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Il web sociale ha profondamente mutato il panorama mediatico della società odierna. La nascita di nuovi media ha reso gli utenti non più consumatori ma produser (Bruns, 2008). L’utente produser ha, per la prima volta nella storia, la possibilità di esprimere le proprie idee, di interagire con altri utenti, di scegliere con consapevolezza quali contenuti fruire e la possibilità di crearne di nuovi. In questo nuovo contesto culturale, vecchi e nuovi media si ibridano e si sovrappongono, creando quello che Andrew Chadwick ha definito hybrid media system (Chadwick, 2017). Questo nuovo assetto mediatico e culturale investe anche il campo della comunicazione politica che non si svolge più solo sui media mainstream, ma ricorre all’uso dei social media e della partecipazione attiva del pubblico. Tra i social media più utilizzati e conosciuti si trova Facebook, il quale permette agli utenti di creare il proprio profilo personale, ma anche la propria pagina pubblica sulla quale condividere post, video e foto e con i quali altri utenti possono interagire con un “Mi Piace”, con commenti, con la condivisione del post su altre pagine o, infine, tramite le reaction “Love”, “Wow”, “Haha”, “Sad”, “Angry”, “Care”.
Facebook è un social media utilizzato anche da molti leader politici per rivolgersi direttamente al proprio elettorato, tra questi, Giorgia Meloni. Questo lavoro di tesi vuole analizzare la sua comunicazione politica e indagare circa un eventuale cambiamento di quest’ultima. Si prendono in esame tre momenti significativi della sua carriera: il periodo successivo al discorso “Io sono Giorgia”, per il quale la premier è stata investita da un fenomeno memetico rilevante; il periodo della campagna elettorale per le elezioni politiche del 2022; e, infine, i primi mesi di presidenza del Consiglio. In particolare, l’analisi è stata effettuata sui post pubblicati sulla sua pagina Facebook, estraendone le parole più frequenti e comuni ai tre periodi. Sono state esaminate, dunque, le reazioni che queste hanno suscitato negli utenti estraendo tutte le interazioni ottenute dai post. L’analisi ha rilevato un nucleo centrale di temi che ricorre in ogni periodo e un aumento dei tassi di engagement nel tempo, correlato ad una crescita di reazioni positive da parte dei follower. Per la parte analitica è stato utilizzato R, un linguaggio di programmazione utile all’elaborazione e alla presentazione dei dati.
In ultima istanza, si è addestrata l’intelligenza artificiale di OpenAI, ChatGPT, per esaminare se la comunicazione di Meloni abbia assunto caratteristiche populiste, dimostrando che questa assume nel corso del tempo sempre meno caratteri populisti.