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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-10262005-123909


Tipo di tesi
Tesi di laurea vecchio ordinamento
Autore
Marconcini, Martina
Indirizzo email
martyne@libero.it
URN
etd-10262005-123909
Titolo
Deposizioni multiple e sperm storage in Emys orbicularis. Quale funzione?
Dipartimento
SCIENZE MATEMATICHE, FISICHE E NATURALI
Corso di studi
SCIENZE BIOLOGICHE
Relatori
relatore Ioalè, Paolo
relatore Dott. Zuffi, Marco Alberto Luca
Parole chiave
  • Emididi
  • deposizioni multiple
  • riproduzione
  • sperm storage
Data inizio appello
14/11/2005
Consultabilità
Parziale
Data di rilascio
14/11/2045
Riassunto
RIASSUNTO
L’Emys orbicularis è una specie mobile, poligama e long-living.
Il mantenimento dello sperma (sperm storage) è un aspetto particolarmente intrigante della biologia di gran parte degli organismi ovipari che mostrano deposizioni multiple. Lo sperm storage costituisce una riserva di sperma per la fecondazione di covate successive, nell’ambito della stessa stagione riproduttiva; favorisce la femmina in situazioni di scarsità del maschio (soprattutto le specie solitarie potrebbero aver evoluto accresciute capacità di sperm storage, ad esempio le tartarughe marine o le testuggini terrestri); permette ai due sessi di ottimizzare la collocazione nel tempo dei rispettivi cicli riproduttivi; favorisce, poi, la paternità multipla e la competizione tra spermi.
Gli esemplari, i primi individui trovati positivi alla palpazione inguinale, provengono dalla Tenuta di San Rossore (10 femmine) e dalla Tenuta di Tombolo (5 femmine). Gli esemplari di San Rossore sono stati catturati durante i primi quindici giorni di maggio, quelli di Tombolo verso la metà di giugno. Da dati in letteratura si stima che gli esemplari di San Rossore fossero alla prima ovulazione, quelli di Tombolo all’inizio della seconda. Gli animali sono stati misurati secondo procedure standard, pesati; sono stati poi stabulati in terracquari all’esterno e monitorati costantemente mediante palpazione, ecografia e radiografia per saggiarne l’andamento riproduttivo.
Sul campione totale hanno deposto in 13: le femmine di San Rossore durante i 10 giorni centrali di giugno, le femmine di Tombolo fine giugno-inizio luglio. Le uova sono state raccolte appena deposte, pesate, contrassegnate, suddivise per covata e mantenute in incubatrice. Il tempo medio di incubazione è risultato pari a 58 giorni e il successo di schiusa circa il 35%. Le femmine di San Rossore sono significativamente più grandi di quelle di Tombolo, producono covate significativamente più numerose (5-7 uova) e più pesanti di quelle di Tombolo (4-6 uova). Di contro le dimensioni delle uova non differiscono significativamente tra le covate e tra le femmine delle due aree in accordo con la Optimal Egg Size Theory. Le femmine di San Rossore investono di più nella massa della covata rispetto a quelle di Tombolo e per contro i piccoli di Tombolo sono più pesanti, anche se non in modo significativo. Quindi, le femmine delle due popolazioni utilizzano due diverse strategie per giungere all’aumento della propria fitness. Quali siano i fattori che influenzano la crescita e quindi le diverse dimensioni corporee (quindi le divergenze comportamentali, in termini di parametri riproduttivi) di queste due popolazioni contigue di Emys orbicularis rimangono ancora da scoprire.
Dopo la deposizione della prima covata (San Rossore) e della seconda stimata
(Tombolo) non si è verificata un’altra deposizione. Le dimensioni dei follicoli sono rimaste quasi stabili per circa un mese, in uno stadio preovulatorio, per poi ridursi sensibilmente alla fine di agosto, con dimensioni caratteristiche di un ovario pressoché quiescente. La riassimilazione è un modo ideale per minimizzare la perdita di nutrienti, e quindi permettere alla femmina di modulare la sua energia riproduttiva dopo l’ovulazione, in risposta a cambiamenti nelle condizioni ambientali. L’andamento climatico di questo anno presenta periodi con valori significativamente discordi rispetto alle medie, ciò può spiegare la successiva mancata deposizione e il successo di schiusa relativamente basso. Temperature molto basse fino a metà marzo associate a mancanza di piogge e successivamente abbondanti precipitazioni e rialzo delle temperature con valori superiori alle medie hanno probabilmente determinato uno sfasamento nel ciclo vitale delle testuggini. La risorsa rappresentata dal maschio è particolarmente disponibile nei canali e nelle pozze dove vivono entrambi i sessi e parrebbe meno probabile una spinta di tipo adattativo a forzare uno sperm storage ad alta efficienza, come nelle specie marine o terrestri. Ciò nonostante, lo sperm storage potrebbe essere stagionale o inter-stagionale (due-tre stagioni), come è stato da poco dimostrato in Chrysemys picta. Lo sperm storage potrebbe essere pertanto un pattern a bassa frequenza di occorrenza. Per quanto attiene il campione da me studiato, inoltre, l’assenza di copule successive alla deposizione potrebbe aver interrotto la successiva ovulazione. La presenza di sperm storage può non essere esclusa a priori ma potrebbe necessitare di un contributo maschile per il rinnovo e la vitalità di spermi precedenti. Il probabile antenato dei Cheloni era terrestre e lo sperm storage potrebbe essersi coevoluto con la radiazione adattativa della classe. Le forme marine, come le terrestri, sono solitarie e hanno sviluppato accresciute capacità di sperm storage, mentre nelle palustri lo sperm storage è rimasto come una possibile “inerzia” evolutiva. Resta peraltro da capire fino a che punto questa capacità è utilizzata in natura.

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