Tesi etd-10132020-103812 |
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Tipo di tesi
Tesi di specializzazione (4 anni)
Autore
GIANNONI, SARA
URN
etd-10132020-103812
Titolo
Relazione tra il pattern di degenerazione nigrostriatale, l'età di esordio della Malattia di Parkinson e le performances cognitive: uno studio [123I]FP-CIT SPECT su una popolazione di pazienti de novo
Dipartimento
MEDICINA CLINICA E SPERIMENTALE
Corso di studi
NEUROLOGIA
Relatori
relatore Prof. Siciliano, Gabriele
relatore Prof. Ceravolo, Roberto
relatore Prof. Ceravolo, Roberto
Parole chiave
- degenerazione nigro-striatale
- Parkinson
- SPECT
- [123]FP-CIT
Data inizio appello
05/11/2020
Consultabilità
Completa
Riassunto
La Malattia di Parkinson (MP) è una patologia clinicamente eterogenea che si caratterizza principalmente per sintomi della sfera extrapiramidale, ma anche per disturbi non motori. Le alterazioni cognitive sono una complicanza molto frequente nelle fasi avanzate, tuttavia in alcuni pazienti possono presentarsi precocemente.
La base neuropatologica della MP è la degenerazione nigro-striatale, esaminata nella pratica clinica tramite tecniche di medicina nucleare (per es. SPECT con tracciante per il trasportatore della dopamina-DAT).
Alcuni fattori confondenti possono però complicare l'uso dell'imaging DAT come biomarker di neurodegenerazione: prima di tutto il fatto che il DAT subisca un fisiologico decremento in relazione all'età e secondariamente la presenza di meccanismi di compenso che ne alterano l'espressione e sono più efficienti nei pazienti giovani e nelle fasi iniziali di malattia.
Gli obiettivi del presente studio sono analizzare le differenze nel pattern di degenerazione nigrostriatale nei pazienti con diverse età di esordio della MP e studiare l’associazione tra i valori di captazione nigrostriatale e le performances cognitive sia al baseline che durante il follow up.
Per farlo abbiamo studiato 109 pazienti de novo sottoposti a [123I] FP-CIT-SPECT e ad una estesa batteria di test neuropsicologici alla valutazione iniziale. Per ogni paziente abbiamo calcolato gli Specific Binding Ratio (SBR) dei nuclei caudato e putamen ed abbiamo osservato la relazione tra gli SBR, l'età di insorgenza della MP le relazioni con i punteggi neuropsicologici al baseline. Successivamente, durante il periodo di follow up, abbiamo valutato l’influenza dei valori di captazione e dell’età sulle complicanze cognitive, usando il Mild Cognitive Impairment (MCI) e la demenza come outcome.
Come atteso, i valori di captazione del tracciante erano significativamente inferiori nei pazienti con esordio di malattia in età più avanzata, ma con una pendenza della curva di regressione più marcata per il caudato e un rapporto caudato/putamen che si riduceva significativamente con l'aumentare dell'età di esordio. Applicando le dovute correzioni per età, abbiamo trovato una correlazione positiva tra l'uptake medio del caudato, il punteggio del Mini Mental Score Examination e gli score della Figura di Rey. Infine, abbiamo evidenziato un’associazione significativa tra valori più bassi di [123I]-FP-CIT del caudato e una più precoce insorgenza di MCI e di demenza.
In conclusione i nostri risultati confermano nei pazienti con MP una compromissione differente della captazione a livello delle regioni striatali, in maniera dipendente dall'età di esordio dei sintomi. Il declino età-dipendente della captazione nigro-striatale del caudato potrebbe rappresentare un fattore determinante delle peggiori performances cognitive alla valutazione basale dei pazienti più anziani e un importante predittore della progressione cognitiva a lungo termine.
La base neuropatologica della MP è la degenerazione nigro-striatale, esaminata nella pratica clinica tramite tecniche di medicina nucleare (per es. SPECT con tracciante per il trasportatore della dopamina-DAT).
Alcuni fattori confondenti possono però complicare l'uso dell'imaging DAT come biomarker di neurodegenerazione: prima di tutto il fatto che il DAT subisca un fisiologico decremento in relazione all'età e secondariamente la presenza di meccanismi di compenso che ne alterano l'espressione e sono più efficienti nei pazienti giovani e nelle fasi iniziali di malattia.
Gli obiettivi del presente studio sono analizzare le differenze nel pattern di degenerazione nigrostriatale nei pazienti con diverse età di esordio della MP e studiare l’associazione tra i valori di captazione nigrostriatale e le performances cognitive sia al baseline che durante il follow up.
Per farlo abbiamo studiato 109 pazienti de novo sottoposti a [123I] FP-CIT-SPECT e ad una estesa batteria di test neuropsicologici alla valutazione iniziale. Per ogni paziente abbiamo calcolato gli Specific Binding Ratio (SBR) dei nuclei caudato e putamen ed abbiamo osservato la relazione tra gli SBR, l'età di insorgenza della MP le relazioni con i punteggi neuropsicologici al baseline. Successivamente, durante il periodo di follow up, abbiamo valutato l’influenza dei valori di captazione e dell’età sulle complicanze cognitive, usando il Mild Cognitive Impairment (MCI) e la demenza come outcome.
Come atteso, i valori di captazione del tracciante erano significativamente inferiori nei pazienti con esordio di malattia in età più avanzata, ma con una pendenza della curva di regressione più marcata per il caudato e un rapporto caudato/putamen che si riduceva significativamente con l'aumentare dell'età di esordio. Applicando le dovute correzioni per età, abbiamo trovato una correlazione positiva tra l'uptake medio del caudato, il punteggio del Mini Mental Score Examination e gli score della Figura di Rey. Infine, abbiamo evidenziato un’associazione significativa tra valori più bassi di [123I]-FP-CIT del caudato e una più precoce insorgenza di MCI e di demenza.
In conclusione i nostri risultati confermano nei pazienti con MP una compromissione differente della captazione a livello delle regioni striatali, in maniera dipendente dall'età di esordio dei sintomi. Il declino età-dipendente della captazione nigro-striatale del caudato potrebbe rappresentare un fattore determinante delle peggiori performances cognitive alla valutazione basale dei pazienti più anziani e un importante predittore della progressione cognitiva a lungo termine.
File
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