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Thesis etd-10142020-224016


Thesis type
Tesi di specializzazione (4 anni)
Author
PERCIBALLI, LAURA
URN
etd-10142020-224016
Thesis title
Long Term Survival of Gold Micro Shunt in refractory glaucoma
Department
PATOLOGIA CHIRURGICA, MEDICA, MOLECOLARE E DELL'AREA CRITICA
Course of study
OFTALMOLOGIA
Supervisors
relatore Figus, Michele
Keywords
  • chirurgia del glaucoma
  • chirurgia sopraciliare
  • glaucoma
  • gold micro shunt
Graduation session start date
06/11/2020
Availability
Withheld
Release date
06/11/2090
Summary
Il glaucoma è una patologia cronica e progressiva caratterizzata da danno al nervo ottico e perdita del campo visivo. La pressione intraoculare è un fattore chiave nella patogenesi della malattia e, al momento, l’unico fattore di rischio modificabile. L’obiettivo della terapia è quello di interrompere o rallentare la progressione della malattia in modo da assicurare al paziente una buona visione e qualità di vita correlata, in rapporto alla sua aspettativa di vita. Si stabilisce una “target pressure” che dipende dall’età del paziente, dallo stadio della malattia, dal valore di pressione intraoculare di partenza e dall’eventuale presenza di ulteriori fattori di rischio di progressione. Le opzioni terapeutiche comprendono la terapia medica, para-chirurgica e chirurgica. Si sono sviluppate negli anni molte tecniche chirurgiche ma il glaucoma cosiddetto refrattario rappresenta ancora una sfida. La via uveo-sclerale, che prevede il passaggio dell’umore acqueo dalla camera anteriore allo spazio sovracoroideale, ha un ruolo marginale nel normale riassorbimento dell’umor acqueo, rispetto alla via trabecolare; nonostante ciò, essa desta interesse dal punto di vista terapeutico, per la possibilità di incrementare la portata del deflusso, per via medica o chirurgica. Diversi dispositivi sono stati messi a punto per la chirurgia sopraciliare e tra questi il Gold Micro Shunt (GMS). Esso è costituito da due lamine in oro sovrapposte, tra le quali sono contenuti dei canali che consentono il passaggio dell’umore acqueo tra la camera anteriore e lo spazio sovracoroideale. Viene impiantato con tecnica ab externo e non prevede la formazione di una “bozza filtrante” come la classica chirurgia filtrante tradizionale.
Per valutare l'efficacia a lungo termine dell'impianto di Gold Micro Shunt, abbiamo retrospettivamente analizzato i dati di 55 pazienti operati di impianto di GMS nello spazio sopraciliare tra il Marzo 2007 e l'Aprile 2008. I risultati del follow up a due anni dall'impianto sono già stati riportati in un precedente studio (Figus et al 2011), ma dato il sempre maggior sviluppo di nuovi device per la chirurgia del glaucoma, sono necessari dati di follow-up a lungo termine per valutare l'efficacia e la sicurezza degli stessi. Abbiamo raccolti i dati tramite i nostri database elettronici e cartacei, ricercando informazioni sull'acuità visiva, la pressione intraoculare, eventuali terapie topiche in atto, eventuali ulteriori interventi chirurgici per glaucoma o altre condizioni oculari e parametri del campo visivo. I pazienti erano tutti affetti da glaucoma cronico ad angolo aperto refrattario, tutti precedentemente sottoposti ad almeno una procedura chirurgica per glaucoma e con una pressione intraoculare non controllata nonostante terapia. Abbiamo analizzato i dati raccolti a 5 e a 10 anni di follow-up e la sopravvivenza del dispositivo. Sia al follow up a 5 anni che a quello a 10 anni, la differenza di pressione intraoculare media nella nostra popolazione rispetto al baseline risultava statisticamente significativa, mentre non si osservava una differenza statisticamente significativa nel numero di colliri in terapia. Sulla base di criteri di successo chirurgico precedentemente stabiliti, abbiamo osservato che al follow up a 5 anni il 20% dei pazienti presentava un successo chirurgico parziale mentre al follow up a 10 anni soltanto il 5%. Con l’analisi di sopravvivenza con il metodo di Kaplan Meier abbiamo osservato che la probabilità cumulativa di successo chirurgico completo era del 14%, 9%, e 0 % rispettivamente a 1, 2 e 5 anni di follow-up e del 72%, 67%, 36% e 3,6% rispettivamente a 1, 2, 5 e 10 anni per il successo chirurgico parziale.
File