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Archivio digitale delle tesi discusse presso l'Università di Pisa

Tesi etd-10222022-154735


Tipo di tesi
Tesi di specializzazione (4 anni)
Autore
NICOLI', FRANCESCA
URN
etd-10222022-154735
Titolo
Disordini ipertensivi e preeclampsia nelle donne con diabete gestazionale: fattori predittivi e outcome.
Dipartimento
MEDICINA CLINICA E SPERIMENTALE
Corso di studi
ENDOCRINOLOGIA E MALATTIE DEL METABOLISMO
Relatori
relatore Dott.ssa Bianchi, Cristina
correlatore Prof. Del Prato, Stefano
Parole chiave
  • angiogenic factors
  • fattori angiogenici
  • hypertensive disorders in pregnancy
  • diabete gestazionale
  • gestational diabetes
  • preeclampsia
  • disturbi ipertensivi in gravidanza
Data inizio appello
08/11/2022
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
08/11/2092
Riassunto
Background: Le donne con diabete gestazionale (GDM) hanno un maggior rischio di andare a incontro a disturbi ipertensivi in gravidanza (HDP) e preeclampsia (PE) rispetto alle donne con normale tolleranza glucidica (NTG). L’obiettivo primario dello studio è quello di valutare la frequenza di HDP e PE nelle donne con GDM e a rischio di GDM, identificando eventuali fattori predittivi e out-come neonatali. Obiettivo secondario è di validare il cut-off di 38 del rapporto sFlt-1/PlGF, descritto in letteratura come soglia utile per identificare donne a rischio di PE in caso di sospetto clinico.
Materiali e Metodi: Sono state arruolate 398 donne in gravidanza al momento dello screening per GDM. Per tutte sono stati raccolti dati clinici, biochimici ed antropometrici. sFlt-1 e PlGF sono stati dosati a 24-28, 28-32 e 35-37 settimane di gestazione. Per tutte le donne sono stati raccolti gli out-come materno-fetali.
Risultati: Delle 398 donne in esame, il 53,5% aveva GDM e il 46,5% aveva NTG. La prevalenza di HDP (11,2% vs 6%) e PE (5,6% vs 4%) era più alta nelle donne con GDM rispetto a quelle con NTG, sebbene tale differenza non fosse significativa. Tra le donne con GDM, dopo correzione per eventuali fattori confondenti, l’età risultava inversamente correlata al rischio di HDP, mentre la glicemia ad un’ora dal carico glucidico e PAS risultavano fattori predittivi indipendenti dello sviluppo di HDP nelle donne con GDM. L’unico fattore predittivo indipendente di PE era il rapporto sFlt-1/PlGF. La validazione del cut-off di 38 del rapporto sFlt-1/PlGF dosato a 24-28 settimane non era applicabile per il dosaggio poiché nessuna donna aveva sviluppato PE nelle 4 settimane successive. A 28-32 settimane di gestazione, il cut-off di 38 aveva una sensibilità del 100%, una specificità del 99%, un NPV del 100% e un PPV del 83,3% nel predire lo sviluppo di PE nelle 4 settimane successive mentre a 35-37 settimane di gestazione, aveva una sensibilità del 50%, una specificità del 88%, un NPV del 97% e un PPV del 15,8%.
Conclusione: La prevalenza dei HDP e PE si associa alla presenza di fattori di rischio tipici della sindrome metabolica e risulta analoga nelle donne con e a rischio di GDM. Elementi clinici, come la PA sistolica sono in grado di identificare, già al momento dello screening del GDM, le donne che svilupperanno HDP o PE le donne che svilupperanno HDP. La valutazione del rapporto sFlt1/PlGF nelle donne con GDM all’inizio del terzo trimetre di gravidanza può aiutare a discriminare colora da indirizzare ad un più attento monitoraggio ostetrico per il possibile sviluppo di PE.
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