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Con questo studio, attraverso un questionario di 60 domande, si è voluto indagare, in un campione di atleti amatoriali e agonisti, lo stile di vita e l’effetto della pandemia di Covid-19 su questo, il livello di conoscenza in ambito nutrizionale e genetico, con l’obiettivo di valutare la relazione tra la genetica, lo sport e l’alimentazione.
La genetica è tema che desta da sempre curiosità in campo sportivo e nutrizionale, ed è importante valutare quanto la conoscenza in questo ambito sia reale e scientifica o quanto, invece, sia veicolata da informazioni errate e dal marketing, perché il livello (presunto) di conoscenza può influenzare in maniera corretta o meno alimentazione e pratica sportiva.
Dallo studio condotto, si può affermare che anche in un campione di soggetti prevalentemente dediti all’attività fisica e comprendente anche atleti, il livello di conoscenza sull’importanza di adottare realmente uno stile di vita sano, che comprenda attività fisica, sana alimentazione e una buona qualità del sonno non è ottimale ed è dettato prevalentemente da scelte non guidate da specialisti e/o supportate da reali necessità dettate da condizioni mediche accertate. Le restrizioni dettate dall’avvento della pandemia non hanno influito positivamente su questo, peggiorando di conseguenza gli atteggiamenti.
Alla luce di questo data la complessità degli stili di vita e la molteplicità dei fattori che li influenzano, sarebbe opportuno educare la popolazione e in particolare gli sportivi sulle corrette abitudini da adottare per non compromettere le performance sportive e salvaguardare lo stato di salute, in particolare facendo chiarezza anche su quello che realmente comporta la genetica, facendosi largo tra le migliaia di informazioni errate che circolano sui media e nelle palestre.