Tesi etd-10142013-183947 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
MANNUCCI, SARA
URN
etd-10142013-183947
Titolo
Locande, pensioni, osterie. Evoluzione di un cronotopo nel romanzo realistico ottocentesco.
Dipartimento
FILOLOGIA, LETTERATURA E LINGUISTICA
Corso di studi
LINGUA E LETTERATURA ITALIANA
Relatori
relatore Prof. Zatti, Sergio
correlatore Prof. Masi, Giorgio
correlatore Prof. Masi, Giorgio
Parole chiave
- locande
- realismo
- romanzo realistico ottocentesco
- snodo narrativo
Data inizio appello
04/11/2013
Consultabilità
Completa
Riassunto
La tesi si occupa di analizzare il ruolo che il cronotopo della locanda assume nella letteratura ed in particolare nel romanzo realistico ottocentesco come luogo chiave di immissione della realtà e come luogo di incontro e di snodo dei diversi fili narrativi. La tematica viene analizzata per poi studiare la questione nei vari casi particolari. Per l'ampiezza dell'argomento, ho dovuto restringere il campo in modo significativo. Innanzitutto ho operato una scelta di genere: i testi da me analizzati sono tutti brani tratti da romanzi. All’interno di questa distinzione preliminare ho cercato di individuare le opere e gli autori che contribuissero a mostrare la genesi del romanzo realistico europeo, nei quali la particolare trattazione del topos dell’osteria evidenziasse la duplice funzione di luogo in cui si manifesta una nuova concezione problematica della realtà e di luogo di snodo dei vari fili narrativi. La scelta è dunque ricaduta su autori particolarmente significativi al fine di delineare, attraverso le varie rappresentazioni del cronotopo della locanda, la storia della genesi del romanzo realistico.
Nel primo capitolo analizzo dunque il ruolo che le osterie rivestono nel Don Chisciotte (1605-16015) di Cervantes per la storia del romanzo, nato dall’incontro tra i romances e la tradizione del realismo grottesco.
Il secondo capitolo si concentra sul Tom Jones (1749) di Fielding, straordinario esempio di novel borghese settecentesco, nel quale si realizza una nuova concezione del mondo e dell’individuo e una nuova rappresentazione della dimensione spazio-temporale. In esso inoltre appare particolarmente evidente il ruolo della locanda come momento di snodo narrativo dell’intreccio. Il capitolo seguente si occupa di analizzare il ritardo satirico-umoristico di Dickens attraverso l’analisi delle locande descritte ne Il Circolo Pickwick (1836-37). Questo permette di introdurre per contrasto il realismo atmosferico di Balzac che si registra nel coevo Papà Goriot (1835), la cui analisi costituirà l’argomento principale del quarto capitolo. Siamo così giunti alla piena maturità della grande stagione realistica ottocentesca. Dopo aver esaminato la situazione in Francia, si passa all’Italia: l’ultimo capitolo è infatti dedicato all’analisi che il cronotopo dell’osteria riveste ne I Promessi Sposi (1840), dove gli elementi costitutivi del realismo e dello snodo narrativo si intersecano a elementi simbolici ed archetipici molto più antichi. La disposizione dei capitoli segue quindi un principio cronologico e geografico: dalla Spagna seicentesca si passa infatti al novel settecentesco inglese per arrivare alla grande stagione del realismo ottocentesco francese, a cui segue l’analisi della situazione in Italia.
Nel primo capitolo analizzo dunque il ruolo che le osterie rivestono nel Don Chisciotte (1605-16015) di Cervantes per la storia del romanzo, nato dall’incontro tra i romances e la tradizione del realismo grottesco.
Il secondo capitolo si concentra sul Tom Jones (1749) di Fielding, straordinario esempio di novel borghese settecentesco, nel quale si realizza una nuova concezione del mondo e dell’individuo e una nuova rappresentazione della dimensione spazio-temporale. In esso inoltre appare particolarmente evidente il ruolo della locanda come momento di snodo narrativo dell’intreccio. Il capitolo seguente si occupa di analizzare il ritardo satirico-umoristico di Dickens attraverso l’analisi delle locande descritte ne Il Circolo Pickwick (1836-37). Questo permette di introdurre per contrasto il realismo atmosferico di Balzac che si registra nel coevo Papà Goriot (1835), la cui analisi costituirà l’argomento principale del quarto capitolo. Siamo così giunti alla piena maturità della grande stagione realistica ottocentesca. Dopo aver esaminato la situazione in Francia, si passa all’Italia: l’ultimo capitolo è infatti dedicato all’analisi che il cronotopo dell’osteria riveste ne I Promessi Sposi (1840), dove gli elementi costitutivi del realismo e dello snodo narrativo si intersecano a elementi simbolici ed archetipici molto più antichi. La disposizione dei capitoli segue quindi un principio cronologico e geografico: dalla Spagna seicentesca si passa infatti al novel settecentesco inglese per arrivare alla grande stagione del realismo ottocentesco francese, a cui segue l’analisi della situazione in Italia.
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