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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-10172017-205357


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
PADALINO, PROVVIDENZA
Indirizzo email
padalinoprovvidenza@gmail.com
URN
etd-10172017-205357
Titolo
Orlando nei boschi della narrazione orale: analisi del fenomeno narrativo popolare del maggio e del cunto
Dipartimento
CIVILTA' E FORME DEL SAPERE
Corso di studi
STORIA E FORME DELLE ARTI VISIVE, DELLO SPETTACOLO E DEI NUOVI MEDIA
Relatori
relatore Prof.ssa Barsotti, Anna
Parole chiave
  • Orlando Furioso
  • narrazione orale
  • maggio
  • cunto
Data inizio appello
06/11/2017
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
06/11/2087
Riassunto
Si prenderà in esame il rapporto tra scrittura e oralità apportando un’impronta semiotica all’analisi di tale fenomeno. Successivamente si traccerà la linea evolutiva che porta la chanson de Roland dalla Francia all’Italia e che subirà diverse modifiche fino ad arrivare a noi con Boiardo e Ariosto.
Infine si prenderanno in esame due tipi di narrazione popolare: i maggi tosco-emiliani ed il cunto siciliano. Di questi due generi si studieranno le caratteristiche e la loro funzione didattica all’interno delle classi subalterne.
Scopo di questo elaborato è la dimostrazione che la narrazione orale può essere di supporto didattico per la trasmissione di testi scritti spesso riservati a classi elitarie.
Si tracceranno le linee evolutive e le caratteristiche della parola scritta come mezzo di trasmissione prendendo in esame gli studi di Walter J. Ong e le sue riflessioni tra scrittura e oralità.
Materia fondamentali di questi studi sono le tematiche appartenenti al ciclo carolingio che vede con il 2016 chiudersi un importante anniversario: i cinquecento anni della pubblicazione dell’Orlando Furioso.
Tale anniversario si dimostra importante per analizzare cosa ne ha garantito il successo per mezzo millennio attraverso le classi popolari dove queste storie sono radicalizzate nel contesto quotidiano e continuano a vivere.
L’excursus che si analizzerà porta le Chanson de Roland a noi in una forma che nei secoli vede diversi sviluppi e un cambiamento che va dal testo scritto a quello orale e parallelamente oscilla tra classi dominante e classi subalterne (questi presi in considerazione secondo lo studio di Alberto Maria Cirese). Allo scopo di tracciare la linea evolutiva di queste storie si useranno gli studi di Pio Rajna sulle fonti dell’Orlando Furioso.
I modelli presi in esame come narrazione orale sono due generi che hanno fatto del furioso il materiale portante del loro repertorio: I maggi e il cunto. Entrambi appartengono a due regioni molto simile per aspetti folkloristici. Difatti sarà interessante osservare il concetto di pubblico tradizionale senza cui tali generi non avrebbero avuto ragion d’essere. A tal proposito si metteranno in relazione questo generi legati alla campagna e alle città e il loro rapporto con il pubblico rispetto al pubblico del teatro tradizionale.
Attraverso lo studio di questi due fenomeni esaminati dapprima singolarmente e successivamente insieme per poter svolgere un’analisi degli elementi comuni e ciò che li rende differenti. Parallelamente si opereranno in analisi i loro elementi studiati come fenomeno teatrale seguendo gli studi di Anne Ubersfeld.
Nel prendere in analisi gli elementi portanti di questi due generi performativi legati al popolo si cercherà di comprendere le caratteristiche del perché tale opera ha riscosso nei secoli passati un così ampio successo nel pubblico popolare e come tali stili narrativi siano riusciti a trasmettere nel pubblico determinate conoscenze.
Oltre a uno sguardo al passato sui due generi analizzati si cercherà di tracciare una linea sulla loro situazione contemporanea con la raccolta di testimonianze sul campo. A tal proposito infatti sono stati intervistati nel corso della preparazione di questo elaborato il Puparo attore e cuntista Mimmo Cuticchio, patrimonio Unesco attivo da più di 50 anni; e le compagnie giovani presenti sul territorio emiliano come la compagnia dei maggi dove oggi recitano i fratelli Aravecchia che vantano un’importante dinastia di maggianti nella loro famiglia.
Il materiale raccolto al fine di testimoniare la situazione contemporanea dei due generi è stato trovato con l’aiuto di più personalità che operano in tali studi in primis Mimmo Cuticchio e i Fratelli Aravecchia.
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