Tesi etd-10142023-131952 |
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Tipo di tesi
Tesi di specializzazione (5 anni)
Autore
ALBERIO, ANTONINO MARIA QUINTILIO
URN
etd-10142023-131952
Titolo
Tachicardie sopraventricolari in bambini ed adolescenti: efficacia e sicurezza della terapia medica ed ablativa in acuto e nel follow-up
Dipartimento
MEDICINA CLINICA E SPERIMENTALE
Corso di studi
PEDIATRIA
Relatori
relatore Peroni, Diego
relatore Dott.ssa Assanta, Nadia
relatore Dott.ssa Assanta, Nadia
Parole chiave
- catheter ablation
- children
- Supraventricular tachycardia
Data inizio appello
03/11/2023
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
03/11/2026
Riassunto
Background: La tachicardia sopraventricolare (TSV) è l'aritmia più comune in bambini e adolescenti, con episodi spesso ricorrenti. Il meccanismo prevalente e il rientro atrioventricolare attraverso via accessoria (VA), seguito dal rientro nodale. La maggior parte delle TSV colpisce cuori strutturalmente sani, anche se sono note diverse cardiopatie strutturali potenzialmente esposte alla presenza di VA, come l’anomalia di Ebstein, la trasposizione congenitamente corretta dei grandi vasi e l’atresia della tricuspide. Il management delle TSV ha subito una notevole trasformazione negli ultimi decenni, con progressi nelle opzioni di trattamento disponibili. Lo scopo di questo studio consiste nel descrivere i principali meccanismi delle TSV nel paziente pediatrico con e senza cardiopatia congenita ed analizzare i risultati sia dopo trattamento farmacologico sia dopo ablazione transcatetere (ATC).
Materiali e Metodi: Questo studio osservazionale e retrospettivo ha arruolato tutti i pazienti sintomatici o asintomatici con età < 18 anni afferenti dal 2020 al 2023 alla UOC di Cardiologia Pediatrica dell’Ospedale del Cuore di Massa con diagnosi di preecitazione ventricolare o di TSV. Una parte della coorte in oggetto è stata esaminata mediante studio elettrofisiologico endocavitario (SEE), il quale è stato seguito in alcuni casi da procedura di ablazione. Inoltre, vengono illustrati i meccanismi delle diverse tachiaritmie evidenziate e ne vengono analizzate gli esiti in acuto e a distanza. Il follow-up è stato eseguito a 6, 12 e 24 mesi.
Risultati: Complessivamente, sono stati inclusi 100 pazienti (10.2 anni, 58% maschi) di cui 11 affetti da malattia cardiaca congenita (CHD). Tra i 74 pazienti sintomatici, il 40.5% era in trattamento antiaritmico di profilassi. Allo SEE i principali substrati aritmici riscontrati sono stati le tachicardie da rientro nodali e quelle da rientro atrioventricolari; invece, per quanto riguarda i pazienti con CHD i principali circuiti coinvolti sono stati quelli da macro-rientro intratriale. Nel sottogruppo di pazienti sottoposti ad ATC, è stato raggiunto un successo acuto in 45 su 48 pazienti (93.8%) e non sono state registrate complicazioni. In acuto il miglior tasso di successo ha riguardato le ablazioni che avevo come target la via nodale lenta e le tachicardie atriali ectopiche, 100% rispettivamente; al contrario, le ablazioni di VA hanno riportato un tasso di successo inferiore (90%), compromesse particolarmente dalle vie anomale a sede laterale destra e parahisiane. Durante un follow-up medio di 20.2 mesi, tra i pazienti in trattamento profilattico antiaritmico, 8 soggetti (44.4%) hanno presentato almeno un episodio di recidiva di TSV. Nel complesso, per l’intero gruppo di pazienti sottoposti ad ATC, la libertà dalle recidive era pari al 87% a 6 mesi di follow-up, del 78,4% a 1 anno e del 72.8% oltre i 2 anni. Infine, su 3 pazienti sono state effettuate 4 procedure ripetute di ablazione.
Conclusioni: La percentuale di successo in acuto è ottima nel setting pediatrico, anche se le recidive sia con trattamento farmacologico sia dopo ATC rimangono presenti durante il follow-up a lungo termine, specialmente tra i soggetti con CHD. Nella nostra coorte di pazienti la radiofrequenza ha mostrato un elevato tasso di successo, evidenziando come le ablazioni nella popolazione pediatrica risultino sicure ed efficaci e permettendo di ridurre l’utilizzo in cronico della terapia antiaritmica.
Materiali e Metodi: Questo studio osservazionale e retrospettivo ha arruolato tutti i pazienti sintomatici o asintomatici con età < 18 anni afferenti dal 2020 al 2023 alla UOC di Cardiologia Pediatrica dell’Ospedale del Cuore di Massa con diagnosi di preecitazione ventricolare o di TSV. Una parte della coorte in oggetto è stata esaminata mediante studio elettrofisiologico endocavitario (SEE), il quale è stato seguito in alcuni casi da procedura di ablazione. Inoltre, vengono illustrati i meccanismi delle diverse tachiaritmie evidenziate e ne vengono analizzate gli esiti in acuto e a distanza. Il follow-up è stato eseguito a 6, 12 e 24 mesi.
Risultati: Complessivamente, sono stati inclusi 100 pazienti (10.2 anni, 58% maschi) di cui 11 affetti da malattia cardiaca congenita (CHD). Tra i 74 pazienti sintomatici, il 40.5% era in trattamento antiaritmico di profilassi. Allo SEE i principali substrati aritmici riscontrati sono stati le tachicardie da rientro nodali e quelle da rientro atrioventricolari; invece, per quanto riguarda i pazienti con CHD i principali circuiti coinvolti sono stati quelli da macro-rientro intratriale. Nel sottogruppo di pazienti sottoposti ad ATC, è stato raggiunto un successo acuto in 45 su 48 pazienti (93.8%) e non sono state registrate complicazioni. In acuto il miglior tasso di successo ha riguardato le ablazioni che avevo come target la via nodale lenta e le tachicardie atriali ectopiche, 100% rispettivamente; al contrario, le ablazioni di VA hanno riportato un tasso di successo inferiore (90%), compromesse particolarmente dalle vie anomale a sede laterale destra e parahisiane. Durante un follow-up medio di 20.2 mesi, tra i pazienti in trattamento profilattico antiaritmico, 8 soggetti (44.4%) hanno presentato almeno un episodio di recidiva di TSV. Nel complesso, per l’intero gruppo di pazienti sottoposti ad ATC, la libertà dalle recidive era pari al 87% a 6 mesi di follow-up, del 78,4% a 1 anno e del 72.8% oltre i 2 anni. Infine, su 3 pazienti sono state effettuate 4 procedure ripetute di ablazione.
Conclusioni: La percentuale di successo in acuto è ottima nel setting pediatrico, anche se le recidive sia con trattamento farmacologico sia dopo ATC rimangono presenti durante il follow-up a lungo termine, specialmente tra i soggetti con CHD. Nella nostra coorte di pazienti la radiofrequenza ha mostrato un elevato tasso di successo, evidenziando come le ablazioni nella popolazione pediatrica risultino sicure ed efficaci e permettendo di ridurre l’utilizzo in cronico della terapia antiaritmica.
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