Tesi etd-10192020-120124 |
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Tipo di tesi
Tesi di specializzazione (4 anni)
Autore
CANIGLIA-TENAGLIA, MARTA
URN
etd-10192020-120124
Titolo
Ruolo della neurofisiologia in riabilitazione: applicazioni e prospettive.
Dipartimento
RICERCA TRASLAZIONALE E DELLE NUOVE TECNOLOGIE IN MEDICINA E CHIRURGIA
Corso di studi
MEDICINA FISICA E RIABILITATIVA
Relatori
relatore Prof. Chisari, Carmelo
Parole chiave
- ictus
- neurofisiologia
- prospettive
- riabilitazione
Data inizio appello
09/11/2020
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
09/11/2090
Riassunto
L’ictus cerebrale costituisce la seconda causa di morte e la terza causa di disabilità a livello mondiale.
Il recupero anatomico-funzionale che segue la lesione cerebrale è in parte spontaneo e in parte favorito dal trattamento riabilitativo. A fronte di un panorama sempre più vasto di opportunità terapeutico-riabilitative, ad oggi non esistono protocolli condivisi e standardizzati che possano aiutare nella personalizzazione del percorso riabilitativo del paziente con ictus ischemico. Da ciò deriva la necessità di individuare, già in fase acuta, biomarcatori che possano prevedere la prognosi funzionale e guidare la personalizzazione del trattamento riabilitativo.
Scopo di questo studio è stato identificare già in fase acuta la presenza di eventuali pattern elettroencefalografici correlabili allo stato clinico-funzionale, differenziando i pazienti in base alla sede di lesione, al fine di individuare potenziali biomarcatori predittivi di recupero funzionale.
Abbiamo quindi reclutato 17 pazienti con primo ictus ischemico in fase acuta di malattia (entro 72 ore dall’esordio dei sintomi), suddivisi in base alla sede di lesione in 11 pazienti cortico-sottocorticali e 6 sottocorticali. I pazienti sono stati valutati attraverso scale cliniche standardizzate e con una registrazione elettroencefalografica di 10 minuti in resting state. Dall’analisi quantitativa dell’elettroencefalogramma sono stati estrapolati la potenza nelle diverse bande di frequenza (Delta, Theta, Alpha, Beta), il Delta/Alpha Ratio (DAR) e l’Indice di Simmetria Cerebrale (BSI).
I risultati hanno dimostrato una differente distribuzione dell’attività elettrica cerebrale nei due gruppi e diverse correlazioni tra parametri neurofisiologici e lo stato clinico. In particolare è stata osservata una correlazione tra un peggior stato clinico e la potenza in banda Delta per i pazienti cortico-sottocorticali e in banda Theta per i pazienti sottocorticali.
I nostri risultati sottolineano l’importanza della stratificazione dei pazienti nell’identificazione dei biomarcatori di recupero. Effettuare tali valutazioni già in fase acuta permetterebbe di stabilire precocemente la prognosi riabilitativa e di indirizzare i pazienti verso trattamenti personalizzati.
Il recupero anatomico-funzionale che segue la lesione cerebrale è in parte spontaneo e in parte favorito dal trattamento riabilitativo. A fronte di un panorama sempre più vasto di opportunità terapeutico-riabilitative, ad oggi non esistono protocolli condivisi e standardizzati che possano aiutare nella personalizzazione del percorso riabilitativo del paziente con ictus ischemico. Da ciò deriva la necessità di individuare, già in fase acuta, biomarcatori che possano prevedere la prognosi funzionale e guidare la personalizzazione del trattamento riabilitativo.
Scopo di questo studio è stato identificare già in fase acuta la presenza di eventuali pattern elettroencefalografici correlabili allo stato clinico-funzionale, differenziando i pazienti in base alla sede di lesione, al fine di individuare potenziali biomarcatori predittivi di recupero funzionale.
Abbiamo quindi reclutato 17 pazienti con primo ictus ischemico in fase acuta di malattia (entro 72 ore dall’esordio dei sintomi), suddivisi in base alla sede di lesione in 11 pazienti cortico-sottocorticali e 6 sottocorticali. I pazienti sono stati valutati attraverso scale cliniche standardizzate e con una registrazione elettroencefalografica di 10 minuti in resting state. Dall’analisi quantitativa dell’elettroencefalogramma sono stati estrapolati la potenza nelle diverse bande di frequenza (Delta, Theta, Alpha, Beta), il Delta/Alpha Ratio (DAR) e l’Indice di Simmetria Cerebrale (BSI).
I risultati hanno dimostrato una differente distribuzione dell’attività elettrica cerebrale nei due gruppi e diverse correlazioni tra parametri neurofisiologici e lo stato clinico. In particolare è stata osservata una correlazione tra un peggior stato clinico e la potenza in banda Delta per i pazienti cortico-sottocorticali e in banda Theta per i pazienti sottocorticali.
I nostri risultati sottolineano l’importanza della stratificazione dei pazienti nell’identificazione dei biomarcatori di recupero. Effettuare tali valutazioni già in fase acuta permetterebbe di stabilire precocemente la prognosi riabilitativa e di indirizzare i pazienti verso trattamenti personalizzati.
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