Tesi etd-10182016-145320 |
Link copiato negli appunti
Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
CAROLLI, ROBERTO
URN
etd-10182016-145320
Titolo
OLIVETTI - Una fine annunciata?
Dipartimento
SCIENZE POLITICHE
Corso di studi
COMUNICAZIONE D'IMPRESA E POLITICA DELLE RISORSE UMANE
Relatori
relatore Prof. Michelini, Luca
Parole chiave
- Adriano Olivetti
- Camillo Olivetti
- Carlo De Benedetti
- olivetti
- Ottorino Beltrami
- Roberto Colaninno
- Roberto Olivetti
Data inizio appello
28/11/2016
Consultabilità
Tesi non consultabile
Data di rilascio
28/11/2086
Riassunto
RIASSUNTO
Obiettivo di questa ricerca è quello di ripercorrere la storia quasi centenaria di una società che ha rappresentato agli occhi di molti la speranza in una società migliore e la domanda è se avrebbe potuto svilupparsi diversamente.
Il primo tema è se la struttura famigliare della Olivetti abbia rappresentato un vincolo o un atout nella storia della società. La conclusione è che non sembra che la struttura famigliare possa aver rappresentato un vincolo reale. Ancora oggi le grandi imprese innovative nel settore dell’Information Technology, anche negli Stati Uniti, sono guidate o dai fondatori o da persone che ne hanno seguito le orme.
La seconda parte del lavoro ripercorre la storia della Olivetti dal quale emerge come sia certamente mancato un rapporto più organico con la struttura economico-politica italiana. A diversità delle altre grandi imprese europee, e non solo, la Olivetti è sempre stata vista dal mondo imprenditoriale e ancor più dai politici come una realtà non integrabile nel sistema di potere. La componente che ha comunque sempre caratterizzato la storia della Olivetti è stata però la sua cronica difficoltà nel creare liquidità e utili. Il destino della Olivetti era comunque segnato: difficile pensare a come la Olivetti avrebbe potuto rimanere viva in un mercato nel quale tirare le fila sono i possessori delle componenti base (Intel con i processori e Microsoft per il sistema operativo) e gli assemblatori cinesi che sfruttano una mano d’opera a basso costo.
Nella terza parte ripercorro brevemente quella che può dirsi come l’unica esperienza italiana di un imprenditore, Adriano Olivetti, che voleva cambiare veramente il Paese anche spossessandosi della sua proprietà ma le cui idee erano troppo all’avanguardia allora e oggi non più in sintonia con un mondo che nel frattempo è cambiato.
ABSTRACT
The goal of this research is to retrace the nearly century-old history of a company that has represented, in the eyes of many, the hope for a better society and the question is if it could have developed differently.
The first issue is whether the family structure of Olivetti represented a constraint or an asset in the company's history. The conclusion is that it does not seem that the family structure may have been a real constraint. Even today large innovative companies in the Information Technology sector, even in the United States, are led or by the founders or by people who have followed their footsteps.
The second part of the work traces the history of Olivetti which shows that it is certainly missed a more organic relationship with the Italian economic and political structure. In contrast of other large European companies, and not only those, Olivetti has always been seen by his fellow entrepreneurs and even more so by politicians as a reality that could not be integrated in the power system. The component that has always characterized the history of Olivetti, however, was his chronical difficulty in creating liquidity and earnings. The fate of Olivetti was certainly marked: hard to think how Olivetti could have remained alive in a market where its masters are the holders of basic components (Intel with processors and Microsoft for the operating system) and Chinese assemblers that take advantage of a cheap workforce.
In the third part I recall briefly what can be said as the only Italian experience of an entrepreneur, Adriano Olivetti, who wanted to really change Italy even losing his own property but whose ideas were too advanced then and now no longer in tune with a world that has since changed.
Obiettivo di questa ricerca è quello di ripercorrere la storia quasi centenaria di una società che ha rappresentato agli occhi di molti la speranza in una società migliore e la domanda è se avrebbe potuto svilupparsi diversamente.
Il primo tema è se la struttura famigliare della Olivetti abbia rappresentato un vincolo o un atout nella storia della società. La conclusione è che non sembra che la struttura famigliare possa aver rappresentato un vincolo reale. Ancora oggi le grandi imprese innovative nel settore dell’Information Technology, anche negli Stati Uniti, sono guidate o dai fondatori o da persone che ne hanno seguito le orme.
La seconda parte del lavoro ripercorre la storia della Olivetti dal quale emerge come sia certamente mancato un rapporto più organico con la struttura economico-politica italiana. A diversità delle altre grandi imprese europee, e non solo, la Olivetti è sempre stata vista dal mondo imprenditoriale e ancor più dai politici come una realtà non integrabile nel sistema di potere. La componente che ha comunque sempre caratterizzato la storia della Olivetti è stata però la sua cronica difficoltà nel creare liquidità e utili. Il destino della Olivetti era comunque segnato: difficile pensare a come la Olivetti avrebbe potuto rimanere viva in un mercato nel quale tirare le fila sono i possessori delle componenti base (Intel con i processori e Microsoft per il sistema operativo) e gli assemblatori cinesi che sfruttano una mano d’opera a basso costo.
Nella terza parte ripercorro brevemente quella che può dirsi come l’unica esperienza italiana di un imprenditore, Adriano Olivetti, che voleva cambiare veramente il Paese anche spossessandosi della sua proprietà ma le cui idee erano troppo all’avanguardia allora e oggi non più in sintonia con un mondo che nel frattempo è cambiato.
ABSTRACT
The goal of this research is to retrace the nearly century-old history of a company that has represented, in the eyes of many, the hope for a better society and the question is if it could have developed differently.
The first issue is whether the family structure of Olivetti represented a constraint or an asset in the company's history. The conclusion is that it does not seem that the family structure may have been a real constraint. Even today large innovative companies in the Information Technology sector, even in the United States, are led or by the founders or by people who have followed their footsteps.
The second part of the work traces the history of Olivetti which shows that it is certainly missed a more organic relationship with the Italian economic and political structure. In contrast of other large European companies, and not only those, Olivetti has always been seen by his fellow entrepreneurs and even more so by politicians as a reality that could not be integrated in the power system. The component that has always characterized the history of Olivetti, however, was his chronical difficulty in creating liquidity and earnings. The fate of Olivetti was certainly marked: hard to think how Olivetti could have remained alive in a market where its masters are the holders of basic components (Intel with processors and Microsoft for the operating system) and Chinese assemblers that take advantage of a cheap workforce.
In the third part I recall briefly what can be said as the only Italian experience of an entrepreneur, Adriano Olivetti, who wanted to really change Italy even losing his own property but whose ideas were too advanced then and now no longer in tune with a world that has since changed.
File
Nome file | Dimensione |
---|---|
Tesi non consultabile. |