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Archivio digitale delle tesi discusse presso l'Università di Pisa

Tesi etd-10222019-132012


Tipo di tesi
Tesi di specializzazione (4 anni)
Autore
FILOMENA, COSTANZA
URN
etd-10222019-132012
Titolo
Rilettura a scopi forensi di immagini radiologiche cliniche: utilità nella valutazione dei delitti contro la persona
Dipartimento
PATOLOGIA CHIRURGICA, MEDICA, MOLECOLARE E DELL'AREA CRITICA
Corso di studi
MEDICINA LEGALE
Relatori
relatore Prof.ssa Turillazzi, Emanuela
correlatore Dott.ssa Toni, Chiara
Parole chiave
  • radiologia forense
  • medicina legale
  • delitti contro la persona
Data inizio appello
19/11/2019
Consultabilità
Completa
Riassunto
Il medico legale, nella sua attività di indagine e consulenza, deve formulare risposte adeguate ai quesiti specifici posti di volta in volta dal Magistrato, con ricadute di non poco conto in ambito sia penale che civile. Per far ciò deve potersi avvalere di dati quanto più obiettivi e certi; gli accertamenti radiologici si sono dimostrati essere un valido supporto nell’attività medico forense e assicurativa concorrendo al compiuto accertamento di un quadro lesivo e delle sue conseguenze, alla valutazione della sua origine traumatica o meno così come alla ricostruzione della patogenesi della lesione e alla sua definizione cronologica e finanche all’esatto inquadramento dei postumi.
Inoltre le immagini, con le loro ricostruzioni 3D, sono archiviabili e verificabili anche da altri e possono essere facilmente esposte e riprodotte nelle aule dei Tribunali fornendo immediata evidenza di quanto sostenuto in consulenza.
In tale contesto si è ampiamente sviluppato il progetto “Virtopsy” che vede l’applicazione di tecniche radiologiche su cadavere con molteplici finalità come acquisire dati anatomici e informazioni circa l’eventuale presenza di dispositivi protesici per risalire all’identità della persona, o la ricerca e localizzazione corpi estranei, per citarne solo alcuni.
Gli accertamenti radiologici sono parimenti risultati di grande utilità anche nelle indagini su vivente; più nello specifico l’esame radiologico a fini penali trova applicazione per la valutazione dell’età biologica; nei sospetti maltrattamenti di minore; nell’individuazione di corpi estranei (body packers) e non ultimo nella caratterizzazione di reati contro la persona, sia nei momenti iniziali che a distanza (la norma difatti fa esplicito riferimento all’indebolimento o perdita d’organo – di funzione – e alla malattia probabilmente o certamente insanabile).
Difatti accade non di rado che l’indagine semeiologica a scopo medico-legale sia posticipata, anche di mesi o persino anni, in dipendenza dal momento in cui viene affidato l’incarico da parte del Magistrato, che può essere sia nell’immediatezza dei fatti, ma anche, come molto più frequentemente avviene, quando oramai è trascorso un discreto lasso di tempo. In questi casi, la valutazione medico-legale deve basarsi sull’obiettivazione e descrizione dei reliquati lesionali eventualmente presenti, sui rapporti di Polizia e Autorità Giudiziaria e sulla documentazione clinica esistente (cartelle di ricovero; referti; etc.).
Tuttavia, la valutazione clinica ha lo scopo di individuare la lesione e adottare i necessari provvedimenti terapeutici, poco rileva se il danno è di natura traumatica o degenerativa, distinzione invece di grandissima rilevanza in sede penale (reato di lesione personale) e non si focalizza su rilievi di precipuo interesse medico-legale come la descrizione di lacerazioni, ecchimosi, rigonfiamenti; lesività magari di minor conto, ma che può risultare assai utile nel ricostruire la dinamica degli eventi e inevitabilmente soggetta allo scorrere del tempo per cui non è più evidenziabile una volta iniziati i fenomeni riparativi.
Tecniche di imaging strumentale, quali TC e RM soprattutto, se condotti in un tempo relativamente prossimo all’evento possono fornire informazioni pratiche per la definizione cronologica di un’alterazione patologica, rendendo così possibile distinguere tra conseguenza diretta del trauma o viceversa preesistenza; tali indagini inoltre fotografano le lesioni prima che sia messo in atto qualsivoglia intervento sanitario, emendativo o semplicemente esplorativo, rendendo così possibile stabilire anche a distanza di tempo la loro reale entità.
La rilettura a scopi forensi di immagini radiologiche cliniche dunque si è dimostrata valida nello stabilire congruità e proporzionalità tra evento e lesione ossea e/o viscerale osservata e le eventuali indagini di imaging ripetute nel corso della degenza offrono la possibilità di seguire l’evolversi nel tempo delle lesioni fino alla loro stabilizzazione clinica, con o senza postumi.
Il presente lavoro in particolare illustra come la rilettura di immagini radiologiche acquisite con finalità clinica nell’immediatezza dei fatti, in casi di lesione personale e tentato omicidio afferiti all’Azienda Sanitaria di Area Vasta Nord Ovest nel periodo 2011-2019, abbia corroborato e arricchito l’obiettività medico legale e fatto sì che si potesse rispondere con puntualità e precisione ai quesiti del Magistrato soprattutto per quanto riguardava la ricostruzione della dinamica dell’evento, la compatibilità del mezzo con le lesioni prodottesi, l’entità di quest’ultime e la loro astratta idoneità a produrre il decesso della vittima.
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