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La tesi verte sull'analisi del fenomeno del sincretismo religioso all'interno dello Stato Romano; vengono approfondite le cause scatenanti detto dispositivo, le modalità pratiche del suo svolgimento e, soprattutto, le conseguenze che sortisce nella gestualità rituale e nell'impostazione urbanistica e architettonica dei luoghi sacri. L'indagine è svolta per via diacronica, segmentando la storia religiosa dell'areale nordafricano in seguito divenuto provincia "Africa Proconsularis" e dell'arcipelago maltese in periodi dai limiti cronologici ampi e dai confini sfumati (età arcaica, con particolare focus sulla religione e l'architettura templare fenicio-punica; il periodo repubblicano romano, con ampia sezione dedicata all'ingresso dei culti orientali [misterici e non] in Occidente; l'età imperiale, in cui le province di Africa e Sicilia vanno incontro alla vera e propria romanizzazione; il tardoantico, in cui culti monoteistici ed enoteistici prendono il posto della sempre più obsoleta religione pagana).