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Archivio digitale delle tesi discusse presso l'Università di Pisa

Tesi etd-10142019-182058


Tipo di tesi
Tesi di specializzazione (4 anni)
Autore
RODIA, COSIMO
URN
etd-10142019-182058
Titolo
Efficacia e sicurezza a lungo termine del sistema di monitoraggio continuo del glucosio interstiziale a rilevazione intermittente: esperienza in real-life
Dipartimento
MEDICINA CLINICA E SPERIMENTALE
Corso di studi
ENDOCRINOLOGIA E MALATTIE DEL METABOLISMO
Relatori
relatore Prof. Del Prato, Stefano
correlatore Dott. Aragona, Michele
Parole chiave
  • Flash Glucose Monitoring
Data inizio appello
19/11/2019
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
19/11/2089
Riassunto
Il recente sviluppo di dispositivi tecnologici innovativi per la gestione del diabete offre nuove possibilità ai pazienti e al team di cura per migliorare sia il controllo glicemico che la qualità della vita. Il monitoraggio continuo del glucosio interstiziale a rilevazione intermittente (o Flash Glucose Monitoring – FGM) offre un’opportunità di monitoraggio glicemico meno invasiva rispetto al glucometro tradizionale (SMBG). Recenti studi controllati evidenziano come, l’impiego di questi strumenti, possa avere benefici sul controllo glicemico e sulla frequenza di ipoglicemie. Modeste sono però le esperienze sull’impatto di questa metodologia e dei nuovi parametri metabolici ad essa associata nel setting clinico.
Il ricorso a questo tipo di monitoraggio è in costante aumento nel nostro paese e nei paesi industrializzati. Scopo di questa tesi è stato quello di valutare il grado di diffusione e gradimento dell’FGM, la sicurezza del sistema, i benefici metabolici di tale forma di monitoraggio, eventuali ripercussioni sull’evoluzione delle complicanze d’organo nei pazienti diabetici sia di tipo 1 (DMT1) che di tipo 2 (DMT2) insulino-trattati. In questo studio retrospettivo longitudinale sono stati esaminati i dati glico-metabolici di 656 pazienti affetti da DMT1 (85%) o DMT2 insulino-trattati (15%) (rapporto M/F:1/1, età media 47±15 anni, durata del diabete 20,5 ± 13,0 anni, MDI 83%, CSII 17%, BMI 26.1±5.1 Kg/m2, dosaggio insulinico giornaliero 46±22 UI/die) seguiti presso gli ambulatori dell’U.O. Malattie Metaboliche e Diabetologia dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria Pisana, e avviati al sistema FGM nell’arco di 30 mesi, dal Gennaio 2017 al Luglio 2019. Il 42% era affetto da vari gradi di retinopatia diabetica, il 22% da neuropatia diabetica, il 23% da vari gradi di nefropatia diabetica, il 17% da malattie cardiovascolari.
I risultati del nostro studio mostrano una larga diffusione di questo tipo di monitoraggio ed un’alta percentuale di gradimento (tasso di ri-prescrizione >97%). Solo il 3.6% dei pazienti infatti ha smesso di utilizzare il sistema e solo ¼ di questi perché non ritenevano il sistema affidabile. I dati raccolti mostrano che l’FGM è in grado di migliorare precocemente il controllo glicemico dei pazienti (da 7.9±1.3% a 7.6±1.0% con una riduzione media di 0.3±1.1% nei primi 6 mesi di follow up; p<0.0001) ed in maniera duratura (fino a 24 mesi). È stato inoltre registrato un aumento significativo dei pazienti con valori di HbA1c a target (≤7%). Tale aumento è risultato in costante crescita durante tutto il periodo di follow up passando da 27.3% al basale a 41.8% a 24 mesi (p=0.005). Abbiamo inoltre registrato una minore incidenza di ipoglicemie severe e chetoacidosi per tutto il periodo di follow up (p<0.0001). Non abbiamo invece riscontrato differenze per quanto concerne il BMI o il dosaggio insulinico giornaliero. L’analisi del profilo glicemico ambulatoriale (AGP) ha permesso di individuare una tendenza, seppur non significativa, all’aumento del tempo trascorso in target e una riduzione del tempo trascorso sotto il target. Inoltre è stata osservata a 6 mesi una relazione inversa tra numero di scansioni ed HbA1c (R=0.243; p=0.0032); eHbA1c (R=0.166; p=0.03), media glicemica giornaliera (R=0.161; p=0.04); tempo medio trascorso in ipoglicemia (R=0.190; p=0.01) e variabilità glicemia (R=0.308; p<0.0001). Una correlazione diretta con il numero di scansioni giornaliere si riscontrava per il TIR (R=0.181; p=0.02). Sulla base dei nostri dati , possiamo affermare che il monitoraggio continuo del glucosio interstiziale a rilevazione intermittente è sicuro (non aumenta il rischio di ipoglicemie severe né di chetoacidosi), efficace (riduzione precoce e duratura dell’HbA1c) e rappresenta una valida alternativa al monitoraggio glicemico su sangue capillare mediante sticks. Come per tutti gli altri dispositivi a tecnologia sofisticata, è fondamentale una adeguata formazione del paziente alla corretta interpretazione e utilizzazione del dato ottenuto dal sistema di monitoraggio al fine di ottimizzare il controllo glico-metabolico.
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