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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-10192022-110704


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
FANTAUZZI, VERONICA
URN
etd-10192022-110704
Titolo
RUOLO DEGLI ALIMENTI NELLA PREVENZIONE DELLE MALATTIE CRONICHE
Dipartimento
FARMACIA
Corso di studi
SCIENZE DELLA NUTRIZIONE UMANA
Relatori
relatore Prof.ssa Daniele, Simona
Parole chiave
  • nutraceutici
  • alimenti funzionali
  • dieta mediterranea
  • dieta paleolitica
  • sindrome metabolica
  • alimentazione
  • evoluzione
  • mismatch evolutivo
  • malattie croniche
  • obesità
  • insulino-resistenza
Data inizio appello
09/11/2022
Consultabilità
Tesi non consultabile
Riassunto
Lo stile di vita moderno, sempre più frenetico e consumista, ha permesso di poter vivere una vita più lunga e agiata, sebbene non priva di conseguenze negative per la salute. Con la rivoluzione agricola e quella industriale molti degli adattamenti che hanno permesso di modificare lo stile di vita e renderlo quello che oggi contraddistingue l’essere umano, è ciò che, allo stesso tempo, ha permesso la diffusione dapprima di malattie infettive e poi di quelle cronico degenerative. Negli ultimi anni molte popolazioni hanno sperimentato un progresso eccessivo ed è la prima volta nella storia dell’umanità in cui sono più le persone che si trovano davanti all’eccesso piuttosto che alla carenza alimentare, ad uno stile di vita volontariamente sedentario piuttosto che forzatamente attivo.
Il problema di fondo è che i nostri corpi non si sono ben adattati a questi cambiamenti recenti, pertanto, ci troviamo a vivere lontani dal nostro ambiente naturale, vivendo in condizioni nuove rispetto a quelle nel quale il corpo si è originariamente sviluppato e adattato.
Dati i rapidi cambiamenti iniziati con la rivoluzione agricola (inaspriti dall’introduzione di “alimenti nuovi”) l’organismo umano non ha avuto il tempo per adattarsi adeguatamente e per questo l’assetto genetico potrebbe non essere poi così diverso rispetto a quello degli antenati pre-agircoli.
È sulla base di questo concetto che si incentra l’ipotesi del disadattamento evolutivo (evolutionary mismatch) per cui nel tempo la selezione naturale adatta gli organismi a condizioni ambientali particolari (fa match – matching – li accoppia); ma se ad un certo punto quell’organismo si trova in condizioni diversi e/o riceve stimoli ambientali diversi (mismatching – mancanza di una corrispondenza) troverà degli ostacoli e avrà presumibilmente dei problemi.
L’uomo paleolitico si è plasmato nel corso di miliardi di anni in modo molto fine all’ambiente in cui si trovava, per questo se lo trasportassimo ai giorni moderni, si troverebbe avvolto da un ambiente che lo sottoporrebbe a stimoli nuovi per i suoi adattamenti genetici. Questo è esattamente ciò che è successo ad Homo Sapiens: la velocità dei cambiamenti ambientali e di quelli culturali sono stati così repentini che per l’evoluzione biologica sono stati come un lampo (o per l’appunto, come un viaggio nel tempo). Questo non significa che tutti i cambiamenti siano per l’uomo nocivi, ma sicuramente hanno modificato l’interazione geni-ambiente in tempi troppo brevi, tali da non aver permesso all’organismo umano di adattarsi come da sempre ha fatto, in modo lento e graduale.
Adatto a consumare una dieta naturalmente povera di zuccheri e ricca di fibre in quanto costituita prevalentemente di frutta, semi, noci, tuberi e altri cibi ricchi in fibre, oltre che tardivamente anche di selvaggina; il corpo umano si trova oggi di fronte ad una sovrabbondanza di alimenti del tutto nuovi, troppo lavorati e ricchi in zuccheri semplici, oltre che poveri di fibre. Questi drastici cambiamenti nell’alimentazione possono essere ricondotti al peggioramento della salute dell’uomo, con particolare riferimento alla rapida diffusione di quelle che oggi vengono definite “malattie del benessere” o “malattie della civiltà”.
È dunque possibile affermare che le malattie di cui soffriamo e di cui soffriremo sono e saranno causate, oltre che intensificate, da fattori ambientali e sociali diventati comuni e diffusisi rapidamente successivamente all’avvento industriale, trainate dalle scoperte scientifiche e dalle innovazioni tecnologiche. Per questo motivo dobbiamo guardare indietro nel tempo. Questo non significa abbandonare le comodità odierne, ma porre attenzione alla storia del passato per comprendere il funzionamento dei nostri corpi, tralasciando tutto ciò che può essere dannoso e che favorisce nel lungo periodo l’insorgenza di condizioni patologiche talvolta debilitanti.
L’obiettivo che tutti dovremmo porci è quello di trovare un equilibrio rendendo le nostre vite più attive, cercando di perseguire un’alimentazione caratterizzata da alimenti di buona qualità e per certi versi in sintonia con l’antica biologia del nostro corpo. È pertanto auspicabile trarre benefici sia dagli alimenti che da sempre hanno sfamato l’essere umano, sia da quegli alimenti inseriti più di recente che, allo stesso modo, posseggono proprietà e nutrienti in grado di garantire un benessere generale per l’organismo.

Questo elaborato ha pertanto lo scopo di capire come il cibo e l’alimentazione abbiano influenzato positivamente e/o negativamente la salute dell’essere umano nel corso della sua evoluzione, fino ad arrivare ai giorni d’oggi.
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