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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-10242022-123252


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
PULVIRENTI, ERSILIA
URN
etd-10242022-123252
Titolo
Messianismo e Redenzione in Gershom Scholem e Walter Benjamin
Dipartimento
CIVILTA' E FORME DEL SAPERE
Corso di studi
FILOSOFIA E FORME DEL SAPERE
Relatori
relatore Iacono, Alfonso Maurizio
Parole chiave
  • profano
  • utopia
  • teologia
  • politica
  • redenzione
  • messianismo
  • Walter Benjamin
  • Gershom Scholem
Data inizio appello
14/11/2022
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
14/11/2092
Riassunto
Il presente lavoro si pone l’obiettivo di confrontare due filosofi ebrei: Gershom Scholem e Walter Benjamin. In particolare ciò che si vuole analizzare è l’importanza che entrambi i due filosofi riposero sull’idea di messianismo e di redenzione. Seppur i pensieri di Scholem e Benjamin sono profondamente influenzati dallo stesso contesto storico che toccò profondamente la generazione ebraica dell’ultimo quarto del XIX secolo, notiamo che il loro modo di interfacciarsi davanti all’emergenza storica è totalmente differente. Se Scholem intravede nel ritorno a Sion la rinascita del popolo ebraico, che finalmente può far ritorno alle proprie radici e alla propria identità; Benjamin d’altro canto, non riuscì mai ad ascoltare quella voce interiore che gli diceva di far ritorno a Gerusalemme, dove Scholem lo avrebbe atteso. In questo stesso orizzonte si collocano i pensieri di Gershom Scholem e di Walter Benjamin, i quali seppur in direzione diversa, sono testimoni di quel che accadde dall’inizio del XX secolo. I pensieri di Scholem e Benjamin sono volti ad affrontare il dramma che la guerra ha condotto con sé, focalizzandosi su un concetto diverso di storia, non più basato sull' idea di progresso e di sviluppo, bensì sulla guerra come esperienza fondatrice che conferisce un senso diverso alla storia a discapito della sofferenza umana. Ad una storia propinata dallo storicismo in cui vige il mito del progresso, entrambi i pensatori contrappongono dunque una storia costituita da rotture apocalittiche. Nonostante i diversi percorsi politici, il sionismo per Scholem e il marxismo per Benjamin, entrambi cercarono di incarnare nei loro rispettivi pensieri l’importanza dell’avvento del regno messianico in chiave teologica-politica.
Tuttavia è impensabile poter comprendere il pensiero dei due autori se prima non ci si pone delle domande che hanno caratterizzato il panorama europeo del XX secolo.
Cosa significa essere degli intellettuali ebrei nel Novecento? Che ne è stato di Dio dopo Auschwitz? Cosa implica il passaggio da una profezia escatologica ad una prognosi razionale? È possibile una Redenzione nella dimensione del profano?
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