Tesi etd-10152020-114023 |
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Tipo di tesi
Tesi di specializzazione (4 anni)
Autore
BARTOLUCCI, ANNAMARIA
URN
etd-10152020-114023
Titolo
Novità nella gestione chirurgica e molecolare del carcinoma sieroso
di alto grado dell'ovaio
Dipartimento
PATOLOGIA CHIRURGICA, MEDICA, MOLECOLARE E DELL'AREA CRITICA
Corso di studi
ANATOMIA PATOLOGICA
Relatori
relatore Dott.ssa Faviana, Pinuccia
Parole chiave
- Brca1-2
- carcinoma sieroso ovarico di alto grado
- HIPEC
- PARPi
Data inizio appello
03/11/2020
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
03/11/2090
Riassunto
Il carcinoma sieroso ovarico di alto grado è una neoplasia altamente aggressiva che spesso si presenta , già al momento della diagnosi, con una malattia in stadio avanzato e circa la metà di queste pazienti presenta recidiva entro i cinque anni o progressione di malattia, sviluppando forme di chemio resistenza.
La strategia terapeutica ottimale per la pazienti con carcinoma ovarico avanzato si basa sulla chirurgia citoriduttiva di prima linea, che ha lo scopo di raggiungere una citoriduzione completa, seguita da una chemioterapia sistemica.
L’introduzione di un trattamento combinato di citoriduttiva aggressiva e chemioterapia ipertermica intraperitoneale intraoperatoria (HIPEC) ha dimostrato di migliorare l’aspettativa di vita delle pazienti con tumore sieroso ovarico avanzato, sia in termini di DFS si di OS.
Le pazienti con carcinoma sieroso ovarico possono presentare mutazioni dei geni BRCA1-2, in base ai dati ad oggi disponibili, è stimato che i 2/3 delle varianti patogenetiche BRCA siano di tipo germinale e un 1/3 di tipo somatico.
Mutazioni di BRCA, germinali o somatiche, rappresentano un marcatore predittivo di maggior sensibilità al trattamento con inibitori dell’ enzima Poli (ADP ribosio) polimerasi (PARP).
Gli inibitori PARP sono molto efficaci nel trattamento della recidiva di carcinoma ovarico ed hanno rivoluzionato il trattamento delle pazienti con carcinoma ovarico recidivato e platino sensibile. I tre farmaci attualmente disponibili nella pratica clinica sono olaparib, niraparib e rucaparib.
La ricerca delle mutazioni di BRCA1/2 su tessuto tumorale residuo in pazienti con carcinosi peritoneale da carcinoma sieroso ovarico di alto grado sottoposte a citoriduttiva aggressiva ed HIPEC può essere utile nella scelta di un eventuale trattamento con inibitore di PARP.
La strategia terapeutica ottimale per la pazienti con carcinoma ovarico avanzato si basa sulla chirurgia citoriduttiva di prima linea, che ha lo scopo di raggiungere una citoriduzione completa, seguita da una chemioterapia sistemica.
L’introduzione di un trattamento combinato di citoriduttiva aggressiva e chemioterapia ipertermica intraperitoneale intraoperatoria (HIPEC) ha dimostrato di migliorare l’aspettativa di vita delle pazienti con tumore sieroso ovarico avanzato, sia in termini di DFS si di OS.
Le pazienti con carcinoma sieroso ovarico possono presentare mutazioni dei geni BRCA1-2, in base ai dati ad oggi disponibili, è stimato che i 2/3 delle varianti patogenetiche BRCA siano di tipo germinale e un 1/3 di tipo somatico.
Mutazioni di BRCA, germinali o somatiche, rappresentano un marcatore predittivo di maggior sensibilità al trattamento con inibitori dell’ enzima Poli (ADP ribosio) polimerasi (PARP).
Gli inibitori PARP sono molto efficaci nel trattamento della recidiva di carcinoma ovarico ed hanno rivoluzionato il trattamento delle pazienti con carcinoma ovarico recidivato e platino sensibile. I tre farmaci attualmente disponibili nella pratica clinica sono olaparib, niraparib e rucaparib.
La ricerca delle mutazioni di BRCA1/2 su tessuto tumorale residuo in pazienti con carcinosi peritoneale da carcinoma sieroso ovarico di alto grado sottoposte a citoriduttiva aggressiva ed HIPEC può essere utile nella scelta di un eventuale trattamento con inibitore di PARP.
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