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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-10162009-181605


Tipo di tesi
Tesi di laurea specialistica
Autore
MUGNAINI, LINDA
URN
etd-10162009-181605
Titolo
Indagine sulle principali endoparassitosi e sulla presenza di lieviti nelle feci del gatto in Toscana
Dipartimento
MEDICINA VETERINARIA
Corso di studi
MEDICINA VETERINARIA
Relatori
relatore Prof.ssa Mancianti, Francesca
controrelatore Dott.ssa Marchetti, Veronica
correlatore Dott. Papini, Roberto Amerigo
Parole chiave
  • endoparassiti
  • gatto
  • lieviti
  • Toscana
Data inizio appello
13/11/2009
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
13/11/2049
Riassunto
I campioni fecali di 273 gatti sono stati esaminati sia con la comune tecnica di flottazione che con il test Baermann. In totale il 26,4% dei campioni testati è risultato positivo per la presenza di endoparassiti. Toxocara cati ha mostrato la prevalenza più elevata (15,4% sul totale, 58,3% sui soggetti parassitati), seguito da Isospora felis (5,1%, 19,4%), Aelurostrongylus abstrusus e Isospora rivolta (2,6%, 9,7%), Ancylostoma tubaeforme e Dipylidium caninum (1,5%, 5,6%), e infine da Toxascaris leonina e Capillaria aerophila (0,7%, 2,8%). Le associazioni tra due specie parassitarie sono state osservate raramente. Esse includevano T. cati/I. felis (1,8%), T. cati/I. rivolta (0,7%), T. cati/A. tubaeforme e I. felis/D. caninum (0,4%). L'associazione di tre specie parassitarie è stata riscontrata in un solo caso (T. cati/A. abstrusus/D. caninum). Inoltre, 6/182 (3,3%) campioni sono risultati positivi ad un test ELISA del commercio per la presenza di antigeni fecali di Criptosporidium spp. Di questi ultimi, solo uno (0,4%, 1,4%) è stato confermato con la successiva tecnica di PCR-RFLP ed è stato identificato come Cryptosporidium felis. Campioni fecali di 29 soggetti diarroici sono stati esaminati anche con un kit commerciale per l’isolamento in coltura di Tritrichomonas foetus dando esito negativo. Complessivamente la presenza di endoparassiti è risultata più elevata nei maschi che nelle femmine (32,5% vs. 18,5%), nei soggetti di età inferiore ad un anno rispetto a quelli di età superiore (46,5% vs. 14,5%) e in quelli appartenenti a gattili o colonie rispetto ai gatti di proprietà (35,8% vs. 22,4%). In fine tutti i campioni sono stati testati per valutare la presenza di lieviti: 35 (12,8%) sono risultati positivi ma solo in 8 casi è stata possibile l’identificazione a causa della difficoltà di isolare le colonie in purezza.
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