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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-10132022-070559


Tipo di tesi
Tesi di specializzazione (4 anni)
Autore
COPPOLA, MARZIA
URN
etd-10132022-070559
Titolo
Ruolo della TC post mortem nello studio degli incidenti subacquei: analisi retrospettiva
Dipartimento
RICERCA TRASLAZIONALE E DELLE NUOVE TECNOLOGIE IN MEDICINA E CHIRURGIA
Corso di studi
RADIODIAGNOSTICA
Relatori
relatore Prof. Neri, Emanuele
correlatore Dott.ssa Giaconi, Claudia
Parole chiave
  • scuba diving
  • embolia gassosa
  • PMCT
Data inizio appello
12/11/2022
Consultabilità
Completa
Riassunto
Le morti per immersioni con respiratore subacqueo sono sempre state una sfida per i patologi forensi.
Scopo della tesi è quello di evidenziare il ruolo della TC post mortem (PMCT) nella ricerca e visualizzazione dei gas intracorporei, fondamentali per identificare l'embolia gassosa arteriosa (AGE) come causa del decesso. In questo studio retrospettivo sono stati analizzati 32 cadaveri sottoposti a PMCT 24-48 ore dopo il ritrovamento, tra 01-2011 e 03-2021. Le immagini radiologiche sono state analizzate per valutare e localizzare la distribuzione intracorporea del gas. È stata inoltre effettuata una valutazione semiquantitativa per la quantificazione dei gas.
La maggior parte dei sub deceduti mostrava gas all'interno del cuore sinistro e delle arterie. Inoltre, la valutazione semiquantitativa ha rivelato che i sub presentavano una maggiore quantità media di gas intra-arterioso rispetto al gruppo di cadaveri non putrefatti; mentre i cadaveri putrefatti presentavano gas nel sistema portale ed enfisema sottocutaneo generalizzato con frequenza e quantità maggiori. La nostra casistica ha suggerito che la PMCT, quando eseguita 24-48 ore dopo la morte, risulta fondamentale per diagnosticare l’EGA nei casi di decessi durante immersioni subacquee. Inoltre i nostri dati hanno mostrato che una quantità media di gas intra-arterioso, quando non associata a una quantità elevata di gas nel sistema portale e a enfisema sottocutaneo, potrebbe essere considerata un criterio diagnostico di AGE.
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