Tesi etd-10242019-123937 |
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Tipo di tesi
Tesi di specializzazione (4 anni)
Autore
ZEZZA, LAVINIA
URN
etd-10242019-123937
Titolo
Le Cure Primarie nella Programmazione di Zona/Distretto: dal macro-obiettivo al piano operativo per la presa in carico della cronicità
Dipartimento
RICERCA TRASLAZIONALE E DELLE NUOVE TECNOLOGIE IN MEDICINA E CHIRURGIA
Corso di studi
IGIENE E MEDICINA PREVENTIVA
Relatori
relatore Prof. Privitera, Gaetano
correlatore Dott. Rossi, Luigi
correlatore Dott. Rossi, Luigi
Parole chiave
- cronicità
- cure primarie
- distretto
- programmazione
Data inizio appello
15/11/2019
Consultabilità
Completa
Riassunto
La gestione del paziente cronico è una questione di interesse sempre più preponderante in Sanità.
Se da una parte negli ultimi decenni stiamo assistendo ad un progressivo aumento dell’aspettativa di vita, dall’altra parte bisogna tenere conto di quanto questa vita venga effettivamente vissuta libera da malattia, da condizioni di disabilità e/o di non autosufficienza.
Infatti, mentre in alcuni casi, condizioni prima associate ad una maggiore letalità e mortalità sono diventate del tutto curabili, in molti altri casi sono invece state soltanto stabilizzate, rendendole di fatto delle condizioni long term.
L’incremento dell’aspettativa di vita, inoltre, ha comportato un aumento della popolazione anziana, con una conseguente maggiore probabilità di andare incontro a condizioni di fragilità, non autosufficienza e disabilità, e in generale all’insorgere di condizioni croniche e di comorbilità.
Ci troviamo quindi attualmente a riscontrare un crescente aumento delle persone con bisogni assistenziali complessi, legato all’incremento della prevalenza delle condizioni sopra descritte.
In Italia le patologie croniche interessano circa il 25% della popolazione totale e assorbono il 75% dei costi e dei volumi di attività del Servizio Sanitario Nazionale.
Un tale livello di complessità richiede un approccio che non si limiti alla cura delle acuzie, in quanto i soli ricoveri estemporanei e ripetuti nel tempo comportano un rischio di aggravamento della fragilità già presente alla base.
E’ invece necessaria una visione a 360° della condizione del paziente, che prenda in considerazione tutti gli aspetti che concorrono a crearla, in modo da poterla prevenire e gestire con gli strumenti più appropriati.
Il fine è quello di prevenire, per quanto possibile, situazioni che vadano in qualche modo ad alterare il fragile equilibrio creatosi, ed evitare quindi eventuali scompensi e aggravamenti della condizione preesistente o, quando questi vengano comunque a presentarsi, intervenire nel modo più tempestivo ed efficace per ripristinare una duratura stabilità.
Al centro dell’attenzione viene posta dunque la persona e la sua qualità di vita.
Risulta, pertanto, evidente come un tale approccio prediliga gli ambienti prossimi alla vita del paziente, trovando di conseguenza nel territorio la sua sede di elezione per la presa in carico e la gestione della cronicità.
Le Cure Primarie giocano un ruolo cruciale in tal senso, trovandosi ad essere la prima e più diretta interfaccia tra la persona e il Servizio Sanitario.
Mettere in atto le strategie per intercettare i pazienti a rischio, inserirli in un percorso personalizzato, che faccia concorrere tutte le strutture e gli stakeholder coinvolti in modo coordinato ed appropriato, garantendo una continuità assistenziale costante, è un lavoro complesso che richiede una accurata e solida programmazione alla base.
Pertanto, una adeguata governance delle Cure Primarie diventa di fondamentale importanza.
Tale ruolo, in Regione Toscana, è affidato all’ambito della Zona/Distretto alla quale, secondo la normativa vigente, compete un ruolo fondamentale nell’assetto della programmazione di specifiche attività riguardanti l’ambito sanitario e sociosanitario e, in particolare, la sanità territoriale.
Scopo di questa tesi sarà analizzare il processo programmatico di Zona/Distretto ed illustrare il ruolo strategico fondamentale che questo ricopre nell’ambito del governo dell’assistenza sanitaria territoriale, e in particolar modo nell’ambito della cronicità. In particolare, sarà descritta e discussa l’applicazione di tale processo nel contesto della Zona/Distretto Piana di Lucca, prendendo in esame la pianificazione relativa all’anno 2019.
Se da una parte negli ultimi decenni stiamo assistendo ad un progressivo aumento dell’aspettativa di vita, dall’altra parte bisogna tenere conto di quanto questa vita venga effettivamente vissuta libera da malattia, da condizioni di disabilità e/o di non autosufficienza.
Infatti, mentre in alcuni casi, condizioni prima associate ad una maggiore letalità e mortalità sono diventate del tutto curabili, in molti altri casi sono invece state soltanto stabilizzate, rendendole di fatto delle condizioni long term.
L’incremento dell’aspettativa di vita, inoltre, ha comportato un aumento della popolazione anziana, con una conseguente maggiore probabilità di andare incontro a condizioni di fragilità, non autosufficienza e disabilità, e in generale all’insorgere di condizioni croniche e di comorbilità.
Ci troviamo quindi attualmente a riscontrare un crescente aumento delle persone con bisogni assistenziali complessi, legato all’incremento della prevalenza delle condizioni sopra descritte.
In Italia le patologie croniche interessano circa il 25% della popolazione totale e assorbono il 75% dei costi e dei volumi di attività del Servizio Sanitario Nazionale.
Un tale livello di complessità richiede un approccio che non si limiti alla cura delle acuzie, in quanto i soli ricoveri estemporanei e ripetuti nel tempo comportano un rischio di aggravamento della fragilità già presente alla base.
E’ invece necessaria una visione a 360° della condizione del paziente, che prenda in considerazione tutti gli aspetti che concorrono a crearla, in modo da poterla prevenire e gestire con gli strumenti più appropriati.
Il fine è quello di prevenire, per quanto possibile, situazioni che vadano in qualche modo ad alterare il fragile equilibrio creatosi, ed evitare quindi eventuali scompensi e aggravamenti della condizione preesistente o, quando questi vengano comunque a presentarsi, intervenire nel modo più tempestivo ed efficace per ripristinare una duratura stabilità.
Al centro dell’attenzione viene posta dunque la persona e la sua qualità di vita.
Risulta, pertanto, evidente come un tale approccio prediliga gli ambienti prossimi alla vita del paziente, trovando di conseguenza nel territorio la sua sede di elezione per la presa in carico e la gestione della cronicità.
Le Cure Primarie giocano un ruolo cruciale in tal senso, trovandosi ad essere la prima e più diretta interfaccia tra la persona e il Servizio Sanitario.
Mettere in atto le strategie per intercettare i pazienti a rischio, inserirli in un percorso personalizzato, che faccia concorrere tutte le strutture e gli stakeholder coinvolti in modo coordinato ed appropriato, garantendo una continuità assistenziale costante, è un lavoro complesso che richiede una accurata e solida programmazione alla base.
Pertanto, una adeguata governance delle Cure Primarie diventa di fondamentale importanza.
Tale ruolo, in Regione Toscana, è affidato all’ambito della Zona/Distretto alla quale, secondo la normativa vigente, compete un ruolo fondamentale nell’assetto della programmazione di specifiche attività riguardanti l’ambito sanitario e sociosanitario e, in particolare, la sanità territoriale.
Scopo di questa tesi sarà analizzare il processo programmatico di Zona/Distretto ed illustrare il ruolo strategico fondamentale che questo ricopre nell’ambito del governo dell’assistenza sanitaria territoriale, e in particolar modo nell’ambito della cronicità. In particolare, sarà descritta e discussa l’applicazione di tale processo nel contesto della Zona/Distretto Piana di Lucca, prendendo in esame la pianificazione relativa all’anno 2019.
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