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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-10162018-153928


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM5
Autore
DI MATTEO, ANTHONY
URN
etd-10162018-153928
Titolo
I biomarcatori per la diagnosi precoce del mesotelioma pleurico maligno
Dipartimento
FARMACIA
Corso di studi
FARMACIA
Relatori
relatore Prof.ssa Mazzoni, Maria Rosa
correlatore Prof. Lucacchini, Antonio
Parole chiave
  • biomarcatori
  • diagnosi precoce
  • fibulina-3
  • HMGB-1
  • mesotelioma pleurico maligno
  • miRNA
  • MPF
  • OPN
  • SMRP
Data inizio appello
07/11/2018
Consultabilità
Completa
Riassunto
Il mesotelioma pleurico maligno (MPM) è una neoplasia con una prognosi in tempi brevi infausta. Il ruolo che assume la diagnosi precoce è fondamentale poiché trattamenti chirurgici e farmacologici non hanno dimostrato un significativo prolungamento della sopravvivenza, in quanto il tumore viene identificato già in fase avanzata. Nell’ultimo decennio c’è stato molto interesse per test diagnostici non invasivi, economici e ben accettati per lo screening di soggetti esposti all’amianto e nei pazienti con mesotelioma pleurico maligno (MPM) per la diagnosi od il monitoraggio della risposta al trattamento. Sono stati suggeriti diversi biomarcatori che possono avere un ruolo nella diagnosi precoce del MPM e lo scopo di questa tesi è quello di analizzare i risultati ottenuti e i progressi effettuati in questo campo, esaminando i biomarcatori sierici, plasmatici e degli essudati pleurici che fino ad oggi risultano essere i più promettenti, quali: SMRP (peptide correlato alla mesotelina solubile), MPF (fattore potenziante i megacariociti), OPN (osteopontina), Fibulina-3, HMGB-1 (high mobility group box 1) ed i micro-RNA. Un biomarcatore tumorale sensibile e specifico per il MPM aiuterebbe la diagnosi indicando la necessità di una biopsia della pleura in uno stadio precoce della neoplasia, in cui è più piccola, localizzata ed accessibile. In meno del 5% dei pazienti, il MPM viene identificato in una fase iniziale, in quanto lo sviluppo dei sintomi clinici si verifica solitamente quando la malattia è in fase avanzata. La sfida per i medici è diagnosticare la malattia in una fase in cui chirurgia e chemioterapia siano più efficaci nell’aumentare la sopravvivenza ad almeno 5 anni. Nonostante si siano compiuti notevoli progressi e si siano ottenuti risultati promettenti, la ricerca sta continuando perché non esiste ancora un validato “gold standard” per la diagnosi precoce del MPM. Ad oggi, il peptide solubile correlato alla mesotelina (SMRP) sierico è l’unico biomarcatore ematico approvato dalla Food and Drug Administration (FDA) per il MPM esclusivamente per monitorare la recidiva del tumore dopo la terapia, limitato alle forme istologiche epitelioide e bifasico.
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