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Archivio digitale delle tesi discusse presso l'Università di Pisa

Tesi etd-10262017-101041


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM5
Autore
MARCHETTI, VALENTINA
URN
etd-10262017-101041
Titolo
"CORRUZIONE TRA PRIVATI" Dal modello europeo al processo interno di riforma
Dipartimento
GIURISPRUDENZA
Corso di studi
GIURISPRUDENZA
Relatori
relatore Prof. Gargani, Alberto
Parole chiave
  • Decisione quadro 2003/568/GAI
  • corruzione privata
  • art. 2635 C.c.
  • art. 2635 bis C.c.
  • art. 2635 ter C.c.
  • L. 190/2012
  • D.Lgs. 38/2017
  • D.Lgs. 231/2001
  • D.Lgs. 61/2002
Data inizio appello
11/12/2017
Consultabilità
Completa
Riassunto
Il D.Lgs. 38/2017 rappresenta l’ultima “mossa” del legislatore italiano di quello che in dottrina è stato definito come “il gioco infinito” di riforma del reato di “Corruzione tra privati”. In effetti, nell’arco di quindici anni, tale fattispecie di reato (ex art. 2635 C.c.) ha subito tre netti interventi di riforma: essa venne introdotta ad opera del D.Lgs. 61/2002, è stata poi novellata ai sensi della L. 190/2012 sino ad arrivare al recentissimo intervento di riforma ex D.Lgs. 38/2017. Il legislatore italiano si è trovato costretto ad apportare continue modifiche alla fattispecie in esame al fine di cercare di dare attuazione alle normative sovranazionali e internazionali che, a partire dalla fine degli anni Novanta del secolo scorso, hanno, con forza, auspicato una criminalizzazione, da parte degli Stati membri, della corruzione inter privatos, orientata alla tutela della concorrenza. Il legislatore italiano ha, sempre, opposto resistenza ad una piena attuazione degli obblighi sovranazionali, dando vita ad una sorta di “gioco infinito” di riforma: con esso, mediante modeste e progressive concessioni, non ha fatto altro che rinviare il pieno adempimento dei vincoli sovranazionali. Lo scopo della presente tesi è proprio quello di analizzare da un lato, il “modello pubblicistico” di criminalizzazione della “corruzione privata”, fatto proprio dalle normative sovranazionali e dall’altro lato, esaminare il lento e travagliato processo di criminalizzazione, del fenomeno in questione, all’interno dell’ordinamento penale italiano. Processo che, ad oggi, non sembra possa dirsi ancora concluso.
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