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• bladder
• canine
• chemioterapia; rhabdomyosarcoma
• chirurgia
• endoscopia
• vescica
• canino
• rabdomiosarcoma

Obiettivi dello studio: il rabdomiosarcoma vescicale canino è un'entità conosciuta ma i dati disponibili in letteratura circa il suo comportamento biologico e le sue caratteristiche endoscopiche sono ancora pochi. L'obiettivo di questo studio è quello di descrivere la presentazione clinica, le caratteristiche endoscopiche e la prognosi dei cani con diagnosi di rabdomiosarcoma vescicale.
Materiali e metodi: sono stati inclusi tutti i cani sottoposti a cistoscopia transuretrale e con diagnosi istologica di rabdomiosarcoma vescicale
Risultati: 7 cani con un'età mediana di 18 mesi (range 6-32 mesi) sono stati inclusi in questo studio retrospettivo, multicentrico e descrittivo. Le dimensioni mediane del tumore erano di 60 mm (range 30-65 mm) e la localizzazione della neoplasia era a livello del collo in tre casi, del trigono in due casi e del corpo vescicale in due casi. Due cani avevano ostruzione ureterale monolaterale. Due cani presentavano linfoadenomegalia regionale. Solo un cane aveva sospette metastasi polmonari alla diagnosi. L'aspetto endoscopico del tumore era in 4 casi di masse a grappolo e in due casi di singole masse solide; la consistenza era friabile in due dei quattro casi a grappolo, non riportata nei rimanenti due e soda per le masse singole. In un caso non è stato possibile esplorare endoscopicamente la vescica a causa della subocclusione uretrale. Il trattamento è consistito in chirurgia radicale in due casi, chirurgia radicale e doxorubicina adiuvante in un caso, chirurgia citoriduttiva in un caso e terapia palliativa nei rimanenti 3. I tempi di sopravvivenza mediani sono stati di 45 giorni, più brevi nei cani trattati con terapia palliativa (dai 20 ai 45 giorni) rispetto a quelli trattati con chirurgia associata o meno a chemioterapia (dai 70 ai 120 giorni).
Conclusioni: il rabdomiosarcoma vescicale dovrebbe essere considerato come diagnosi differenziale nei giovani cani con masse vescicali. In questo studio, il comportamento biologico è stato confermato essere aggressivo e, anche se i tentativi terapeutici sembrano prolungare i tempi di sopravvivenza, la prognosi rimane infausta.

Objectives: juvenile urinary bladder rhabdomyosarcoma is a known entity, however literature regarding its clinical behavior and endoscopic features is scarce. The aim of this study was to describe clinical, endoscopic features and outcome of urinary bladder rhabdomyosarcoma in dogs.
Methods: dogs undergoing transurethral endoscopy and with a histological diagnosis of urinary bladder rhabdomyosarcoma were restrospectively collected.
Results: seven dogs with a median age of 18 month (range 6-32 months) were included in this retrospective, multicenter, descriptive study. Median tumor size was 6 cm (range 3-6.5 cm), and tumor location was bladder neck (3), trigone (2) and bladder body (2). Two dogs had monolateral ureteral obstruction. Two dogs presented regional lymphadenopathy and one dog had suspicious of lung metastases. A grape-like mass was reported in 4 cases and solid in 2, with variable consistency (friable 2, tough 2, not reported 2).
Tumor treatments included radical surgery (2), radical surgery plus adjuvant doxorubicin (1), cytoreductive surgery (1) and palliative therapy (3).
Overall median survival time was 45 days. Survival times was shorter (range 20-45 days) in dogs treated with palliative care than dogs treated with curative-intent treatment (range 70-120 days).
Clinical Significance: urinary bladder rhabdomyosarcoma should be considered as a differential diagnosis in young dogs presenting with bladder masses. In this study, urinary bladder rhabdomyosarcoma confirmed its aggressive clinical behavior and even if curative-intent care seemed to increase survival times, prognosis remains poor.