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Archivio digitale delle tesi discusse presso l'Università di Pisa

Tesi etd-10132020-210243


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
CERRI, MATILDE
URN
etd-10132020-210243
Titolo
Dispercezioni visive nella Malattia di Parkinson: risultati di uno studio preliminare tramite il test delle pareidolie
Dipartimento
PATOLOGIA CHIRURGICA, MEDICA, MOLECOLARE E DELL'AREA CRITICA
Corso di studi
PSICOLOGIA CLINICA E DELLA SALUTE
Relatori
relatore Prof. Ceravolo, Roberto
Parole chiave
  • valutazione
  • test
  • allucinazioni
  • illusioni
  • sinucleinopatie
  • Parkinson
  • pareidolie
Data inizio appello
26/11/2020
Consultabilità
Tesi non consultabile
Riassunto
Le sinucleinopatie sono un gruppo di diverse malattie neurodegenerative caratterizzate da comuni lesioni patologiche composte da un aggregato di corpi inclusivi intracellulari formati principalmente da α-sinucleina. All’interno di questo gruppo di malattie la Malattia di Parkinson (MP) risulta essere la più rappresentata dal punto di vista epidemiologico. La MP è una patologia neurodegenerativa caratterizzata da un ampio insieme di manifestazioni classicamente distinte in sintomi motori (tremore, rigidità, bradicinesia, instabilità posturale) e in sintomi non motori, come disturbi cognitivi, disturbi del sonno e disturbi neuropsichiatrici. All’interno dei disturbi neuropsichiatrici, particolare rilevanza è data alle dispercezioni visive. Questi sintomi sono molto più frequenti nei pazienti con sinucleinopatie rispetto ad altre patologie neurodegenerative, e hanno acquisito rilevanza sempre maggiore a causa della loro associazione con quadri di impairment cognitivo e/o demenza, con altri disturbi neuropsichiatrici e con l’aumento di aggregati proteici anomali in diverse aree cerebrali.

Nel presente lavoro di tesi, lo scopo principale è stato quello di verificare se soggetti con MP senza declino cognitivo fossero maggiormente predisposti a sperimentare dispercezioni visive minori (illusioni pareidoliche) rispetto a soggetti di controllo. Inoltre, alla luce dei modelli esplicativi delle dispercezioni in corso di MP, eravamo interessati a valutare l’associazione di questi sintomi con altre variabili cliniche (trattamento dopaminergico, gravità dei sintomi motori, durata di malattia) e specifici sintomi cognitivi (disturbi attentivi vs disturbi percettivi). Sono stati reclutati 37 soggetti, 24 con MP e 13 soggetti di controllo, che sono stati sottoposti ad una valutazione neuropsicologica comprendente: il MoCA come

misura di screening globale e dei diversi domini cognitivi; il Noise Pareidolia Test (NPT) e lo Scenery Pareidolia Test (SPT) ovvero due test innovativi per valutare la presenza e la tipologia di illusioni pareidoliche; il subtest Lettere Incomplete della batteria VOSP come compito visuo-percettivo. I due gruppi erano comparabili per quanto riguarda l’età, la scolarità e lo stato cognitivo globale. I risultati evidenziano differenze statisticamente significative per quanto riguarda le risposte corrette e illusorie al NPT e al test delle Lettere Incomplete. Non risultano differenze significative per quanto riguarda lo SPT. Le risposte illusorie al NPT mostrano una correlazione lineare con i dosaggi di trattamento dopaminergico assunto giornalmente, la durata di malattia e le prestazioni al test delle Lettere Incomplete; lo SPT risulta invece associato alla durata di malattia e alla Lettere Incomplete.

I risultati del presente lavoro preliminare mostrano quindi che i pazienti con MP hanno una maggiore tendenza rispetto ai controlli a sperimentare illusioni pareidoliche in stimoli vaghi e senza significato (presenti nell’NPT) mentre risultano comparabili ai controlli, seppur con punteggi inferiori, nella prova con stimoli meno ambigui (SPT). Oltre all’associazione tra NPT e trattamento dopaminergico, le risposte pareidoliche in entrambi i test risultano associate alla durata di malattia e al test visuo-percettivo. Globalmente, questi dati confermano l’ipotesi iniziale di maggiore frequenza di illusioni pareidoliche in soggetti con MP senza complicanze cognitive rispetto ad un gruppo di controllo. Inoltre, in aggiunta alla relazione con altre variabili cliniche, i dati preliminari sottolineano l’associazione tra questi fenomeni e le abilità visuo-percettive, suggerendo un ruolo maggiore dei processi bottom-up rispetto a quelli top-down (attentivi) nella genesi delle dispercezioni minori in soggetti con MP senza declino cognitivo.
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