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Thesis etd-10242021-175747


Thesis type
Tesi di laurea magistrale
Author
BENADDUCE, ANTONIO
URN
etd-10242021-175747
Thesis title
La Campania protostorica: aspetti del popolamento del territorio campano tra età del Rame ed età del Bronzo.
Department
CIVILTA' E FORME DEL SAPERE
Course of study
ARCHEOLOGIA
Supervisors
relatore Prof.ssa Starnini, Elisabetta
correlatore Prof.ssa Menchelli, Simonetta
Keywords
  • Bronze Age.
  • Campania
  • Copper Age
  • età del Bronzo. Campania
  • età del Rame
Graduation session start date
15/11/2021
Availability
Full
Summary
IT:
La situazione dell’Italia meridionale durante l’età del Rame e del Bronzo è ricca di esempi che possono farci comprendere la complessità delle società dell’epoca. Sebbene le facies ceramiche, e a volte anche quelle funerarie, dimostrino, in questo senso, una certa diversità culturale, è chiaro che alla base di queste prime organizzazioni sociali complesse ci siano gli stessi interessi. Si potrebbe affermare che le motivazioni che spingano le popolazioni ad organizzarsi in determinati modi, a prescindere dall’areale che si sta osservando, siano sempre le stesse: costruzione dei villaggi in punti favorevoli alle pratiche agro-pastorali, controllo di snodi fondamentali del territorio e volontà di intrattenere rapporti economico-sociali con altre comunità.
Nel panorama del meridione italiano non fa eccezione la regione Campania che, con i suoi siti, ci mostra un quadro complessivo che coincide con le suddette esigenze. I luoghi analizzati mostrano un costante sviluppo durante i secoli e grazie allo stato di conservazione di alcuni contesti le informazioni in nostro possesso ci devono far riflettere sulle reali capacità di queste comunità.
Durante il corso di tutta la protostoria della regione si può notare, a proposito dei rapporti con altri popoli, una costante presenza di ceramica proveniente di altri areali. Che sia la cultura di Laterza o di Cetina nel Rame o i rinvenimenti associati alla ceramica egea durante il Bronzo è chiaro che la situazione sociale dell’epoca è molto più complessa di quel che si possa credere. La tela di rapporti che esisteva, a partire dal Rame, ampiamente rilevabile dallo studio dei siti archeologici, ci spinge a pensare che queste comunità non fossero assolutamente isolate fra loro ma che, al contrario, vivessero un contesto molto più “globalizzato”, con tutte le limitazioni che, ovviamente, possiamo dare a questo termine in questo contesto.
Lo studio dei contesti della Campania porta in luce un quadro territoriale generalmente uniforme per ogni facies descritta, tuttavia è da sottolineare come queste si intreccino con quelle provenienti da altri territori, basti pensare la sovrapposizione rilevata, per esempio, per i contesti Laterza-Cetina-Palma Campania o alle evidenze più tarde che ci mostrano i contatti con il mondo Egeo.
Lo studio è stato condotto presentando innanzitutto un quadro generale che riguarda la situazione protostorica dell’Italia meridionale utilizzando come riferimento i molteplici lavori pubblicati nel corso di decadi di ricerche archeologiche. Questo tipo di introduzione è stata voluta per contestualizzare quello che è il quadro, più specifico, della regione Campania, argomento centrale di questo lavoro, trattato partendo dalle ricerche archeologiche che hanno investito questo territorio fin dagli anni ’70.
Come integrazione al testo sono stati inseriti due grafici per mostrare i principali eventi eruttivi della regione ed anche delle mappe che mostrano la localizzazione dei siti trattati nel testo, di elaborazione dell’autore.
Lo scopo di questo lavoro è duplice. Da un lato si vuole offrire una panoramica della suddetta regione non come territorio analizzato in maniera isolata ma tenendo sempre a mente il contesto più vasto del meridione tutto. In secondo luogo si è voluto offrire una visione particolare sul popolamento della Campania, nel Rame e nel Bronzo, cercando di dare una spiegazione adeguata per quanto riguarda la scelta di fondare insediamenti anche in luoghi a volte infausti, come in prossimità del Vesuvio.

EN:
The situation in southern Italy during the Copper and Bronze Ages is rich in examples that can help us understand the complexity of the societies of the time. Although the ceramic facies, and sometimes even the funerary ones, show, in this sense, a certain cultural diversity, it is clear that at the basis of these first complex social organizations there were the same interests. It could be said that the motivations pushing populations to organize themselves in certain ways, regardless of the area under observation, are always the same: construction of villages in points suitable for agro-pastoral practices, control of fundamental junctions of the territory and the desire to entertain economic and social relations with other communities.
In the panorama of southern Italy, the region of Campania is not an exception. Its sites show us an overall picture which coincides with the above-mentioned needs. The places investigated show a constant development during the centuries and thanks to the state of conservation of some contexts the information in our possession should make us reflect on the real capacities of these communities.
During the course of the entire protohistory of the region, one can note, with regard to the relationships with other peoples, a constant presence of ceramics coming from other areas. Whether it is the culture of Laterza or Cetina in the Copper Age or the findings associated with Aegean ceramics during the Bronze Age, it is clear that the social situation of the time is much more complex than one might think. The web of relationships that existed, starting from the Copper Age, which is widely detectable from the study of archaeological sites, leads us to think that these communities were not absolutely isolated from each other but, on the contrary, lived in a much more "globalized" context, with all the limitations that, of course, we can give to this term by inserting it in that precise period of the history of peoples.
The study of the contexts of Campania brings to light a territorial picture generally uniform for each facies described, however it should be emphasized how these are intertwined with those from other territories, just think of the overlap detected, for example, for the contexts Laterza-Cetina-Palma Campania or the later evidence that shows us contacts with the Aegean world.
The study was carried out by presenting first of all a general picture of the protohistoric situation in southern Italy, using as a reference the many works published in the course of decades of archaeological research. This type of introduction was desired to contextualize what is the framework, more specific, of the region Campania, central topic of this work, treated starting from the archaeological research that have invested this territory since the '70s.
As an integration to the text, two graphs have been inserted to show the main eruptive events of the region and also some maps showing the location of the sites treated in the text, elaborated by the author.
The purpose of this work is twofold. On the one hand the aim is to offer an overview of this region, not as an isolated territory, but keeping in mind the wider context of southern Italy. Secondly, we wanted to offer a particular vision on the peopling of Campania, in the Copper and Bronze Ages, trying to give an adequate explanation for the choice of founding settlements even in places sometimes inauspicious, such as near the Vesuvius.
File