Tesi etd-10202017-101727 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
COPPOLA, GIULIA
URN
etd-10202017-101727
Titolo
Contributo alla conoscenza di Segesta ellenistica e romana. Studio sui materiali ceramici dei livelli d'abbandono della stoa Nord dell'agora.
Dipartimento
CIVILTA' E FORME DEL SAPERE
Corso di studi
ARCHEOLOGIA
Relatori
relatore Prof.ssa Parra, Maria Cecilia
correlatore Olivito, Riccardo
correlatore Olivito, Riccardo
Parole chiave
- abbandono
- agora
- ceramica
- età romana imperiale
- età tardoellenistica
- età tardorepubblicana
- Segesta
- Sicilia
- stoa
- sviluppo e declino del centro urbano
Data inizio appello
06/11/2017
Consultabilità
Completa
Riassunto
Questo lavoro si pone l’obiettivo di approfondire la conoscenza riguardo la città di Segesta in età ellenistica e romana. In particolare, lo studio dei materiali dei livelli pavimentali della stoa Nord dell’agora di Segesta è stato il mezzo attraverso il quale definire la cronologia della fase di abbandono dell’edificio e trovare, così, delle basi solide per un confronto con le altre aree dell’abitato. Lo studio non si è, tuttavia, incentrato solamente sulla fase di abbandono della città, quanto più in generale sullo sviluppo diacronico del sito, dal punto di vista architettonico ed urbanistico, a partire dalla fase di monumentalizzazione tardoellenistica fino al suo epilogo in età imperiale. Si è, inoltre, deciso di ampliare lo sguardo al più vasto contesto siceliota e trattare, quindi, anche di altri centri urbani dell’isola, con l’intento di evidenziare analogie e differenze tanto nello sviluppo architettonico, quanto nelle dinamiche di abbandono. Si è posta una particolare attenzione ai siti di Monte Iato, Solunto, Termini Imerese e Alesa Arconidea, selezionati in base ad un criterio topografico in quanto ubicati sulla costa settentrionale dell’isola lungo la via Valeria, la principale via di comunicazione della Sicilia tardorepubblicana e imperiale.
Lo studio analitico dei reperti ceramici provenienti dalla stoa Nord di Segesta ha permesso di fissare una datazione per l'inizio dell'abbandono dell’edificio nel corso del II secolo d. C. Tale datazione, che rispecchia le precedenti proposte di datazione delle fasi d'abbandono di altri edifici pubblici dell'Acropoli Nord di Segesta, trova altresì confronti con le fasi di abbandono e declino di altri centri della Sicilia romana. Tra la prima e la media età imperiale si riscontra infatti una tendenza allo spopolamento dei siti d’altura, documentata dal coevo declino dei centri urbani, e allo spostamento verso i fondivalle, maggiormente adatti alla coltivazione e prossimi alle minori e maggiori direttrici stradali dell’isola.
Attraverso il confronto con altri siti della Sicilia si è tentato, in definitiva, di inserire i dati archeologici in nostro possesso relativi alla città di Segesta in un quadro unitario, connettendo i fili tra la concreta cultura materiale, le architetture e il più astratto contesto storico e collocando, quindi, la città all’interno del coevo panorama siceliota.
Lo studio analitico dei reperti ceramici provenienti dalla stoa Nord di Segesta ha permesso di fissare una datazione per l'inizio dell'abbandono dell’edificio nel corso del II secolo d. C. Tale datazione, che rispecchia le precedenti proposte di datazione delle fasi d'abbandono di altri edifici pubblici dell'Acropoli Nord di Segesta, trova altresì confronti con le fasi di abbandono e declino di altri centri della Sicilia romana. Tra la prima e la media età imperiale si riscontra infatti una tendenza allo spopolamento dei siti d’altura, documentata dal coevo declino dei centri urbani, e allo spostamento verso i fondivalle, maggiormente adatti alla coltivazione e prossimi alle minori e maggiori direttrici stradali dell’isola.
Attraverso il confronto con altri siti della Sicilia si è tentato, in definitiva, di inserire i dati archeologici in nostro possesso relativi alla città di Segesta in un quadro unitario, connettendo i fili tra la concreta cultura materiale, le architetture e il più astratto contesto storico e collocando, quindi, la città all’interno del coevo panorama siceliota.
File
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TESI_COP...PLETA.pdf | 25.90 Mb |
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