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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-10222020-203502


Tipo di tesi
Tesi di specializzazione (4 anni)
Autore
GUOLO, ERIKA
URN
etd-10222020-203502
Titolo
Neuromiopatia del paziente critico: impatto funzionale a lungo termine in una coorte di pazienti con GCA
Dipartimento
RICERCA TRASLAZIONALE E DELLE NUOVE TECNOLOGIE IN MEDICINA E CHIRURGIA
Corso di studi
MEDICINA FISICA E RIABILITATIVA
Relatori
relatore Prof. Macchi, Claudio
Parole chiave
  • FOIS
  • GCA
  • GOS
  • mortalità
  • Polineuromiopatia del paziente critico
Data inizio appello
09/11/2020
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
09/11/2090
Riassunto
In uno studio eseguito su pazienti con grave cerebrolesione acquisita (GCA) dell’IRCCS-Fondazione don Gnocchi-Firenze, è stato dimostrato che la Polineuromiopatia del paziente critico (CIPMN) era frequente e influiva negativamente sugli esiti riabilitativi alla dimissione. In questo studio di follow-up (FU), dalla popolazione iniziale, sono stati selezionati i ricoverati dal 1.1.2018 al 15.3.2019 e dimessi con assenza di “stato di alterata coscienza”. Lo scopo dello studio era di valutare l’impatto della CIPMN sulla sopravvivenza e sull’autonomia funzionale a distanza di almeno un anno dalla dimissione mediante un’intervista telefonica che includeva, tra le altre, la Glasgow Outcome Scale (GOS) e la Functional Oral Intake Scale (FOIS). Dei 35 pazienti selezionati, 31 hanno aderito allo studio (F:14(45%); età media: 67±16.5 anni; CIPMN: 21(68%)). Dopo un FU medio di 21±4.0 mesi, 10 pazienti (32%) erano deceduti dopo 4.8+5.2 mesi in media e 18(58%) presentavano una severa disabilità (GOS=2-3). 7/24 pazienti (29%) hanno raggiunto una dieta libera. La CIPNM (RR 1.91(1.27-2.87); p=0.012) e la sua maggiore severità (OR 6.03 (1.15-31.72); p=0,034) sono risultati significativamente associati a mortalità e maggiore disabilità (ΔGOS 3.2±0.4 Vs 2.1±1.1, p=0.017). Nessuna correlazione con il recupero di una dieta libera è stata rilevata. L’effetto negativo della CIPMN sui pazienti con GCA sembrerebbe persistere anche a lungo termine sia in termini di mortalità che di disabilità.
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