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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-10262005-132039


Tipo di tesi
Tesi di laurea specialistica
Autore
Martelli, Paolo
Indirizzo email
paolozzomar@yahoo.it
URN
etd-10262005-132039
Titolo
CONTROLLO ISPETTIVO QUALITATIVO DI CARNI DI CINGHIALE REGOLARMENTE MACELLATI NELLA PROVINCIA DI SIENA.
Dipartimento
MEDICINA VETERINARIA
Corso di studi
MEDICINA VETERINARIA
Relatori
relatore Dott. Benini, Omar
relatore Prof.ssa Gianfaldoni, Daniela
Parole chiave
  • CINGHIALE
  • MACELLAZIONE
  • METALLI PESANTI
  • CONTROLLO ISPETTIVO
  • SICUREZZA ALIMENTARE
Data inizio appello
18/11/2005
Consultabilità
Completa
Riassunto
L’inquinamento ambientale rappresenta un problema che sta destando sempre più sia l’interesse della gente comune che quello della comunità scientifica internazionale. Lo sviluppo industriale, le innovazioni tecnologiche e l’aumento della popolazione mondiale hanno portato all’alterazione degli ecosistemi sia a livello chimico-fisico che biologico. Tra i contaminanti ambientali, i metalli pesanti hanno un ruolo di primaria importanza e la loro presenza è stata accertata essere ormai ubiquitaria; sebbene alcuni di questi elementi siano essenziali per i sistemi biologici, un loro eccesso è solitamente associato ad effetti dannosi per la salute.
Lo scopo della presente tesi è stato quello di indagare sulla presenza di piombo e cadmio, metalli non essenziali e sicuramente tossici, e cromo, metallo essenziale, ma con effetti tossici a concentrazioni eccessive, in alcuni organi di cinghiali regolarmente macellati nella provincia di Siena. I livelli dei metalli presi in considerazione sono stati misurati nel fegato, nel rene, nel muscolo massetere e nel muscolo diaframma di 24 animali allevati allo stato semibrado in aree situate nelle vicinanze di un complesso industriale per la fabbricazione del vetro (gruppo 1), e di 8 animali allevati nelle medesime condizioni, ma in una zona situata a circa 15 km dal suddetto complesso (gruppo 2).
Le analisi effettuate negli animali appartenenti al gruppo 1 hanno evidenziato, sia nel fegato che nel muscolo massetere, valori medi relativi al piombo superiori ai limiti di legge, stabiliti nel Reg. 466/2001/CE, che non sono invece stati superati a livello del rene e del muscolo diaframma. Al contrario, le analisi effettuate nel gruppo 2 hanno attestato valori al di sotto dei limiti in tutti gli organi. Per quanto riguarda il cadmio in nessuno dei due gruppi sono stati rilevati valori superiori a quanto prescritto dalle disposizioni vigenti in materia. Infine, i livelli di cromo misurati sono risultati inferiori a quelli verificati in casi di avvelenamento, rientrando, in tal modo, nei limiti della condizione considerata normale.
In conclusione, i livelli di piombo superiori ai limiti di legge, riscontrati in alcuni organi degli animali allevati in prossimità del complesso industriale, suggeriscono una possibile contaminazione ambientale da parte di quest’ultimo. Riteniamo tuttavia che tale indicazione debba essere confermata da ulteriori e più ampie indagini che supportino i risultati preliminari ottenuti in questo studio preliminare.
Infine, la nostra indagine mostra, come già suggerito in altri lavori, come il cinghiale possa essere considerato un indicatore biologico, utilizzabile per indagini di vario genere, per la facile reperibilità al macello degli organi sede di accumulo dei metalli pesanti, quali fegato, reni e alcune porzioni di tessuto muscolare, che risultano di scarso interesse alimentare e quindi disponibili per analisi di laboratorio.
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