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La letteratura dell’Assurdo ha goduto di uno straordinario successo sul versante teorico e teatrale, a scapito di quello narrativo. Date le importanti differenze di medium, spesso le categorie critiche proposte per il Teatro dell’Assurdo sono meno efficaci in ambito romanzesco, specie nella prosa di Beckett e Genet. Per meglio comprendere queste opere, si è optato innanzitutto per una loro collocazione nei contesti della poetica dell’Assurdo e del modernismo latamente inteso, proponendo infine una lettura in chiave grottesca. I risultati della ricerca toccano con mano alcuni dei problemi centrali della modernità letteraria, fra cui l’autonomia dell’arte, la poetica dell’insignificante, l’innovazione delle tecniche narrative e lo sperimentalismo stilistico. Il tentativo è quello di fare un primo passo verso la definizione di una categoria – il romanzo del grottesco – che renda conto delle principali esperienze letterarie della prima metà del Novecento, individuando i punti di continuità e di discontinuità tra modernismo, Assurdo e postmodernismo.