Tesi etd-10252020-142010 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
GEMIGNANI, JESSICA
URN
etd-10252020-142010
Titolo
COVID-19, diffusione, infodemia
Dipartimento
ECONOMIA E MANAGEMENT
Corso di studi
MARKETING E RICERCHE DI MERCATO
Relatori
relatore Manfredi, Pietro
Parole chiave
- covid-19
- infodemic
- modelli matematici epidemiologici
Data inizio appello
09/12/2020
Consultabilità
Tesi non consultabile
Riassunto
Il presente elaborato tratta due fenomeni caratteristici dell'anno 2020: la diffusione della malattia infettiva COVID-19 e la propagazione di “un'infodemia” ad essa associata ovvero la propagazione di un sovraccarico informativo (spesso contradditorio o addirittura misinformativo e disinformativo) da COVID-19.
L’infodemia da COVID-19 ha influenzato ubiquitariamente qualunque attività umana in queste prime fasi della pandemia. Ha infatti influenzato in particolar modo i rischi percepiti del virus e delle sue conseguenze riducendolo in alcuni casi (e quindi stimolando comportamenti sbagliati in termini di contenimento della diffusione) o aumentandolo eccessivamente in altri casi generando allarmismo sociale, paura, ansietà e quindi reazioni anomale e conseguentemente danni psicologici, diventando quindi un fattore di rischio << in sé >> per molte attività umane.
Dunque, lo sviluppo di << buone pratiche >> di comunicazione pubblica dell’emergenza sta diventando un’area fondamentale della comunicazione di questa fase, in quanto gioca un ruolo chiave sulla percezione del rischio e quest’ultimo è potenzialmente un forte modificatore dell’evoluzione dell’epidemia.
La tesi è articolata in tre capitoli: il primo capitolo si occupa in primo luogo di fornire in maniera sintetica informazioni sul nuovo coronavirus SARS-CoV-2 responsabile dell'attuale pandemia e in secondo luogo una panoramica di quello è successo in Italia, dai primi casi segnalati alla seconda ondata epidemica, con particolare attenzione alle misure adottate dal Governo Italiano per contrastare l'epidemia COVID-19, facendo riferimento a materiali provenienti principalmente da fonti ufficiali, quali il sito dell'Organizzazione Mondiale della Sanità, dell'Istituto Superiore di Sanità, del Ministero della Salute, del Governo Italiano.
Il secondo capitolo si focalizza sulla descrizione di alcuni modelli epidemiologici che vengono utilizzati per studiare la diffusione di SARS-CoV-2, partendo dal modello di base SIR e arrivando a modelli più complessi che possono descriverne in modo più realistico la sua diffusione. Tuttavia, come già anticipato, la diffusione del nuovo coronavirus è stata accompagnata dalla diffusione di una quantità incontrollata di informazioni provenienti da fonti diverse, spesso in contrasto tra di loro e molto spesso non accurate. Questo "contagio informativo" ha reso più complessa la gestione dell’emergenza sanitaria stessa, andando a pregiudicare la possibilità di trasmettere informazioni chiare e univoche e di ottenere dunque comportamenti omogenei da parte della popolazione. Per questo motivo, il terzo capitolo si concentra sulla descrizione dell’infodemia. In tale capitolo, per inquadrare il fenomeno infodemico, vengono esplicitate: (i) alcune definizioni, tra le quali quelle di “fake news” e di “altri disordini informativi” con connessi alcuni esempi relativi al caso COVID-19; (ii) la sua diffusione, con particolare attenzione allo scenario informativo/ disinformativo in Italia e i suoi effetti sulla percezione del rischio, con focalizzazione in particolar modo sulla prima ondata epidemica; (iii) alcune misure di contrasto alle notizie false a livello nazionale e da parte dell’Organizzazione Mondiale della Sanità.
L’infodemia da COVID-19 ha influenzato ubiquitariamente qualunque attività umana in queste prime fasi della pandemia. Ha infatti influenzato in particolar modo i rischi percepiti del virus e delle sue conseguenze riducendolo in alcuni casi (e quindi stimolando comportamenti sbagliati in termini di contenimento della diffusione) o aumentandolo eccessivamente in altri casi generando allarmismo sociale, paura, ansietà e quindi reazioni anomale e conseguentemente danni psicologici, diventando quindi un fattore di rischio << in sé >> per molte attività umane.
Dunque, lo sviluppo di << buone pratiche >> di comunicazione pubblica dell’emergenza sta diventando un’area fondamentale della comunicazione di questa fase, in quanto gioca un ruolo chiave sulla percezione del rischio e quest’ultimo è potenzialmente un forte modificatore dell’evoluzione dell’epidemia.
La tesi è articolata in tre capitoli: il primo capitolo si occupa in primo luogo di fornire in maniera sintetica informazioni sul nuovo coronavirus SARS-CoV-2 responsabile dell'attuale pandemia e in secondo luogo una panoramica di quello è successo in Italia, dai primi casi segnalati alla seconda ondata epidemica, con particolare attenzione alle misure adottate dal Governo Italiano per contrastare l'epidemia COVID-19, facendo riferimento a materiali provenienti principalmente da fonti ufficiali, quali il sito dell'Organizzazione Mondiale della Sanità, dell'Istituto Superiore di Sanità, del Ministero della Salute, del Governo Italiano.
Il secondo capitolo si focalizza sulla descrizione di alcuni modelli epidemiologici che vengono utilizzati per studiare la diffusione di SARS-CoV-2, partendo dal modello di base SIR e arrivando a modelli più complessi che possono descriverne in modo più realistico la sua diffusione. Tuttavia, come già anticipato, la diffusione del nuovo coronavirus è stata accompagnata dalla diffusione di una quantità incontrollata di informazioni provenienti da fonti diverse, spesso in contrasto tra di loro e molto spesso non accurate. Questo "contagio informativo" ha reso più complessa la gestione dell’emergenza sanitaria stessa, andando a pregiudicare la possibilità di trasmettere informazioni chiare e univoche e di ottenere dunque comportamenti omogenei da parte della popolazione. Per questo motivo, il terzo capitolo si concentra sulla descrizione dell’infodemia. In tale capitolo, per inquadrare il fenomeno infodemico, vengono esplicitate: (i) alcune definizioni, tra le quali quelle di “fake news” e di “altri disordini informativi” con connessi alcuni esempi relativi al caso COVID-19; (ii) la sua diffusione, con particolare attenzione allo scenario informativo/ disinformativo in Italia e i suoi effetti sulla percezione del rischio, con focalizzazione in particolar modo sulla prima ondata epidemica; (iii) alcune misure di contrasto alle notizie false a livello nazionale e da parte dell’Organizzazione Mondiale della Sanità.
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