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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-10202014-111141


Tipo di tesi
Tesi di laurea specialistica
Autore
LEONE, SILVIA
URN
etd-10202014-111141
Titolo
La rintracciabilita delle carni bovine: il disciplinare Coop
Dipartimento
SCIENZE VETERINARIE
Corso di studi
SCIENZE E TECNOLOGIE DELLE PRODUZIONI ANIMALI
Relatori
relatore D'Ascenzi, Carlo
Parole chiave
  • rintracciabilità carne bovina
  • disciplinare di etichettatura volontaria
Data inizio appello
12/11/2014
Consultabilità
Completa
Riassunto
Il presente lavoro è stato realizzato contestualmente al mio incarico presso il Servizio Qualità di Novacoop, cooperativa Piemontese associata a Coop Italia.
Tra le attività svolte dal Servizio Qualità vi è anche l’accertamento degli adempimenti normativi relativi alla tracciabilità bovina e alla relativa etichettatura nei punti vendita.
In coerenza ai valori sociali della Cooperativa, fra i quali la trasparenza di informazioni ai consumatori soci, con i quali condivide decisioni, convinzioni e principi, nel 2001 Coop ha depositato presso il Ministero delle Politiche Agricole e Forestali il proprio disciplinare di etichettatura volontaria. Con questo atto, ha preso avvio un impegno che costituisce ancora oggi un esempio evoluto di gestione della rintracciabilità delle carni bovine in Italia ed in Europa.
I motivi per cui Coop ha dato particolare importanza alla rintracciabilità delle carni bovine deriva certo dai propri principi sociali, ma anche alla particolare valenza che questo tipo di informazione è andata ad assumere nel contesto della sicurezza alimentare di questa tipologia di prodotti.
Negli ultimi decenni l’attenzione alla sicurezza degli alimenti che portiamo sulle nostre tavole è aumentata notevolmente e Coop, quale leader nel mercato italiano nella GDO, vuole essere un esempio di garanzia e trasparenza verso i propri clienti e soci.
Uno dei settori in cui la fiducia del consumatore sulla sicurezza alimentare ha storicamente raggiunto i livelli più critici è stato sicuramente il settore delle carni, a causa della serie di scandali e di emergenze sanitarie che si sono susseguiti nel tempo. Basi pensare agli ormai famosi casi di pollo alla diossina e al caso “mucca pazza”.
In quest’ottica di comprensione delle aspettative più profonde dei propri clienti e soci, si sviluppa il progetto del “disciplinare di etichettatura volontaria delle carni bovine”, che permette alle Cooperative di fornire ai consumatori informazioni aggiuntive rispetto a quelle previste dalla legge.
È sempre una sfida quando si vuole fare più di quello che la legge richiede, ma Coop ci crede ed è convinta dell’importanza di tutelare la salute del consumatore, passando anche attraverso una cultura consapevole fornita dalle etichette, che in qualche modo “parlano” al cliente, senza dimenticare che tutti noi consumatori dovremmo imparare ad “ascoltarle”.
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