Tesi etd-10252018-111209 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
BOLIOLI, PIERLUIGI
URN
etd-10252018-111209
Titolo
L'internamento civile in Italia nelle disposizioni del ministero dell'Interno: il caso degli (1940-1945)
Dipartimento
CIVILTA' E FORME DEL SAPERE
Corso di studi
STORIA E CIVILTA
Relatori
relatore Prof. Marzano, Arturo
Parole chiave
- Campo Concentramento Anglomaltesi
Data inizio appello
12/11/2018
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
12/11/2088
Riassunto
Al pari del primo conflitto mondiale, anche nel corso della Seconda guerra mondiale centinaia di migliaia di stranieri furono internati, per il solo fatto di essere cittadini di un paese nemico, in campi di concentramento, costruiti dai vari stati per contrastare ogni potenziale minaccia alla sicurezza dello Stato. In Italia decine di migliaia di persone furono internate o confinate in centinaia di campi sparsi all'interno della penisola, dei territori occupati o delle colonie.
La prima parte di questo lavoro sarà dedicata all'analisi della legislazione e delle circolari del ministero dell'Interno che regolavano l'istituto dell'internamento. Nella seconda parte, invece, verrà analizzata la condizione materiale degli internati e l'applicazione delle norme preposte al loro internamento. Si prenderà inoltre in considerazione lo stato dell'arte della ricerca sui campi di concentramento presenti nel territorio italiano durante il conflitto.
Infine verrà ricostruita la vicenda dei circa duemila maltesi, di cittadinanza britannica ma di lingua italiana, che risiedevano nel territorio libico già nel XIX secolo. In particolare, mi soffermerò sulla loro precaria condizione giuridica durante l'occupazione italiana della Libia; il loro sfollamento nella penisola, negli anni della guerra, al fine di verificarne la fedeltà al regime o all'impero britannico; il loro internamento e i loro spostamenti fra vari campi di concentramento; lo status di profughi dal momento della Liberazione fino al loro ritorno in Libia.
Tale vicenda, poco approfondita dalla storiografia italiana e straniera, è un interessante case study perché conferma l'imponenza del sistema concentrazionario fascista e il controllo pervasivo dello Stato attuato tramite anche ricorrendo ad un'incertezza giuridica sistematica. Il lavoro oltre che sulla bibliografia secondaria si basa su materiale inedito che ho rintracciato presso l'Archivio Centrale dello Stato e l'Archivio Storico Diplomatico del Ministero degli Affari Esteri.
La prima parte di questo lavoro sarà dedicata all'analisi della legislazione e delle circolari del ministero dell'Interno che regolavano l'istituto dell'internamento. Nella seconda parte, invece, verrà analizzata la condizione materiale degli internati e l'applicazione delle norme preposte al loro internamento. Si prenderà inoltre in considerazione lo stato dell'arte della ricerca sui campi di concentramento presenti nel territorio italiano durante il conflitto.
Infine verrà ricostruita la vicenda dei circa duemila maltesi, di cittadinanza britannica ma di lingua italiana, che risiedevano nel territorio libico già nel XIX secolo. In particolare, mi soffermerò sulla loro precaria condizione giuridica durante l'occupazione italiana della Libia; il loro sfollamento nella penisola, negli anni della guerra, al fine di verificarne la fedeltà al regime o all'impero britannico; il loro internamento e i loro spostamenti fra vari campi di concentramento; lo status di profughi dal momento della Liberazione fino al loro ritorno in Libia.
Tale vicenda, poco approfondita dalla storiografia italiana e straniera, è un interessante case study perché conferma l'imponenza del sistema concentrazionario fascista e il controllo pervasivo dello Stato attuato tramite anche ricorrendo ad un'incertezza giuridica sistematica. Il lavoro oltre che sulla bibliografia secondaria si basa su materiale inedito che ho rintracciato presso l'Archivio Centrale dello Stato e l'Archivio Storico Diplomatico del Ministero degli Affari Esteri.
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