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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-10252021-122054


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
NUTI, GIULIA
URN
etd-10252021-122054
Titolo
Le societa contemporanee tra dilemmi globali e sfide etiche: percorsi, processi, esperienze
Dipartimento
CIVILTA' E FORME DEL SAPERE
Corso di studi
FILOSOFIA E FORME DEL SAPERE
Relatori
relatore Prof.ssa Neri, Veronica
Parole chiave
  • Globalizzazione
  • Paura
  • Sorveglianza
  • Mass Media
  • Social media
  • Criminalizzazione
  • Marginalizzazione
  • Carcere
  • Carceral Society
  • Democrazia
  • Comunitarismo
  • Individualismo
Data inizio appello
15/11/2021
Consultabilità
Tesi non consultabile
Riassunto
Dopo aver preso in esame il concetto di globalizzazione e alcuni suoi effetti, ho mostrato come il senso di insicurezza percepita dalla popolazione, in epoca globale, venga ingegnosamente strumentalizzato dai governi e trasformato in paura dell’altro, del diverso, figura che finisce per diventare oggetto di criminalizzazione da parte del potere e dunque di marginalizzazione sia all’interno della società stessa (periferie) che al di fuori di essa (carcere). Successivamente ho mostrato come a causa della spettacolarizzazione del crimine e della lotta ad esso, ad opera dei mass media, la paura si evolva in una richiesta di sempre maggior sicurezza da parte della popolazione, e dunque di maggior controllo pur a discapito della libertà. Ho analizzato come tutto questo, unito alla riduzione degli spazi pubblici favorisca l’indebolimento dei legami sociali e come il senso di comunità si avverta oggi, prevalentemente, nella coalizzazione verso un nemico comune. A causa di tutto ciò, le persone si sentono incentivate a rifugiarsi nella sfera virtuale e in particolare nei social network, i quali rivelandosi un surrogato di comunità, non fanno che acuire la difficoltà di riconoscere e attribuire dignità all’altro. In seguito ho mostrato come le pratiche di controllo e sorveglianza, tipiche del carcere, siano state estese all’intera società e come esse, grazie all’avvento dei social network, abbiano subito una svolta partecipativa. Infatti gli individui, che rintracciano nella visibilità esclusivamente un carattere positivo, invece di tutelare la propria privacy come un tempo, offrono spontaneamente i dati che li riguardano. Questi vengono prontamente sfruttati dal capitalismo di sorveglianza, il quale, abile nel predire e manipolare i comportamenti delle persone, si rivela estremamente pericoloso per la nostra autonomia e per quella delle nostre società democratiche. Infine ho presentato il modo in cui possiamo sfuggire al suo potere e riaffermare la nostra autodeterminazione tanto online quanto offline, rivalutando positivamente il rapporto con l’altro e costruendo una società più solidale, inclusiva e democratica.
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