Tesi etd-10162019-174906 |
Link copiato negli appunti
Tipo di tesi
Tesi di specializzazione (4 anni)
Autore
COMETI, LAURA
URN
etd-10162019-174906
Titolo
Effetto dei dismetabolismi e delle comorbilità sull'efficacia e sulla sicurezza della terapia biologica nelle malattie infiammatorie croniche articolari.
Dipartimento
MEDICINA CLINICA E SPERIMENTALE
Corso di studi
REUMATOLOGIA
Relatori
relatore Prof. Matucci Cerinic, Marco
correlatore Dott. Bruni, Cosimo
correlatore Dott. Bruni, Cosimo
Parole chiave
- angiotensin II
- angiotensina II
- ankylosing spondilitis
- arterial hypertension
- artrite psoriasica
- artrite reumatoide
- bDMARDs
- diabete mellito
- diabetes
- dislipidemia
- dismetabolismi
- dismetabolisms
- dyslipidemia
- ipertensione arteriosa
- psoriatic arthritis
- RAAS
- rheumatoid arthritis
- spondilite anchilosante
- SRAA
- terapia biologica
Data inizio appello
04/11/2019
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
04/11/2089
Riassunto
I dati di letteratura mostrano che i bDMARD hanno un effetto sull’omeostasi glucidica, sul profilo lipoproteico e sulla pressione arteriosa; inoltre, escludendo l’obesità, non ci sono risultati chiari su come i bDMARD agiscano in pazienti che già presentano queste comorbidità e se queste possano impattare sul loro profilo di efficacia e di sicurezza. Lo scopo di questo studio è quello di valutare l’effetto della presenza di diabete mellito, dislipidemia e ipertensione arteriosa sulla prima linea di terapia con bDMARD nelle malattie articolari infiammatorie, sia qualora tali condizioni siano presenti già dall’inizio della terapia, sia in caso vengano diagnosticate in corso di terapia. In particolare viene valutata l’influenza su efficacia, sicurezza e mantenimento in terapia. Si tratta di uno studio osservazionale retrospettivo condotto sulle cartelle cliniche di pazienti afferenti al nostro ambulatorio di Reumatologa, affetti da Artrite Reumatoide, Artrite Psoriasica o Spondilite Anchilosante, e che venivano trattati con terapia biologica per tali patologie. I dati raccolti erano relativi al primo biologico somministrato in-label per tali patologie.
Lo studio ha mostrato che, in pazienti con malattie infiammatorie articolari trattate con bDMARDs, la presenza di comorbilità quali ipertensione arteriosa, dislipidemia e diabete mellito possono modificare l’andamento della terapia, potendo influenzare la risposta al farmaco, lo sviluppo di eventuali reazioni avverse alla terapia e la possibilità di interruzione della terapia stessa.
In particolare in pazienti con dislipidemia pre-esistente all’inserimento della terapia con bDMARDs vi era una maggiore frequenza di eventi avversi sistemici prevalentemente di tipo infettivo; inoltre è emersa in tali pazienti una maggior percentuale di miglioramento rispetto ai pazienti non dislipidemici, quest’ultima differenza tuttavia non significativa dal punto di vista statistico.
Analogamente, nei pazienti con ipertensone arteriosa, insorta successivamente all’inserimento della terapia biologica con primo bDMARD si sono verificati una percentuale statisticamente maggiore di eventi avversi sistemici rispetto agli altri pazienti e una maggior percentuale di miglioramento. Risultato ancora più interessante è quello che riguarda la persistenza, in quanto è emerso che i pazienti ipertesi proseguivano la terapia biologica per un periodo di tempo più lungo rispetto agli altri. Analizzando le terapie antipertensive assunte nella popolazione in studio ed è emerso che i pazienti che assumevano ACE-inibitori e/o sartanici mantenevano significativamente più a lungo la terapia biologica rispetto agli altri e alla visita finale la terapia con bDMARD veniva mantenuta o sospesa per remissione di malattia e non per inefficacia.
Una possibile spiegazione potrebbe essere data dal fatto che la contemporanea assunzione di un bDMARDs e ACE-inibitori e/o sartanici determini un miglior controllo del processo flogistico per inibizione dell’attività dell’AngII, contribuendo al raggiungimento della remissione. Pertanto gli ACE-inibitori e i sartanici potrebbero rappresentare l’antipertensivo di scelta in caso di pazienti con malattie infiammatorie articolari trattate con biologico che presentino un ipertensione arteriosa.
Inoltre anche i pazienti dislipidemici in terapia ipolipemizzante con statine mantenevano più a lungo la terapia biologica rispetto a quelli che non assumevano tali farmaci, a conferma del dato di letteratura sull'attività antinfiammatoria delle statine.
Lo studio ha mostrato che, in pazienti con malattie infiammatorie articolari trattate con bDMARDs, la presenza di comorbilità quali ipertensione arteriosa, dislipidemia e diabete mellito possono modificare l’andamento della terapia, potendo influenzare la risposta al farmaco, lo sviluppo di eventuali reazioni avverse alla terapia e la possibilità di interruzione della terapia stessa.
In particolare in pazienti con dislipidemia pre-esistente all’inserimento della terapia con bDMARDs vi era una maggiore frequenza di eventi avversi sistemici prevalentemente di tipo infettivo; inoltre è emersa in tali pazienti una maggior percentuale di miglioramento rispetto ai pazienti non dislipidemici, quest’ultima differenza tuttavia non significativa dal punto di vista statistico.
Analogamente, nei pazienti con ipertensone arteriosa, insorta successivamente all’inserimento della terapia biologica con primo bDMARD si sono verificati una percentuale statisticamente maggiore di eventi avversi sistemici rispetto agli altri pazienti e una maggior percentuale di miglioramento. Risultato ancora più interessante è quello che riguarda la persistenza, in quanto è emerso che i pazienti ipertesi proseguivano la terapia biologica per un periodo di tempo più lungo rispetto agli altri. Analizzando le terapie antipertensive assunte nella popolazione in studio ed è emerso che i pazienti che assumevano ACE-inibitori e/o sartanici mantenevano significativamente più a lungo la terapia biologica rispetto agli altri e alla visita finale la terapia con bDMARD veniva mantenuta o sospesa per remissione di malattia e non per inefficacia.
Una possibile spiegazione potrebbe essere data dal fatto che la contemporanea assunzione di un bDMARDs e ACE-inibitori e/o sartanici determini un miglior controllo del processo flogistico per inibizione dell’attività dell’AngII, contribuendo al raggiungimento della remissione. Pertanto gli ACE-inibitori e i sartanici potrebbero rappresentare l’antipertensivo di scelta in caso di pazienti con malattie infiammatorie articolari trattate con biologico che presentino un ipertensione arteriosa.
Inoltre anche i pazienti dislipidemici in terapia ipolipemizzante con statine mantenevano più a lungo la terapia biologica rispetto a quelli che non assumevano tali farmaci, a conferma del dato di letteratura sull'attività antinfiammatoria delle statine.
File
Nome file | Dimensione |
---|---|
La tesi non è consultabile. |