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Archivio digitale delle tesi discusse presso l'Università di Pisa

Tesi etd-10172019-195239


Tipo di tesi
Tesi di specializzazione (4 anni)
Autore
VARRICCHIO, ENRICO
URN
etd-10172019-195239
Titolo
Stima della portata della fistola artero-venosa mediante termodiluizione nei pazienti in emodialisi cronica
Dipartimento
MEDICINA CLINICA E SPERIMENTALE
Corso di studi
NEFROLOGIA
Relatori
relatore Prof. Cupisti, Adamasco
correlatore Dott. Caprioli, Raffaele
Parole chiave
  • fistola
  • flusso
Data inizio appello
06/11/2019
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
06/11/2089
Riassunto
La sorveglianza dell’accesso vascolare (AV) è ad oggi un’importante sfida per il nefrologo in emodialisi poiché il malfunzionamento dell’AV, oltre a ridurre l’efficienza dell’emodialisi, spesso ne precede la perdita ed un basso flusso dell’accesso vascolare (Qa) è un fattore di rischio per lo sviluppo di trombosi in particolare per le FAV. Le linee guida del 2006 della National Kidney Foundation Kidney Disease Outcomes Quality Initiative (NKF KDOQI) indicano che una sorveglianza della fistola che sia nativa o protesica, quando associata alla correzione anatomica della stenosi grazie ad un tempestivo intervento correttivo, potrebbe migliorare la percentuale di pervietà del vaso e potrebbe diminuire l’incidenza della trombosi. La salvaguardia di una FAV ben funzionante mediante il costante monitoraggio del flusso è premessa essenziale per raggiungere l’adeguatezza dialitica. Oltre alle tecniche dirette come l’ ecocolordoppler (ECD)e l’angiografia a risonanza magnetica (MRA) ci sono anche tecniche indirette di misurazione del flusso dell’AV che possono essere eseguite direttamente al letto del paziente durante il trattamento emodialitico.
L’ECD a nostro parere offre numerosi vantaggi perché è in grado di eseguire una valutazione anatomica dei vasi, consente di vedere anche le stenosi iniziali che difficilmente danno riduzione di flusso rilevabile, di individuare la sede di eventuali stenosi oltre che valutare la portata dell’accesso vascolare.
La misurazione con la termodiluizione (BTM) si ottiene riducendo la temperatura del dialisato di circa 2.5-3 ° per circa 5 minuti, per cui il sangue che ritorna nel versante venoso avrà la stessa temperatura del dialisato;la quota di sangue a minore temperatura viene poi rilevata da un sensore termico per ottenere il ricircolo. Il flusso calcolato con la metodica BTM (QaBTM) viene derivato da una formula che prende in considerazione il ricircolo ed il Qb sia con linea arteriosa e venosa in posizione normale sia in posizione invertita. L’obiettivo primario dello studio è quello di stimare la corrispondenza fra la misurazione con BTM e con ECD ed inoltre di individuare valori di portata calcolata con la metodica BTM (QaBTM) corrispondenti a stenosi emodinamicamente significative nella nostra popolazione di pazienti.
Della nostra popolazione di 111 pazienti dializzati sono stati valutati 29 pazienti in trattamento emodialitico afferenti alla Dialisi della UO Nefrologia, trapianti e dialisi dell’azienda ospedaliera Universitaria Pisana. I parametri necessari per il calcolo della portata dell’accesso vascolare (QaBTM) sono stati rilevati durante la prima ora del trattamento emodialitico , la valutazione è stata ripetuta due volte ed il dato finale è stato calcolato con la media dei due risultati. Tutti i pazienti sono stati poi inviati ad eseguire un Ecocolordoppler dell’accesso vascolare in un giorno interdialitico entro massimo 10 giorni dalle misurazioni eseguite in dialisi.
La portata della FAV all’ECD è stata misurata a livello dell’arteria brachiale e tutte le misurazioni sono state eseguite in cieco da due radiologi esperti.
Sulla base dei risultati dell’ECD i pazienti sono stati divisi in tre gruppi in base alla presenza ed alla significatività delle stenosi documentate con la metodica ECD.
Tra questi sono state ricercate eventuali differenze in termini di ricircolo, QaBTM , Qb , KT/V e portata calcolata sull’arteria brachiale con l’ECD.
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