione (FEES) nella valutazione della disfagia nei pazienti con malattia di Parkinson.
L'obiettivo è quello di migliorare la comprensione della gravità dei disturbi della deglutizione e di rapportare la PHRM, come nuova metodica proposta per lo studio della disfagia orofaringea, alla FEES che ne rappresenta oggi il gold standard, assieme alla videofluoroscopia (VFSS). Recentemente la PHRM è stata introdotta nello studio della disfagia orofaringea; tale metodica, infatti, consente la misurazione delle caratteristiche spazio temporali della deglutizione a livello orofaringeo e permette di definire, con una accurata risoluzione temporale, le pressioni a livello faringeo durante l’atto deglutitorio. In altre parole, la PHRM permette di valutare, durante la deglutizione, le pressioni a livello delle strutture faringee implicate (Velo Palatino, Pistone Linguale, Ipofaringe, Sfintere Esofageo Superiore craniale e caudale) e il rilascio dello sfintere esofageo superiore (SES). Poiché la deglutizione è un complesso processo di scambio di pressione, la misurazione e l'analisi dettagliata delle variazioni di pressione alla base del passaggio del bolo possono fornire informazioni preziose sulla fisiologia della deglutizione.
Sono stati inclusi nello studio 20 pazienti affetti da malattia di Parkinson associata alla presenza di disfagia. Per analizzare le funzioni della faringe e della deglutizione i pazienti sono stati sottoposti a esami PHRM e FEES. I risultati di tali esami sono stati messi a confronto e, pur sottolineando che la FEES rimane il gold standard diagnostico primario per la valutazione della fase faringea della deglutizione, la PHRM si è rivelata preziosa nella valutazione di tali disturbi.
I risultati di questo studio indicano che la PHRM è uno strumento promettente per la valutazione della disfagia nella PD, soprattutto nelle fasi iniziali, quando la FEES potrebbe non rilevare ancora alterazioni significative. La PHRM infatti offre una prospettiva biomeccanica sui disturbi della deglutizione, quantificando la gravità della condizione e oggettivando in valori pressori numerici la debolezza dell’attività muscolare delle strutture adibite alla deglutizione. Tuttavia, il costo e la disponibilità limitata della PHRM rappresentano un ostacolo alla sua diffusione. In conclusione, questo studio fa luce sul potenziale della manometria faringea nella valutazione della disfagia nella malattia di Parkinson: evidenzia le conoscenze biomeccaniche che offre e le sfide che deve affrontare, principalmente legate al costo e alla disponibilità limitata. La FEES rimane la pietra miliare per la diagnosi dei disturbi della deglutizione faringea. La ricerca futura potrebbe concentrarsi sul miglioramento dell'accessibilità e del rapporto costo-efficacia del PHRM e sull'esplorazione della sua complementarità con altri strumenti diagnostici.
La presente tesi analizza l'utilità della manometria faringea (PHRM) e dello studio endoscopico a fibre ottiche della deglutizione (FEES) nella valutazione della disfagia nei pazienti con malattia di Parkinson.
L'obiettivo è quello di migliorare la comprensione della gravità dei disturbi della deglutizione e di rapportare la PHRM, come nuova metodica proposta per lo studio della disfagia orofaringea, alla FEES che ne rappresenta oggi il gold standard, assieme alla videofluoroscopia (VFSS). Recentemente la PHRM è stata introdotta nello studio della disfagia orofaringea; tale metodica, infatti, consente la misurazione delle caratteristiche spazio temporali della deglutizione a livello orofaringeo e permette di definire, con una accurata risoluzione temporale, le pressioni a livello faringeo durante l’atto deglutitorio. In altre parole, la PHRM permette di valutare, durante la deglutizione, le pressioni a livello delle strutture faringee implicate (Velo Palatino, Pistone Linguale, Ipofaringe, Sfintere Esofageo Superiore craniale e caudale) e il rilascio dello sfintere esofageo superiore (SES). Poiché la deglutizione è un complesso processo di scambio di pressione, la misurazione e l'analisi dettagliata delle variazioni di pressione alla base del passaggio del bolo possono fornire informazioni preziose sulla fisiologia della deglutizione.
Sono stati inclusi nello studio 20 pazienti affetti da malattia di Parkinson associata alla presenza di disfagia. Per analizzare le funzioni della faringe e della deglutizione i pazienti sono stati sottoposti a esami PHRM e FEES. I risultati di tali esami sono stati messi a confronto e, pur sottolineando che la FEES rimane il gold standard diagnostico primario per la valutazione della fase faringea della deglutizione, la PHRM si è rivelata preziosa nella valutazione di tali disturbi.
I risultati di questo studio indicano che la PHRM è uno strumento promettente per la valutazione della disfagia nella PD, soprattutto nelle fasi iniziali, quando la FEES potrebbe non rilevare ancora alterazioni significative. La PHRM infatti offre una prospettiva biomeccanica sui disturbi della deglutizione, quantificando la gravità della condizione e oggettivando in valori pressori numerici la debolezza dell’attività muscolare delle strutture adibite alla deglutizione. Tuttavia, il costo e la disponibilità limitata della PHRM rappresentano un ostacolo alla sua diffusione. In conclusione, questo studio fa luce sul potenziale della manometria faringea nella valutazione della disfagia nella malattia di Parkinson: evidenzia le conoscenze biomeccaniche che offre e le sfide che deve affrontare, principalmente legate al costo e alla disponibilità limitata. La FEES rimane la pietra miliare per la diagnosi dei disturbi della deglutizione faringea. La ricerca futura potrebbe concentrarsi sul miglioramento dell'accessibilità e del rapporto costo-efficacia del PHRM e sull'esplorazione della sua complementarità con altri strumenti diagnostici.
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