Tesi etd-10182021-110950 |
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Tipo di tesi
Tesi di specializzazione (5 anni)
Autore
ISIRDI, ALESSANDRO
URN
etd-10182021-110950
Titolo
Dal polmone alla linea pleurica: il ruolo dell'analisi di secondo ordine per la diagnosi differenziale ecografica dell'edema polmonare.
Dipartimento
PATOLOGIA CHIRURGICA, MEDICA, MOLECOLARE E DELL'AREA CRITICA
Corso di studi
ANESTESIA, RIANIMAZIONE, TERAPIA INTENSIVA E DEL DOLORE
Relatori
relatore Prof. Corradi, Francesco
relatore Prof. Forfori, Francesco
relatore Prof. Forfori, Francesco
Parole chiave
- acute respiratory distress syndrome
- Acute respiratory failure
- Artificial intelligence
- Computer aided diagnosis
- Heart failure
- Lung ultrasonography
- Quantitative lung ultrasonography
Data inizio appello
03/11/2021
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
03/11/2061
Riassunto
L’aumento dell’acqua libera polmonare determina l’insorgenza di edema polmonare che è una causa frequente di insufficienza respiratoria acuta nei reparti di terapia intensiva. Esso può essere individuato, monitorato e messo in diagnosi differenziale con la sindrome alveolare interstiziale anche grazie all’ecografia toracica. La semeiologia ecografica dell’edema polmonare è caratterizzata dalla presenza di artefatti che originano dalla linea pleurica e si dispongono perpendicolarmente ad essa detti linee B la cui comparsa è dovuta ad il cambiamento di densità delle interfacce al di sotto della pleura stessa.
L’ecografia toracica bedside seppur semplice come esame è gravato da alcune limitazioni quali la variabilità inter- ed intraosservatore, la mancanza di un unico sistema standardizzato di acquisizione e di scoring per la sindrome alveolo-interstiziale e la mancata correlazione tra
l’aumento delle linee B , la congestione polmonare e l’incremento dell’acqua libera extravascolare.
Infine,basandosi solo sulla semeiologica ecografica, risulta particolarmente difficoltoso per il clinico andare a differenziare l’edema polmonare da causa cardiogena, dovuto a incremento delle pressioni di riempimento atriale che provoca un aumento dell’acqua extravascolare per aumento della pressione idrostatica , dalla sindrome interstiziale dovuta a sindrome da distress respiratorio acuto o ARDS causata invece da un alterazione della permeabilità della membrana alveolo-capillare.
L’obiettivo del nostro studio è stato quello di indagare se lo studio della matrice di co-occorrenza dei livelli di grigio (GLCM) delle immagini ecografiche polmonari della linea pleurica possa differenziare la ARDS dall’edema polmonare cardiogeno.
Abbiamo incluso nello studio in maniera prospettica un campione di 47 soggetti di cui 23 soggetti sani di controllo e 24 malati critici (16 con segni clinici di edema polmonare cardiogeno e 8 con ARDS), ammessi in terapia intensiva per insufficienza respiratoria acuta con indicazione al monitoraggio dell’EVLW (extravascular lung water) attraverso la termodiluizione transpolmonare.
La ARDS, soddisfatti i criteri della definizione di Berlino, è stata diagnosticata con EVLWi <10 mL/kg e con un indice di permeabilità vascolare polmonare (PVPI) >3.0. Ai pazienti con EVLWi >10 mL/kg e con un aumento della pressione nell’atrio sinistro rilevato dall’ecocardiografia è stata diagnosticata la CPE.
L’ecografia polmonare è stata usata per il monitoraggio clinico in conformità alla pratica clinica standard.
Comparando i sottogruppi di pazienti ARDS e CPE con il gruppo di controllo, i modelli ANOVA hanno rilevato significatività in 9 delle 11 caratteristiche GLCM. Successive comparazioni a coppia hanno rilevano significatività in ogni matrice per ARDS vs. CPE e per CPE vs. HCG (P≤0.001 per tutti). Per ARDS vs. HCG si è verificata una significatività solamente per due matrici (Correlazione: P=0.005; omogeneità, P=0.048). Possiamo quindi dire che il metodo quantitativo proposto ha mostrato un’alta accuratezza diagnostica per differenziare una situazione polmonare normale dalla ARDS o dall’edema polmonare cardiogeno, e una buona accuratezza diagnostica per distinguere l’edema polmonare cardiogeno dalla ARDS. Quindi la GLCM delle immagini ecografiche della pleura e dello spazio subpleurico è potenzialmente di aiuto nella diagnosi differenziale dell’edema polmonare e può esserlo anche nella differenziazione dell’ARDS dal quadro ecografico di polmonite da SARS Cov2 .
Sulla base di quanto emerso possiamo asserire che una diagnosi automatizzata dell’immagine ecografica basata sull’analisi computerizzata della linea pleurica può fornire al clinico un utile ausilio nella diagnosi differenziale dell’edema polmonare fornendo informazioni utili riguardo le basi fisiopatologiche sottostanti all’origine della “linee B”. In futuro l’analisi automatizzata delle immagini ecografiche toraciche potrà essere uno strumento di facile utilizzo per ridurre la variabilità intra ed interosservatore e per standandardizzare i sistemi di acquisizione e scoring ecografici consentendo al contempo un’acquisizione dati più veloce senza incremento dei costi o dei rischi per il paziente.
L’ecografia toracica bedside seppur semplice come esame è gravato da alcune limitazioni quali la variabilità inter- ed intraosservatore, la mancanza di un unico sistema standardizzato di acquisizione e di scoring per la sindrome alveolo-interstiziale e la mancata correlazione tra
l’aumento delle linee B , la congestione polmonare e l’incremento dell’acqua libera extravascolare.
Infine,basandosi solo sulla semeiologica ecografica, risulta particolarmente difficoltoso per il clinico andare a differenziare l’edema polmonare da causa cardiogena, dovuto a incremento delle pressioni di riempimento atriale che provoca un aumento dell’acqua extravascolare per aumento della pressione idrostatica , dalla sindrome interstiziale dovuta a sindrome da distress respiratorio acuto o ARDS causata invece da un alterazione della permeabilità della membrana alveolo-capillare.
L’obiettivo del nostro studio è stato quello di indagare se lo studio della matrice di co-occorrenza dei livelli di grigio (GLCM) delle immagini ecografiche polmonari della linea pleurica possa differenziare la ARDS dall’edema polmonare cardiogeno.
Abbiamo incluso nello studio in maniera prospettica un campione di 47 soggetti di cui 23 soggetti sani di controllo e 24 malati critici (16 con segni clinici di edema polmonare cardiogeno e 8 con ARDS), ammessi in terapia intensiva per insufficienza respiratoria acuta con indicazione al monitoraggio dell’EVLW (extravascular lung water) attraverso la termodiluizione transpolmonare.
La ARDS, soddisfatti i criteri della definizione di Berlino, è stata diagnosticata con EVLWi <10 mL/kg e con un indice di permeabilità vascolare polmonare (PVPI) >3.0. Ai pazienti con EVLWi >10 mL/kg e con un aumento della pressione nell’atrio sinistro rilevato dall’ecocardiografia è stata diagnosticata la CPE.
L’ecografia polmonare è stata usata per il monitoraggio clinico in conformità alla pratica clinica standard.
Comparando i sottogruppi di pazienti ARDS e CPE con il gruppo di controllo, i modelli ANOVA hanno rilevato significatività in 9 delle 11 caratteristiche GLCM. Successive comparazioni a coppia hanno rilevano significatività in ogni matrice per ARDS vs. CPE e per CPE vs. HCG (P≤0.001 per tutti). Per ARDS vs. HCG si è verificata una significatività solamente per due matrici (Correlazione: P=0.005; omogeneità, P=0.048). Possiamo quindi dire che il metodo quantitativo proposto ha mostrato un’alta accuratezza diagnostica per differenziare una situazione polmonare normale dalla ARDS o dall’edema polmonare cardiogeno, e una buona accuratezza diagnostica per distinguere l’edema polmonare cardiogeno dalla ARDS. Quindi la GLCM delle immagini ecografiche della pleura e dello spazio subpleurico è potenzialmente di aiuto nella diagnosi differenziale dell’edema polmonare e può esserlo anche nella differenziazione dell’ARDS dal quadro ecografico di polmonite da SARS Cov2 .
Sulla base di quanto emerso possiamo asserire che una diagnosi automatizzata dell’immagine ecografica basata sull’analisi computerizzata della linea pleurica può fornire al clinico un utile ausilio nella diagnosi differenziale dell’edema polmonare fornendo informazioni utili riguardo le basi fisiopatologiche sottostanti all’origine della “linee B”. In futuro l’analisi automatizzata delle immagini ecografiche toraciche potrà essere uno strumento di facile utilizzo per ridurre la variabilità intra ed interosservatore e per standandardizzare i sistemi di acquisizione e scoring ecografici consentendo al contempo un’acquisizione dati più veloce senza incremento dei costi o dei rischi per il paziente.
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