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Archivio digitale delle tesi discusse presso l'Università di Pisa

Tesi etd-10242009-123958


Tipo di tesi
Tesi di laurea specialistica
Autore
GHETTI, ELISA
URN
etd-10242009-123958
Titolo
Ruolo del polimorfismo C1531T di aromatasi nella patogenesi dell'osteonecrosi dei mascellari indotta da bifosfonati.
Dipartimento
MEDICINA E CHIRURGIA
Corso di studi
ODONTOIATRIA E PROTESI DENTARIA
Relatori
relatore Gabriele, Mario
Parole chiave
  • bifosfonati
  • osteonecrosi
  • aromatasi
  • farmacogenetica
Data inizio appello
13/11/2009
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
13/11/2049
Riassunto
L’incidenza dell’osteonecrosi dei mascellari ha mostrato un significativo incremento da quando bifosfonati, come l’acido zoledronico, sono stati introdotti nella pratica clinica, per la terapia delle metastasi ossee di tumori osteolitici e per il controllo dell’ipercalcemia maligna nei soggetti affetti da mieloma multiplo. Tuttavia, questo grave effetto avverso interessa solamente una porzione limitata dei soggetti in trattamento con acido zoledronico. Questa bassa incidenza all’interno dei pazienti oncologici potrebbe essere imputabile a fattori genetici.
Gli estrogeni presentano, a livello del tessuto osseo, un’azione sinergica a quella dei bifosfonati. La concentrazione tissutale di estrogeni è regolata dall’aromatasi, un enzima che converte gli androgeni in estrogeni. La letteratura ha evidenziato come l’espressione dell’aromatasi sia geneticamente determinata. In particolare, l’allele TT di aromatasi C1531T è associata ad una maggiore attività aromatasica. Perciò potrebbe rappresentare un fattore di rischio per lo sviluppo dell’osteonecrosi.
Lo scopo di questa tesi è stato valutare il ruolo dei polimorfismi di aromatasi C1531T e Arg264Cys nella patogenesi delle lesioni osteonecrotiche a carico dei mascellari in soggetti oncologici in trattamento con acido zoledronico.
Lo studio è stato condotto su un campione di 83 pazienti, che è stato suddiviso in due gruppi: il gruppo test, costituito da pazienti che hanno sviluppato lesioni osteonecrotiche ed il gruppo controllo di pazienti privi di lesioni.
Entrambi i gruppi si presentavano omogenei riguardo alle caratteristiche anagrafiche e alla patologia di base.
Dall’analisi è risultato che la frequenza dell’allele omozigote TT del polimorfismo C1531T, pari a 36,7%, è significativamente più elevata (p>0,05) nel gruppo test rispetto al gruppo controllo (17%). Diversamente, l’analisi del polimorfismo Arg264Cys non ha mostrato differenze significative tra i due gruppi.
Questo studio rappresenta una delle prime applicazioni della farmaco-genetica alle patologie del cavo orale e in particolar modo all’osteonecrosi dei mascellari.
L’aromatasi potrebbe rappresentare un fattore di rischio per la comparsa delle lesioni osteonecrotiche. Per avvalorare tale ipotesi saranno necessari ulteriori studi effettuati su campioni più ampi di soggetti. Tuttavia, la biologia molecolare rappresenta già un importante ausilio diagnostico-terapautico per molte patologie odontostomatologiche.
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