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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-10132021-212719


Tipo di tesi
Tesi di specializzazione (5 anni)
Autore
GABRIELE, LIVIA
URN
etd-10132021-212719
Titolo
L'evoluzione dell'inchiodamento endomidollare nelle fratture diafisarie tibiali: tecnica trans e sovrapatellare a confronto
Dipartimento
RICERCA TRASLAZIONALE E DELLE NUOVE TECNOLOGIE IN MEDICINA E CHIRURGIA
Corso di studi
ORTOPEDIA E TRAUMATOLOGIA
Relatori
relatore Scaglione, Michelangelo
Parole chiave
  • frattura diafisi tibia
  • inchiodamento endomidollare
  • infrapatellar technique
  • intramedullary nailing
  • shaft tibial fracture
  • suprapatellar technique
  • tecnica sovrapatellare
  • tecnica transpatellare
Data inizio appello
02/11/2021
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
02/11/2091
Riassunto
L’inchiodamento endomidollare è considerato il trattamento di scelta per la sintesi delle fratture diafisarie tibiali. La metodica classica è la più comunemente impiegata per l’impianto del chiodo e prevede un accesso con splitting delle fibre del tendine rotuleo o un artrotomia parapatellare. L’innovativa tecnica sovrarotulea mini-invasiva è stata originariamente ideata per le fratture metafiasarie prossimali di tibia ed essendosi rivelata associata a notevoli vantaggi intra e postoperatori sta riscuotendo crescente successo.
Lo scopo del seguente studio è di fornire un’analisi comparativa dell’outcome clinico, funzionale e radiografico tra due tecniche di inchiodamento, per poterne valutare l’efficacia e confrontarne i risultati con le altre casistiche descritte in letteratura. Sono stati arruolati 54 pazienti consecutivi con frattura diafisaria tibiale, sottoposti ad inchiodamento endomidollare. Di questi, 31 sono stati trattati con metodica tradizionale transpatellare e 23 con inchiodamento sovrapatellare a ginocchio semi-esteso. Quali outcome primari sono stati valutati: la funzionalità del ginocchio, con gli score Lysholm e Kujala, la presenza e la quantificazione del dolore anteriore al ginocchio, con l’uso della scala NRS, e la guarigione radiografica delle fratture a sei mesi dal trattamento. Secondariamente, sono stati analizzati i tempi chirurgici complessivi e quelli di esposizione alle radiazioni intraoperatorie. Dalla presente ricerca è emerso che l’approccio sovrapatellare rappresenta una tecnica di inchiodamento tibiale valida, pratica ed affidabile e consente l’ottimizzazione dei risultati rispetto all’accesso transrotuleo.

Intramedullary nailing is actually the gold standard for shaft tibial fractures. Infrapatellar is the common surgical approach requires patellar tendon fibers splitting or parapatellar arthrotomy. Innovative percutaneous suprapatellar approach has been originally indicates for proximal metaphyseal tibial fractures and due to its intra and postoperative benefits is now becoming popular. The aim of the study is comparative analysis of clinical, functional and radiographic outcomes between infrapatellar and suprapatellar approaches to evaluate the effectiveness and to compare to literature data. Our study includes 54 intramedullary tibial nail fixations performed in the same hospital. 31 underwent to infrapatellar technique, 23 to percutaneous suprapatellar in semi-extended knee. Primary outcomes were: knee join function (Lysholm and Kujala score), anterior knee pain (NRS) and radiographic union at 6 month of follow-up. Secondly we compared operative time and intraoperative radiation exposure between both approaches. Our study concludes that suprapatellar represents a valid, practical and reliable tibial nailing technique and allows for better results than infrapatellar access.
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