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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-10252019-181946


Tipo di tesi
Tesi di specializzazione (4 anni)
Autore
RIZZO, STEFANIA
URN
etd-10252019-181946
Titolo
Efficacia a lungo termine della timectomia in pazienti con Miastenia gravis ad esordio tardivo senza timoma
Dipartimento
MEDICINA CLINICA E SPERIMENTALE
Corso di studi
NEUROLOGIA
Relatori
relatore Prof. Siciliano, Gabriele
correlatore Dott. Maestri Tassoni, Michelangelo
Parole chiave
  • Late onset myasthenia gravis
  • Timectomia
Data inizio appello
14/11/2019
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
14/11/2089
Riassunto
Sebbene tradizionalmente la Miastenia Gravis (MG) sia stata considerata una malattia della giovane età, negli ultimi decenni i miglioramenti in campo diagnostico e l’aumento della speranza di vita della popolazione hanno determinato un significativo incremento della prevalenza di soggetti con esordio tardivo di malattia (LOMG). Da ciò la necessità di approfondire non solo le modalità di presentazione ed il decorso clinico di questa categoria di pazienti ma anche le attuali opzioni terapeutiche, spesso condizionate dalla presenza di comorbilità e/o politerapie concomitanti che ne complicano la gestione.
In questo contesto, ad oggi, ad eccezione dei casi con sospetto radiologico di timoma, ancora molte sono le perplessità che insorgono circa la possibilità di utilizzare la timectomia come opzione terapeutica volta ad ottenere un miglioramento clinico significativo a lungo termine in questi pazienti, analogamente a quanto dimostrato nei più giovani.
Obiettivo di questo studio è stato quindi quello di fornire evidenze a supporto dell’efficacia di tale procedura chirurgica in pazienti con MG generalizzata ad esordio tardivo, positività degli anticorpi anti-AChR, senza riscontro istologico di timoma. A questo scopo sono stati retrospettivamente analizzati i dati relativi a 43 pazienti con le caratteristiche di cui sopra afferenti presso l’Ambulatorio Miastenia dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Pisana; i dati anagrafici e clinici al baseline e l’outcome di tale popolazione sono stati confrontati con quelli di 41 pazienti LOMG non sottoposti a timectomia e di 42 pazienti con esordio precoce (EOMG) sottoposti ad intervento. Miglioramento clinico - espresso tramite variazione del punteggio ottenuto dai pazienti alla Myasthenia Gravis Composite scale – riduzione della dose media giornaliera di Prednisone assunto, assunzione di farmaci immunosoppressori e raggiungimento della remissione – intesa sia come remissione farmacologica che come remissione clinica completa secondo la Myastenia Gravis Post Intervention Status – sono stati i dati presi in considerazione a 1, 3 e 5 anni dall’intervento (indicati rispettivamente come T1, T2 e T3). Analoghe informazioni sono state quindi ottenute per i 2 gruppi di confronto.
Rispetto ai LOMG non operati, a T2 è stato registrato un migliorato clinico significativo ed una significativa riduzione della dose media giornaliera di Prednisone assunto per i LOMG sottoposti a timectomia (rispettivamente p = 0.004 e 0.000 secondo Mann Whitney test). Lo studio delle curve di incidenza cumulativa della remissione secondo metodo di Kaplan Meir ha inoltre rivelato per questi pazienti una possibilità 3.2 volte maggiore di raggiungere la remissione rispetto ai non operati (HR = 3.2, 95% IC = 1.17 - 8.72), così come una minore assunzione di farmaci immunosoppressori (p = 0.007). Latenza tra esordio della malattia ed intervento e riscontro istologico di iperplasia timica o involuzione adiposa non sono risultati significativamente correlati con il raggiungimento della remissione a 3 anni (rispettivamente p = 0.082 e 0.82).
Quanto al confronto con il gruppo degli EOMG, ad oggi candidati ideali all’intervento di timectomia, non sono state ritrovate differenze statisticamente significative circa miglioramento clinico, possibilità di raggiungere la remissione e ricorso a terapie immunosoppressive nel corso del follow-up. A T3 la dose media giornaliera di steroide assunto dai più giovani si è rivelata tuttavia significativamente inferiore (p = 0.047).
In conclusione, la timectomia rappresenta una valida opzione terapeutica in pazienti con esordio tardivo di malattia, determinando nel tempo un significativo miglioramento clinico ed una maggior probabilità di raggiungere lo stato di remissione, con risultati comparabili a quelli ottenuti nei più giovani. Ulteriori studi su campioni più ampi e su una popolazione più anziana sono tuttavia necessari al fine di confermare tali promettenti risultati.
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