Tesi etd-10192023-001515 |
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Tipo di tesi
Tesi di specializzazione (5 anni)
Autore
MININNI, CLAUDIA
URN
etd-10192023-001515
Titolo
La diagnosi prenatale della Trasposizione dei Grossi Vasi (TGV): lo screening e il management cardio - ostetrico. Il ruolo del ginecologo.
Dipartimento
MEDICINA CLINICA E SPERIMENTALE
Corso di studi
GINECOLOGIA ED OSTETRICIA
Relatori
relatore Dott.ssa Cattani, Raffaella
Parole chiave
- Rashkind
- TGA
- Trasposizione
Data inizio appello
07/11/2023
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
07/11/2093
Riassunto
La Trasposizione dei Grossi Vasi (TGV) è una cardiopatia congenita di tipo cianogeno. Anatomicamente si caratterizza per la presenza di concordanza atrio – ventricolare e discordanza ventricolo - arteriosa: l’aorta origina anteriormente dal ventricolo destro e l’arteria polmonare origina posteriormente dal ventricolo sinistro.
Il feto tollera senza troppe difficoltà la circolazione intrauterina della TGV. Il sangue ricco di ossigeno proveniente dalla vena ombelicale viene in gran parte diretto dall'atrio destro, attraverso la fossa ovale, nel ventricolo sinistro, dal quale viene pompato nell'arteria polmonare e attraverso il dotto arterioso nella circolazione sistemica. La resistenza vascolare fornita dalla placenta è inferiore a quella del letto capillare polmonare, che consente il flusso sanguigno da destra a sinistra attraverso il dotto arterioso e nell'aorta discendente.
Dopo il parto, la stabilità del neonato dipende in gran parte dal grado di mescolamento tra le due circolazioni parallele. Per la vitalità, un certo grado di ritorno venoso polmonare ossigenato deve farsi strada verso il letto capillare sistemico (flusso sanguigno sistemico efficace), mentre un grado simile di ritorno venoso sistemico deve entrare nel sistema capillare polmonare (flusso sanguigno polmonare efficace). La saturazione di ossigeno e il grado di ipossiemia dipendono in gran parte dalla quantità di miscelazione intercircolatoria che avviene attraverso le connessioni intracardiache ed extracardiache.
Pertanto, la gestione postnatale si concentra sull’ottimizzazione della miscelazione intercircolatoria, che si ottiene bilanciando i flussi sanguigni polmonari e sistemici effettivi. Questa miscelazione avviene in modo più efficiente a livello degli atri poiché differenze di pressione inferiori consentono un flusso bidirezionale attraverso il setto atriale; il flusso può verificarsi sia in sistole che in diastole. La miscelazione intracardiaca (p. es. DIV) ed extracardiaca (p. es. dotto arterioso pervio) in altri siti è più limitata a causa della presenza di gradienti di pressione maggiori, che tipicamente dirigono il sangue in una sola direzione. Lo smistamento preferenziale del sangue verso la circolazione sistemica o polmonare tende a provocare un deterioramento clinico.
Essendo un’anomalia malformativa dotto dipendente richiede un adeguato management post-natale quali l’infusione di prostaglandine (PGE) e l’eventuale settostomia atriale in urgenza secondo Rashkind nei neonati non emodinamicamente stabili in visione dell’intervento cardiochirurgico correttivo (Switch arterioso).
La detection rate (DR) della TGV solo negli ultimi anni è passata dal 12,5 al 72,5% ma la morbidità e la mortalità neonatale si è notevolmente ridotta. Da questo il ruolo del ginecologo non solo di individuare la patologia ma, in collaborazione con il cardiologo, determinare quei casi definiti LOC4 (Level of care - elevato) e che presumibilmente necessiteranno di cure intensive nell’immediato post – natale.
In questo studio descrittivo – osservazionale sono stati raccolti i dati di 39 neonati (dal 2016 al 2023) e sono stati rilevati come reperti ecografici statisticamente significati: le dimensioni del forame ovale, il grado di mobilità della membrana della fossa ovale ed il flusso attraverso il dotto arterioso a termine di gravidanza. Questi dati sono stati messi a confronto con la saturazione di ossigeno nei primi giorni di vita e la necessità di dover eseguire un intervento di settostomia atriale in urgenza secondo Rashkind per stabilizzare il neonato.
Il feto tollera senza troppe difficoltà la circolazione intrauterina della TGV. Il sangue ricco di ossigeno proveniente dalla vena ombelicale viene in gran parte diretto dall'atrio destro, attraverso la fossa ovale, nel ventricolo sinistro, dal quale viene pompato nell'arteria polmonare e attraverso il dotto arterioso nella circolazione sistemica. La resistenza vascolare fornita dalla placenta è inferiore a quella del letto capillare polmonare, che consente il flusso sanguigno da destra a sinistra attraverso il dotto arterioso e nell'aorta discendente.
Dopo il parto, la stabilità del neonato dipende in gran parte dal grado di mescolamento tra le due circolazioni parallele. Per la vitalità, un certo grado di ritorno venoso polmonare ossigenato deve farsi strada verso il letto capillare sistemico (flusso sanguigno sistemico efficace), mentre un grado simile di ritorno venoso sistemico deve entrare nel sistema capillare polmonare (flusso sanguigno polmonare efficace). La saturazione di ossigeno e il grado di ipossiemia dipendono in gran parte dalla quantità di miscelazione intercircolatoria che avviene attraverso le connessioni intracardiache ed extracardiache.
Pertanto, la gestione postnatale si concentra sull’ottimizzazione della miscelazione intercircolatoria, che si ottiene bilanciando i flussi sanguigni polmonari e sistemici effettivi. Questa miscelazione avviene in modo più efficiente a livello degli atri poiché differenze di pressione inferiori consentono un flusso bidirezionale attraverso il setto atriale; il flusso può verificarsi sia in sistole che in diastole. La miscelazione intracardiaca (p. es. DIV) ed extracardiaca (p. es. dotto arterioso pervio) in altri siti è più limitata a causa della presenza di gradienti di pressione maggiori, che tipicamente dirigono il sangue in una sola direzione. Lo smistamento preferenziale del sangue verso la circolazione sistemica o polmonare tende a provocare un deterioramento clinico.
Essendo un’anomalia malformativa dotto dipendente richiede un adeguato management post-natale quali l’infusione di prostaglandine (PGE) e l’eventuale settostomia atriale in urgenza secondo Rashkind nei neonati non emodinamicamente stabili in visione dell’intervento cardiochirurgico correttivo (Switch arterioso).
La detection rate (DR) della TGV solo negli ultimi anni è passata dal 12,5 al 72,5% ma la morbidità e la mortalità neonatale si è notevolmente ridotta. Da questo il ruolo del ginecologo non solo di individuare la patologia ma, in collaborazione con il cardiologo, determinare quei casi definiti LOC4 (Level of care - elevato) e che presumibilmente necessiteranno di cure intensive nell’immediato post – natale.
In questo studio descrittivo – osservazionale sono stati raccolti i dati di 39 neonati (dal 2016 al 2023) e sono stati rilevati come reperti ecografici statisticamente significati: le dimensioni del forame ovale, il grado di mobilità della membrana della fossa ovale ed il flusso attraverso il dotto arterioso a termine di gravidanza. Questi dati sono stati messi a confronto con la saturazione di ossigeno nei primi giorni di vita e la necessità di dover eseguire un intervento di settostomia atriale in urgenza secondo Rashkind per stabilizzare il neonato.
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